LA DECOLONIZZAZIONE IN ASIA

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LA DECOLONIZZAZIONE IN ASIA

Il Terzo Mondo Nel 1952 Alfred Sauvy coniò l’espressione “Terzo Mondo” per indicare i paesi sottosviluppati e non appartenenti né al blocco sovietico né a quello americano.

Decolonizzazione Gli imperi coloniali si dissolsero e nacquero decine di nuovi paesi. Il processo attraverso il quale i Paesi colonizzati ottennero l’indipendenza viene chiamato “decolonizzazione”.

L’emancipazione pacifica e la lotta armata L’indipendenza delle ex colonie avvenne in due modi: L’emancipazione pacifica (India) La lotta armata

Motivi del sottosviluppo La fine della dipendenza politica non segnò la fine della dipendenza economica. Paesi dilaniati da sanguinose lotte etniche causati dalla divisione delle terre.

Il principio del “non allineamento” Nacque nel 1955 con la conferenza di Bandung in Indonesia, parteciparono una trentina di nazioni afroasiatiche più la Jugoslavia e la Cina. Obbiettivo di ottenere una posizione equidistante fra il blocco occidentale e il blocco comunista.

L’india e l’indipendenza Nel periodo tra le due guerre venne avviata la lotta per l’indipendenza non violenta, condotta seguendo gli insegnamenti di Gandhi. Il 15 agosto 1947 gli Inglesi concessero l’indipendenza.

Il sogno di Gandhi (un unico Stato per tutta la penisola) Esistevano però fortissime contraddizioni politiche e sociali: Il rigido sistema delle caste. Scontri tra etnie. Sviluppo economico e Sociale poco diffuso.

India divisa in quattro stati Repubblica Indiana, con maggioranza Indù. Pakistan, di religione musulmana. Birmania. Ceylon (Sri Lanka).

L’assassinio di Gandhi Il sogno di Gandhi venne presto infranto. Gandhi venne assassinato nel 1948 da un estremista Indù.

La Repubblica indiana Repubblica democratica e federale. Capo del governo era Nehru. Ostacoli alla modernizzazione. Successivamente succedette la figlia Indira Gandhi.

Conflitto con il Pakistan Nel 1947-1949 la Repubblica indiana e il Pakistan diedero origine ad un sanguinoso scontro militare per il possesso del Kashmir. Tutt’oggi la questione non è risolta.

I governi Cinesi Alla fine della seconda guerra mondiale, la Cina era divisa in due governi: I comunisti di Mao, che controllavano la parte settentrionale del territorio I nazionalisti di Chiang Kai-Shek

La Repubblica Popolare Cinese Dopo vent’anni di lotte interne tra i due governi, si ha la conclusione della guerra civile nell’ ottobre del 1949. Nasce cosi la Repubblica Popolare Cinese governata da Mao. I comunisti vinsero la guerra civile grazie all’ appoggio delle masse contadine. Mao ringraziò il settore agricolo con una riforma finalizzata alla collettivizzazione delle terre attraverso l’organizzazione di cooperative di Stato.

Il Grande Balzo in avanti Nel 1958 Mao instituì una nuova strategia politica-economica, denominata il Grande Balzo in avanti. Le forze del paese vennero concentrate nell’agricoltura: Le cooperative agricole vennero trasformate in comuni popolari autosufficienti e autogestiti. Le fabbriche vennero inoltre spostate nelle aree agricole ed il controllo produttivo venne affidato alle amministrazioni provinciali. Lo scopo di questa rivoluzione era quello di: Rendere i contadini l’avanguardia della rivoluzione. Terminare le relazioni amichevoli con l’URSS.

Rivoluzione Culturale Nel 1966 dopo il fallimento del ‘balzo’, Mao inaugurò la rivoluzione culturale. Infatti secondo il governatore la Cina doveva eliminare le vecchie strutture, come quelle di pensiero. Il vero scopo di questa rivoluzione in realtà era quello di rafforzare il potere di Mao e di eliminare le opposizioni, grazie anche all’aiuto delle guardie rosse.

