Fil Ling 16-17 Lezioni 13-15.

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Transcript della presentazione:

Fil Ling 16-17 Lezioni 13-15

Lezione 13 6/3/15

Alexius Meinong Alexius Meinong, cavaliere di Handschuchsheim (Lemberg, 17 luglio 1853 – Graz, 27 novembre 1920), è stato un filosofo austriaco, noto principalmente per la sua opera Über Gegenstandstheorie ("Sulla Teoria degli Oggetti", 1904)

Meinong su wikipedia (con errori) Alexius Meinong, cavaliere di Handschuchsheim (Lemberg, 17 luglio 1853 – Graz, 27 novembre 1920), è stato un filosofo austriaco, noto principalmente per la sua opera Über Gegenstandstheorie ("Sulla Teoria degli Oggetti", 1904) e per i suoi studi di logica deontica "La logica deontica, intesa come disciplina che si contrappone alla logica classica,"[NO !!!], basati sulla teoria degli oggetti inesistenti. Questa teoria si fonda sul fatto che sia possibile pensare ad un oggetto, quale la montagna d'oro, pur non esistendo un oggetto tale nel mondo esterno Meinong nacque a Lemberg nel Regno Austro-Ungarico (oggi L'vov nell'Ucraina) e morì a Graz. Dopo avere frequentato il Ginnasio accademico di Vienna studiò all'Università di Vienna e ottenne il dottorato in storia dopodiché si volse alla filosofia sotto la guida di Franz Brentano (1875 - 1878). Nel 1878 si trasferì alla Karl-Franzens-Universität di Graz come successore di Riehl, dove nel 1882 divenne professore straordinario di filosofia. Li fondò un istituto psicologico (nel 1894) e la Scuola di Graz di psicologia sperimentale. Continuò a lavorare a Graz fino alla sua morte nel 1920 e le sue carte sono conservate nella biblioteca universitaria di Graz.

La teoria degli oggetti Ci sono oggetti esistenti e inesistenti Quindi il reame degli oggetti è un "Aussersein" (al di là dell'essere e del non-essere) che comprende sia ciò che vi è (esiste) che ciò che non vi è (non esiste o non sussiste) ["sussistenza" si applica a oggetti astratti e "esistenza" a oggetti concreti] Russell in POM parla di regno dell'essere che comprende come sottoinsieme il regno dell'esistenza (terminologia che preferisco) anche Russell in POM ammette oggetti che non esistono, ma solo se possibili (possibilismo), Meinong invece ammette anche oggetti impossibili come il quadrato rotondo

Le motivazioni principali per Meinong La tesi dell'intenzionalità di Brentano: ogni evento mentale è diretto ad un oggetto (si ha paura di qualcosa, si crede che qualcosa sia così e così, ecc.), detto oggetto intenzionale, che "in-esiste", esiste nell'evento mentale. Ma, dice Meinong, l'oggetto intenzionale può anche non esistere (posso aver paura di un fantasma). Allora, o abbandoniamo la tesi o ammettiamo che ci sono oggetti inesistenti. Esistenziali negativi come "il quadrato rotondo non esiste" possono essere veri Enunciati singolari analitici come "il cavallo alato è alato" sono veri Asserti come "il cavallo alato è possibile" sono veri.

Lez. 14 7/3/16

Digressione sulla tesi dell'intenzionalità Secondo la tradizione che va da Brentano a Meinong, dobbiamo distinguere in un fenomeno mentale, l'atto (credere, desiderare, temere, ecc.), il contenuto dell'atto (ciò che indirizza l'atto verso un certo oggetto, per es. una rappresentazione psichica di un oggetto temuto) e l'oggetto dell'atto (per es., l'oggetto temuto) Secondo Brentano, l'intenzionalità è l'essenza del mentale, ciò che contraddistingue i fenomeni mentali da quelli fisici. Ma è veramente così? secondo alcuni, il dolore è un controesempio. Si ha dolore punto e basta, il dolore non è diretto verso qualcosa. ma forse si può dire che c'è uno stato mentale 'sentire' che può avere come oggetto un dolore oppure un piacere Secondo alcuni, inoltre, un altro controesempio è dato da oggetti fisici che hanno capacità rappresentazionali e quindi in un certo senso sono in relazione a un oggetto. Per es., una videocamera svolge un'attività che è diretta ad un oggetto, ciò che viene filmato

Principio d'indifferenza un oggetto in quanto tale è al di là dell'essere e del non essere (1) la montagna d'oro non esiste; (2) il quadrato rotondo non esiste

Il principio d'indipendenza Anche gli oggetti privi di essere hanno proprietà (3) la montagna d'oro è d'oro; (4) il quadrato rotondo è rotondo; (5) il quadrato rotondo è quadrato.

