Sicurezza dei dati e privacy

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Transcript della presentazione:

Sicurezza dei dati e privacy PNSD - Modulo D3A 10 aprile 2017 Sicurezza dei dati e privacy Prof. Rocca Marcello info@marcellorocca.eu

Sicurezza dei dati e privacy Negli anni il Garante della privacy è più volte intervenuto sulle questioni della privacy legata al mondo scolastico.

Sicurezza dei dati e privacy Esiti scolastici degli alunni Lecito pubblicarli all’albo della scuola Sull’argomento il Garante per la protezione dei dati personali a distanza di anni e in diversi comunicati afferma che la pubblicazione degli esiti scolastici degli alunni non costituisce violazione della privacy

Sicurezza dei dati e privacy Le graduatorie Il Garante è intervenuto più volte contro illeciti compiuti nella pubblicazione on line di graduatorie di vario tipo, le quali spesso contengono dati personali non pertinenti o eccedenti le finalità istituzionali perseguite.

Sicurezza dei dati e privacy Il servizio mensa Il Garante ricorda che è illecito pubblicare sul sito della scuola il nome e cognome degli studenti i cui genitori sono in ritardo nel pagamento della retta o del servizio mensa. Lo stesso vale per gli studenti che usufruiscono gratuitamente del servizio in quanto appartenenti a famiglie con reddito minimo o a fasce deboli.

Sicurezza dei dati e privacy L’iscrizione a scuole e asili Gli istituti scolastici e gli asili nido, così come i Comuni, devono predisporre con cura i moduli di iscrizione di bambini e studenti, così da non chiedere alle famiglie informazioni personali eccedenti e non rilevanti. Particolare attenzione deve essere posta sull’eventuale raccolta di dati sensibili, come quelli sulle condizioni di salute e sull’appartenenza etnica o religiosa. Il trattamento di questi dati, oltre a dover essere espressamente previsto dalla normativa, richiede infatti speciali cautele e può essere effettuato solo se i dati sensibili sono indispensabili per l’attività istituzionale svolta: non è questo il caso della semplice iscrizione a scuola.

Sicurezza dei dati e privacy Temi in classe Non lede la privacy l’insegnante che assegna ai propri alunni lo svolgimento di temi in classe riguardanti il loro mondo personale. Sta invece nella sensibilità dell’insegnante, nel momento in cui gli elaborati vengono letti in classe, trovare l’equilibrio tra esigenze didattiche e tutela della riservatezza, specialmente se si tratta di argomenti delicati.

Sicurezza dei dati e privacy Cellulari e tablet L’uso di cellulari e smartphone è in genere consentito per fini strettamente personali, ad esempio per registrare le lezioni, e sempre nel rispetto delle persone. Spetta comunque agli istituti scolastici decidere nella loro autonomia come regolamentare o se vietare del tutto l’uso dei cellulari. Non si possono diffondere immagini, video o foto sul web se non con il consenso delle persone riprese. E’ bene ricordare che la diffusione di filmati e foto che ledono la riservatezza e la dignità delle persone può far incorrere lo studente in sanzioni disciplinari e pecuniarie o perfino in veri e propri reati.

Sicurezza dei dati e privacy Recite e gite scolastiche Non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le recite, le gite e i saggi scolastici. Le immagini in questi casi sono raccolte a fini personali e destinati ad un ambito familiare o amicale. Nel caso si intendesse pubblicarle e diffonderle in rete, anche sui social network, è necessario ottenere di regola il consenso delle persone presenti nei video o nelle foto.

Sicurezza dei dati e privacy Telecamere Si possono in generale installare telecamere all’interno degli istituti scolastici, ma devono funzionare solo negli orari di chiusura degli istituti e la loro presenza deve essere segnalata con cartelli. Se le riprese riguardano l’esterno della scuola, l’angolo visuale delle telecamere deve essere opportunamente delimitato. Le immagini registrare devono essere cancellate in generale dopo 24 ore.

Sicurezza dei dati e privacy Inserimento professionale Al fine di agevolare l’orientamento, la formazione e l’inserimento professionale le scuole, su richiesta degli studenti, possono comunicare e diffondere alle aziende private e alle pubbliche amministrazioni i dati personali dei ragazzi.

Sicurezza dei dati e privacy Questionari per attività di ricerca L’attività di ricerca con la raccolta di informazioni personali tramite questionari da sottoporre agli studenti è consentita solo se ragazzi e genitori sono stati prima informati sugli scopi delle ricerca, le modalità del trattamento e le misure di sicurezza adottate. Gli studenti e i genitori devono essere lasciati liberi di non aderire all’iniziativa.

