Istituto Comprensivo Perugia 6 HEALTHY GARDEN Istituto Comprensivo Perugia 6 Plesso Fontignano Via Arezzo, 18 Tel. e fax 075 600109 Email: grecchi.fo@virgilio.it
LA NOSTRA SFIDA: CONOSCERE I PROBLEMI LEGATI ALL’ IRRIGAZIONE DEI CAMPI.
I paesi dove viviamo Mugnano e Fontignano sono circondati da campi coltivati che vengono irrigati con varie tecniche. Ci siamo incuriositi ed abbiamo voluto conoscere se con l’irrigazione si potessero creare problemi per l’ambiente e, di conseguenza, per l’uomo.
L'agricoltura assorbe la maggior parte delle risorse idriche. Si calcola che a livello mondiale circa il 70 % dell'acqua prelevata dai fiumi, dai laghi e dalle falde sotterranee sia destinato all'irrigazione dei campi.
L'irrigazione è praticata con modi diversi a seconda delle aree geografiche e delle zone climatiche e con varie tecnologie: serve ad aumentare la produttività dei terreni e ad ottenere più raccolti nel corso dell’anno.
L'irrigazione è usata anche in zone aride o semi-aride che non sono adatte per ottenere alcune specie di vegetali: in tal modo si sfrutta al massimo la produttività dei terreni, aggiungendovi tutto ciò che la natura non riesce a fornire secondo i suoi cicli naturali e quindi si fa uso di pesticidi e di fertilizzanti chimici.
Da un lato quindi, l'irrigazione diventa uno strumento di sempre più importante per la produzione di alimenti; mentre dall'altro costituisce la principale forma di consumo delle risorse idriche da parte dell'uomo a livello mondiale.
In molti Paesi in via di sviluppo e purtroppo anche in alcune zone del nostro Paese, si utilizza il doppio d'acqua per ettaro rispetto ai paesi industrializzati con una produzione agricola molto ridotta: poiché metà dell'acqua per l'irrigazione evapora durante la fase di stoccaggio a causa delle elevate temperature o si disperde a causa di reti di distribuzione vecchie e mal tenute.
Per risolvere il problema degli sprechi sarebbe sufficiente usare tecnologie più moderne come l'irrigazione a goccia e rinnovare le reti di distribuzione.
Il prelievo di acqua per usi irrigui supera, in molte zone, le capacità di apporto dei corsi d'acqua, delle piogge e diminuiscono così le riserve naturali. Quando le piogge tardano, rispetto ai normali cicli naturali, il terreno diventa così: desertificazione e scoppiano carestie che debilitano i viventi.
Fiumi e laghi, inoltre, sono inquinati dagli scarichi civili e industriali, le falde acquifere sono in gran parte compromesse dalle attività agricole. Responsabili sono pesticidi e fertilizzanti chimici. I pesticidi sono sostanze chimiche create per sterminare insetti, funghi e malerbe che possono danneggiare o ridurre la quantità dei raccolti agricoli.
L'impiego di fertilizzanti chimici contenenti azoto, reso necessario dall‘aumento delle pratiche agricole ha contribuito all'inquinamento delle falde acquifere delle aree più sviluppate dal punto di vista agricolo.
In molte zone a causa dell'alta concentrazione di nitrati, cioè di sostanze contenenti azoto, gli abitanti non possono bere l'acqua di falda, se non dopo averla diluita con altra acqua a minor contenuto di questi composti chimici.
Desertificazione e inondazioni sono due facce della stessa medaglia: i mutamenti climatici, la distruzione delle foreste temperate e tropicali, le pratiche agricole sbagliate, il dissesto idrogeologico. Questi danni sono causati dall'uomo e dalle sue attività.
Coltivare in climi aridi ha fatto scoprire all'uomo la salinizzazione. Questo fenomeno naturale consiste nel progressivo aumento di sali minerali nel terreno, fino a renderlo inadatto alla coltivazione.
La salinizzazione avviene per due cause: cattivo drenaggio del terreno; forte evaporazione delle aree irrigate; eccessivo prelievo di acqua dalle falde freatiche. L'acqua che il terreno non è in grado di assorbire evapora velocemente e lascia sulla superficie del terreno il suo contenuto di minerali.
PER CONCLUDERE A noi sembrerebbe necessario sfruttare in modo migliore le acque eliminando gli sprechi e pianificando gli usi. In particolare in agricoltura cercare di usare: tecniche irrigue più efficienti; culture adatte alla situazione climatica, sociale ed economica del territorio; acque reflue depurate; sistemi di drenaggio artificiale per evitare il fenomeno della salinizzazione; corretto impiego di concimi e fitofarmaci; sostegno all'agricoltura biologica, all'uso di fertilizzanti naturali e di insetti fitofagi; difesa delle terre più fertili da altri utilizzi (insediamenti urbani).
Anche noi consumatori possiamo fare molto per migliorare l'ambiente, semplicemente consumando prodotti di stagione, di provenienza locale o nazionale, prodotti biologici o prodotti con il marchio di qualità e a bassa impronta idrica.