La libertà d'assunzione (LA2) Libertà d'assunzione (seconda versione). Ad ogni insieme di proprietà, corrisponde un oggetto che possiede esclusivamente le proprietà in questione. alcuni oggetti sono incompleti alcuni oggetti sono impossibili alcuni oggetti sono contraddittori Perché accettare la libertà d'assunzione? In linea di principio possiamo pensare a qualsiasi oggetto, il P, quale che sia P

Tesi semantiche ogni termine singolare denota un oggetto; in particolare, un termine singolare «il P1 ... Pn» denota un oggetto che gode di ciascuna delle proprietà espresse, rispettivamente, dai predicati «P1», ..., «Pn». Ogni enunciato singolare esplicitamente (o implicitamente) analitico è necessariamente vero. Il cavallo alato è alato Il cavallo alato è un mammifero

Che direbbe Meinong su questi enunciati? Il cavallo alato pesa 2 tonnellate La moglie di Mohammed è persiana [assumiamo che Mohammed ha due mogli, una persiana ed una araba]

Risposte di Meinong I termini denotano oggetti incompleti Gli enunciati sono né veri né falsi

Lezione 15 8/3/2017

Bertrand Russell Bertrand Arthur William Russell, terzo conte Russell (Trellech, 18 maggio 1872 – Penrhyndeudraeth, 2 febbraio 1970), è stato un filosofo, logico e matematico gallese. Fu anche un autorevole esponente del movimento pacifista e un divulgatore della filosofia. In molti hanno guardato a Russell come a una sorta di profeta della vita creativa e razionale; al tempo stesso la sua posizione su molte questioni fu estremamente controversa. (da Wikipedia)

la teoria delle descrizioni in sintesi (TD1) un enunciato della forma «il P è Q» esprime la stessa proposizione del corrispondente enunciato della forma «vi è esattamente un oggetto che ha la proprietà P e tale oggetto ha la proprietà Q». (TD2) Le descrizioni definite sono simboli incompleti, ossia non hanno un significato se non in virtú della tesi (TD1). (TD3) La negazione della proposizione espressa da un enunciato della forma «il P è Q» si esprime in modo non ambiguo premettendo la negazione a tutto l'enunciato («non è vero che il P è Q»). (TD4) Il quantificatore esistenziale «vi è almeno un oggetto tale che...» («») va interpretato come equivalente a «esiste almeno un oggetto tale che...». (TD5) Tutti i nomi propri sono abbreviazioni di descrizioni definite. (TD6) I paradossi logici richiedono l'adozione della teoria dei tipi.

Il paradosso di Russell classi che non contengono se stesse. Es: la classe dei cavalli, perché non è un cavallo classi che contengono se stesse. Es. la classe delle cose astratte perché è essa stessa astratta Sia R la classe di tutte e soltanto le classi che non contengono se stesse. R contiene o no se stessa? Se sì, R contiene una classe che contiene se stessa, ossia R, in contrasto con come abbiamo definito R Se no, c'è una classe che non contiene se stessa, ossia R, che manca ad R, contrariamente a come abbiamo definito R Si può formulare un analogo paradosso per le proprietà

La teoria dei tipi Le classi sono ordinate gerarchicamente Al primo livello (tipo logico), le classi degli individui (enti che non sono classi) Al secondo, le classi di individui Al terzo le classi di classi del secondo livello Viene dunque esclusa a priori la possibilità di una classe che contiene una classe dello stesso livello e quindi è esclusa la possibilità dell'autoappartenenza Per dettagli v. la voce "teoria dei tipi" nell'enciclopedia filosofica Bompiani.