Sicurezza dei dati e privacy Registri on-line, pagella elettronica Sistemi di criptaggio delle informazioni (protocollo HTTPS e non il semplice HTTP) Certificato SSL DV (Domain Validated) Datacenter dislocati in diversi siti geografici all'interno dell'UE. Copie "offline" dei database (sia degli applicativi che delle utenze) 3 volte al giorno, a intervalli regolari. .

Sicurezza dei dati e privacy Voti, scrutini, esami di Stato I voti dei compiti in classe e delle interrogazioni, gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato sono pubblici. Le informazioni sul rendimento scolastico sono soggette ad un regime di trasparenza e il regime della loro conoscibilità è stabilito dal MIUR. E’ necessario però, nel pubblicare voti degli scrutini e degli esami nei tabelloni, che l’istituto eviti di fornire, anche indirettamente, informazioni sulle condizioni di salute degli studenti: il riferimento alle “prove differenziate” sostenute dagli studenti portatori di handicap, ad esempio, non va inserito nei tabelloni. .

Sicurezza dei dati e privacy Trattamento dei dati personali Le scuole devono rendere noto alle famiglie quali dati raccolgono e come li utilizzano. Spesso le scuole utilizzano nella loro attività quotidiana dati quali quelli riguardanti le origini etniche, le convinzioni religiose, lo stato di salute. E’ bene ricordare che nel trattare queste categorie di informazioni gli istituti devono porre estrema cautela, in conformità al regolamento sui dati sensibili adottato dal MIUR. Le famiglie hanno diritto di conoscere quali informazioni sono trattate dall’istituto, farle rettificare se inesatte, incomplete o non aggiornate.

Sicurezza dei dati e privacy Social media e privacy, come difendersi Le indicazioni del Garante della privacy Il Garante della privacy ha lanciato una campagna informativa con lo scopo di informare su come proteggere i dati personali e proteggersi da un uso improprio dei social media.

Sicurezza dei dati e privacy Social media e privacy, come difendersi Gli studenti, anche i più giovani, rappresentano spesso l’avanguardia tecnologica all’interno della scuola, grazie alla loro capacità di utilizzare le opportunità offerte da smartphone, tablet e altri strumenti che consentono la connessione costante in rete

Sicurezza dei dati e privacy Social media e privacy, come difendersi Tuttavia alla capacità tecnologica non corrisponde spesso eguale maturità nel comprendere la necessità di difendere i propri diritti e quelli di altre persone, a partire dagli stessi compagni di studio.

Uno strumento rischioso Cellulari con browser

Uno strumento rischioso

Non solo Social Network “Luoghi” rischiosi Non solo Social Network

“Luoghi” rischiosi “ASK.FM”

“Whatsapp” Pochi lo sanno, ma tutti i nostri alunni del primo ciclo usano WhatsApp illegittimamente. I Termini di servizio dicono molto chiaramente che “L'utente deve avere almeno 13 anni per utilizzare i Servizi (o età superiore necessaria nella sua nazione affinché sia autorizzato a usare i nostri Servizi senza il consenso dei genitori). ……..ove l'utente non abbia l'età richiesta per poter accettare i Termini nella sua nazione, il suo genitore o il suo tutore devono accettarli a suo nome.”

“Whatsapp” L’uso continuo, distorto e indiscriminato di WhatsApp (come degli altri social) - comprensibile per chi ha appena scoperto il suo fascino - limita le ore di sonno, riduce la capacità di attenzione e di lavoro, impedisce di studiare e di concentrarsi, oltre a incidere negativamente sulle relazioni sociali.

“Whatsapp” Con un cattivo uso di WhatsApp (ci) si può far molto male: basta scorrere le notizie della cronaca per scoprire i danni che gli insulti, i video e le foto possono fare a dei ragazzi che sparano migliaia di colpi al secondo su e contro chiunque, senza rendersi conto del peso che i loro messaggi hanno quando vengono moltiplicati all’interno dei gruppi.

Cyberbullismo… definizione Insieme di azioni di prepotenza e molestie, reiterate nel tempo, messe in atto da minori nei confronti di altri minori ed effettuati tramite mezzi elettronici (e-mail, chat, blog, telefoni cellulari, siti web, social network, etc.)