La penisola Indocinese Prima della seconda guerra mondiale la penisola indocinese (Laos,Cambogia,Vietnam) era una colonia francese. Durante la seconda guerra mondiale, la lotta contro il Giappone rafforzò i movimenti anticolonialisti e indipendentisti, soprattutto di matrice comunista, come il Fronte di liberazione vietnamita fondato da Ho Chi Minh nel 1941.

L’indipendenza della penisola Nel 1954 le truppe francesi subirono una pesante sconfitta, che li costrinse a lasciare il territorio. La conferenza di pace di Ginevra: sancì l’ indipendenza di Laos e Cambogia e suddivise il Vietnam in: Vietnam del Nord (comunista) e Vietnam del Sud (filo-occidentale). Ma già nel 1957 si ha la rivolta da parte di alcuni gruppi comunisti che chiedevano la riunificazione del paese nel Vietnam del Sud.

Lo scoppio della Guerra Nel 1960 scoppia la guerra tra il Vietnam del Nord e del Sud. Nel 1962 il presidente americano Kennedy iniziò a inviare consiglieri militari a Saigon, per sostenere il regime del Vietnam del Sud. Successivamente fu il presidente americano Johnson a sostituire l’intervento strategico ad un vero e proprio intervento militare. Il Vietnam del Nord invece ottiene aiuti dall’URSS.

La Sporca Guerra La guerra fu lunga e sanguinosa e dimostrò l’ inutilità delle tecnologie belliche adottate dagli statunitensi nei confronti dei guerriglieri ‘vietcong’. Nell’ occidente e negli USA un’ampia parte dell’opinione pubblica disapprovava l’intervento. I soldati americani passarono ad essere considerati delle vittime, in quanto provenivano da classi povere e non capivano il motivo per la quale stessero combattendo. I reduci di guerra partecipavano a manifestazioni contro l’intervento. I giornalisti definisco la guerra come la ‘Sporca Guerra’.

L’efficacia guerriglia dei Vietcong I bombardamenti americani sul Vietnam del Nord, furono inutili grazie alla tecnica guerrigliera dei vietcong. Nel 1968 le truppe del Vietnam del Nord, attaccarono le basi americane nel sud del paese. Questa iniziativa non ebbe buoni esiti ma dimostrò la capacità offensiva delle truppe vietnamite era notevole. Questo portò nel 1973 l’abbandono del conflitto da parte degli USA con il presidente Nixon.

La ripresa giapponese Dopo la sconfitta della seconda guerra mondiale, il Giappone avvio una profonda trasformazione interna. Per qualche anno fu sottoposto al diretto controllo degli USA per garantire una forma di politica democratica e di integrazione nell’economia di mercato occidentale. Furono tolti i poteri all’imperatore che fu costretto ad accettare una costituzione. Il territorio del Giappone fu limitato all’arcipelago nipponico.

Decollo industriale Nonostante lo choc delle due bombe atomiche e delle forti lacerazioni sociali e politiche, nel dopoguerra giapponese ci fu un formidabile sviluppo industriale, grazie anche all’aiuto degli USA. Il Giappone divenne una delle potenze produttive più forti del pianeta.

Governi conservatori di coalizione Dal 1949 il governo giapponese fu retto da una coalizione di partiti conservatori, che trassero vantaggio dall’inserimento del Giappone nel commercio internazionale. Il governo attuò una politica di forte riduzione della spesa pubblica, di investimenti industriali e di bassi salari.

Sviluppo economico Negli anni cinquanta il Giappone entrò in un importare sviluppo economico. Questo portò la trasformazione della società da agricola a industriale, la diminuzione della manodopera nelle campagne e un parallelo sviluppo degli agglomerati urbani. Il commercio si sviluppò notevolmente grazie anche all’invenzione di nuovi prodotti tecnologici.