Tecnologia e Cyberbullismo Anonimato del “bullo”: il bullo crede di poter essere invisibile e irraggiungibile per le sue incomplete competenze informatiche. L’illusione di anonimato può “dare il coraggio” a persone vittime di bullismo nella vita reale, per vendicarsi on-line delle prepotenze subite. Alterazione della percezione della gravità delle azioni: La semplicità delle azioni richieste per compiere soprusi informatici (il click di un mouse) e la comodità in cui ci si trova mentre si compiono tali azioni, riducono la percezione individuale della gravità degli atti che si compiono e distorcono la rappresentazione delle eventuali conseguenze di tali azioni sugli altri. Per gli adolescenti, rende anche difficile immaginare che ci siano leggi specifiche che indicano come illegali tali azioni.

I reati connessi con il Cyberbullismo Art.612 C.P. Ingiurie, minacce, molestie Art. 612-bis Atti persecutori/stalking Art. 610 Violenza privata Art. 600 bis, ter, quater C.P. (Produzione, detenzione e cessione di materiale pedopornografico) Violazione legge 547/93 e successive modifiche (reati contro la privacy)

I reati connessi con il Cyberbullismo Disegno di legge del 20/09/2016 nº 3139 La Camera ha approvato la proposta di legge che prevede un complesso di misure per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cosiddetto cyberbullismo. Il testo è stato approvato dalla 1ª Commissione Permanente del Senato il 25/01/2017. Link al Decreto legge

I reati connessi con il Cyberbullismo Disegno di legge del 20/09/2016 nº 3139 “Ogni istituto scolastico, nell'ambito della propria autonomia, individua fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del bullismo e del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione della polizia postale nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.”

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Linee di indirizzo generali e azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo” (…) La modalità diretta si manifesta in prepotenze fisiche e/o verbali. La forma indiretta di prevaricazione riguarda una serie di dicerie sul conto della vittima, l'esclusione dal gruppo dei pari, l'isolamento, la diffusione di calunnie e di pettegolezzi e altre modalità definite di "cyberbullying" inteso quest'ultimo come particolare tipo di aggressività intenzionale agita attraverso forme elettroniche. Questa nuova forma di prevaricazione, che non consente a chi la subisce di sfuggire o nascondersi e coinvolge un numero sempre più ampio di vittime, è in costante aumento e non ha ancora un contesto definito. Ciò che appare rilevante è che oggi non è più sufficiente educare a decodificare l'immagine perché i nuovi mezzi hanno dato la possibilità a chiunque non solo di registrare immagini ma anche di divulgarle.

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “L’attenzione al fenomeno e la collaborazione” (…) Si richiama l'attenzione dei dirigenti e dei consigli di istituto competenti sull'esigenza che tali regolamenti affrontino le questioni connesse con il bullismo con specifica attenzione e severità, prevedendo, da un lato, procedure snelle ed efficaci e, dall'altro, una variegata gamma di misure sanzionatorie nel rispetto del principio di proporzionalità tra sanzione irrogabile ed infrazione disciplinare commessa. (…) Particolarmente importante sarà la collaborazione tra questo Ministero e il Ministero dell'Interno, al fine di affrontare il fenomeno del bullismo sia da un punto di vista preventivo sia investigativo e con il Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni che è istituzionalmente impegnato nel costante monitoraggio della rete internet per raccogliere elementi utili alla prevenzione e repressione dei reati in genere, ivi comprese le varie forme di bullismo e violenza giovanile. Verranno inoltre studiati e messi in opera dei sistemi di sicurezza per proteggere le reti delle scuole dall'utilizzo illegittimo dei terminali (compresi reati di violazione del diritto alla privacy e lesivi della dignità personale).

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola” Grazie ai "fondi europei PON" e agli "ambienti digitali", le Scuole e le PA saranno ancora più interconnesse a Internet ma, al contempo, dovranno tutelare la sicurezza degli utenti e dei Dirigenti stessi che rischiano personalmente in caso di illecito sul web. Cyberbullismo, pedopornografia e violenza sono le principali minacce che incombono sulle reti LAN e WiFi delle Scuole.

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola” Con il finanziamento a tutte le 6.109 richieste delle Scuole italiane, stanziando oltre 88 milioni di Euro di Fondi PON, è ora possibile ampliare e mettere in sicurezza le reti LAN e WiFi. E’ bene prevedere un Firewall o, ancora meglio, un filtro dei contenuti che permette: protezione internet; traccia dei log di navigazione; possibilità di bloccare i siti indesiderati e pericolosi. Il Dirigente e l’Amministratore di Rete, in questo modo, non rischiano conseguenze sul piano personale in caso di illeciti in Rete.

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola” Filtra e protegge gli studenti (WiFi compreso) dai pericoli di internet Tutela il Dirigente da rischi legali legati all'utilizzo scorretto della Rete Evita l'accesso a siti infetti che causano problemi ai pc della rete Consente di separare la rete di segreteria dalla didattica, condividendo una sola linea internet Protegge i propri dati dalle intrusioni ed attacchi esterni (richiesto anche dalla Legge sulla Privacy 196/2003)

Direttiva nº 16/2007 del MIUR “Un filtro per proteggere le reti delle scuola” Utilizzo della LIM per visualizzare video su Youtube. Fare attenzione e accertarsi prima della proiezione in classe del reale contenuto del video. La “Modalità di protezione di YouTube”, consente di filtrare i contenuti in modo da impedire la visualizzazione di video soggetti a limiti di età Utilizzo della LIM per visualizzare ricerche. Anche in questo caso accertarsi prima della visualizzazione a tutta la classe che la ricerca non dia risultati non adatti. La Funzione “SafeSearch” di Google permette di rimuovere dai risultati di ricerca siti che includono contenuti per adulti.

Culpa in educando e vigilando La responsabilità genitoriale non viene meno quando i figli sono affidati a terzi (scuola e insegnanti). L’affidamento alla vigilanza di terzi solleva i genitori dalla presunzione di culpa in vigilando, ma non anche da quella di culpa in educando. MINORI AFFIDATI A TERZI (SCUOLA ED INSEGNANTI) ART. 2048 cod. civ. 2° comma I precettori e coloro che insegnano un mestiere o un’arte sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei loro allievi e apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza.

Culpa in educando e vigilando L’art. 2048 , 3° c . del c.c. prevede una responsabilità "aggravata" a carico dei docenti in quanto essa si basa su una colpa presunta, ossia sulla presunzione di una "culpa in vigilando", di un negligente adempimento dell’obbligo di sorveglianza sugli allievi.

Culpa in educando e vigilando PROVA LIBERATORIA Art. 2048 cod. civ. 3° comma Le persone indicate nei commi precedenti sono liberate dalla responsabilità soltanto se provano di non aver potuto impedire il fatto. Occorre dimostrare di aver esercitato la vigilanza nella misura dovuta, il che presuppone anche l’adozione in via preventiva di misure organizzative e disciplinari idonee ad evitare una situazione di pericolo, nonché la prova dell’imprevedibilità e repentinità dell’azione dannosa.

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11 aprile 2017

… siti con istigazione a ... ...Anoressia ...Bulimia Per questi pericoli in Italia non esistono strumenti legislativi di contrasto. Sono da prevedere interventi educativi in ambito scolastico e familiare

… siti con istigazione a ... ...Suicidio ...Satanismo ...Autolesionismo

… siti con istigazione a ... ...Droga online ...Cyberbullismo

Cosa può fare la vittima? Raccontare a genitori, insegnanti o a persona adulta di fiducia le prepotenze subite, per valutare se effettuare denuncia alla Polizia Postale e delle Comunicazioni; Non rispondere alle persecuzioni ma salvare tutti i messaggi minacciosi, annotare i tempi delle telefonate, i luoghi virtuali della persecuzione, per circostanziare al meglio l’eventuale denuncia. Cambiare il proprio indirizzo e-mail o il numero di telefono cellulare se possibile; la maggior parte degli account di posta elettronica sono in grado di offrire servizi che filtrano i messaggi provenienti da mittenti qualificati come indesiderati; Segnalare a www.commissariatodips.it comportamenti scorretti e vessatori subiti on-line;

Cosa può fare chi scopre situazioni pericolose? Raccontare a genitori, insegnanti o a persona adulta di fiducia quanto scoperto, per valutare se effettuare denuncia alla Polizia Postale e delle Comunicazioni; Segnalare a www.commissariatodips.it comportamenti scorretti e vessatori subiti on-line da altri;

Alcuni casi Il caso di Amanda Todd Perseguitata dai suoi filmini hot si toglie la vita 13enne adescata su Facebook da 28enne Adesca minorenni sui social network: arrestato un 30enne Offese razziste a compagna di classe e umiliazioni ad allieva disabile Ferito, umiliato e filmato a scuola, bulli condividono video in chat Si lancia da una finestra a 12 anni

Un caso reale …… “Così ho sventato il suicidio annunciato in una chat” L’impresa di una 12enne.

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Link utili ... Commissariato di PS on line Polizia di Stato MOIGE Movimento Italiano Genitori - Progetto “Per un Web Sicuro” Davide.it per rendere sicura la navigazione e filtrare siti illegali e/o nocivi. Generazioni Connesse Scuola Via Pascoli Cesena (FC): Internet e sicurezza