Referendum costituzionale 4 dicembre 2016 Analisi del testo della riforma
La riforma costituzionale del governo Renzi La riforma costituzionale è stata approvata in Parlamento il 12/04/2016 e verrà sottoposta all’opinione degli elettori il 4/12/2016 tramite consultazione referendaria. Perché?
La riforma costituzionale del governo Renzi Se la revisione costituzionale non è appoggiata da una maggioranza qualificata (quorum) dei 2/3 del Parlamento viene indetto un referendum popolare confermativo. Dal latino “ad referendum”: convocazione per riferire, per riportare (la propria opinione). Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare.
La riforma costituzionale del governo Renzi In Italia sono previsti tre tipi di referendum: abrogativo : riguarda l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge (D.l. o D. Lgs.). (confermativo) costituzionale: riguarda la modifica di alcuni articoli della Costituzione. (confermativo) territoriale: riguarda la modifica delle circoscrizioni territoriali (regioni, province).
La riforma costituzionale del governo Renzi Solo una volta nel 1989 in Italia è stato indetto un referendum consultivo. Sono inoltre previsti referendum regionali, provinciali e comunali.
La riforma costituzionale del governo Renzi Le leggi costituzionali sono sottoponibili a consultazione referendaria. Non è necessario il raggiungimento di un quorum perché il risultato sia valido (a differenza del referendum abrogativo).
La riforma costituzionale del governo Renzi In Italia è accaduto nel 2001: referendum sulla modifica del Titolo V della Parte II della Costituzione (vinse il sì). 2006: referendum sulle modifiche alla Parte II della Costituzione (vinse il no). Nel 2012 si ebbe una revisione costituzionale relativa al “pareggio del bilancio” senza referendum confermativo, perché fu raggiunto il quorum in Parlamento.
La Costituzione della Repubblica italiana La Costituzione della Repubblica italiana è stata approvata dall’Assemblea Costituente il 22/12/1947 e promulgata il 27 da Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato e in seguito primo Presidente della Repubblica. La Costituzione entrò in vigore il 1/01/1948
La Costituzione della Repubblica italiana Si compone di 139 articoli (ma 5 sono stati abrogati: 115, 124, 128, 129, 130) e 18 disposizioni transitorie e finali. Questi articoli sono suddivisi in quattro sezioni: Principi fondamentali (art. 1-12) Parte prima “Diritti e Doveri dei cittadini” (art. 13-54) Parte seconda “Ordinamento della Repubblica” (art. 55-139) Disposizioni finali e transitorie
La Costituzione della Repubblica italiana I principi supremi dell’ordinamento costituzionale (non necessariamente coincidenti solo con i primi 12 articoli) non possono essere oggetto di modifica attraverso il procedimento di revisione costituzionale previsto dagli art. 138 e 139. Alcuni di questi principi sono: il principio personalista, lavorista, di laicità, pluralista, solidarista, autonomista, democratico, ecc…
La Costituzione della Repubblica italiana PRINCIPI FONDAMENTALI Art. 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
La Costituzione della Repubblica italiana È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 6 La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 7 Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 10 L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
La Costituzione della Repubblica italiana Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 11 L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
La Costituzione della Repubblica italiana Art. 12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Il quesito referendario «Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?»
Superamento del bicameralismo paritario Superamento di una Camera e di un Senato investiti degli stessi poteri e delle stesse funzioni. Spetterà alla sola Camera dare o revocare la fiducia al governo. Il Senato rappresenterà le autonomie (regioni e comuni).
Superamento del bicameralismo paritario Nell’ambito del nuovo bicameralismo differenziato previsto dalla riforma, c’è un rafforzamento del ruolo del Parlamento, grazie alla limitazione del ricorso ai “decreti legge” da parte del governo e alla introduzione delle cosiddette “leggi a data certa”.
Superamento del bicameralismo paritario Riduzione del numero dei parlamentari, dagli attuali 945 a 730. Il Senato sarà composto al massimo da 100 membri: 95 senatori eletti con metodo proporzionale dai Consigli tra i propri membri e, uno per regione, tra i sindaci (74 membri consiglieri regionali e 21 membri sindaci) in conformità alle scelte espresse dagli elettori. fino a 5 senatori nominati dal Presidente della Repubblica per un mandato di sette anni non rinnovabile.
Contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni Eliminazione dell’indennità dei senatori, che godranno solo dell’indennità da consigliere regionale o da sindaco. Riduzione dei costi della struttura del Senato. Abolizione definitiva delle Province. Eliminazione dei rimborsi ai gruppi politici dei Consigli regionali. Tetto alle indennità dei consiglieri regionali, che non potranno percepire più del sindaco del capoluogo di regione.
Soppressione del CNEL Soppressione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, un organo previsto dall’articolo 99 dell’attuale Costituzione, istituito con legge n. 33 del 5/01/1957, ma rivelatosi poco utile ai fini della formazione delle leggi e delle politiche pubbliche.
Soppressione del CNEL Le materie di sua competenza sono la legislazione economica e sociale. È un organo consultivo del Governo, delle Camere e delle Regioni, e ha diritto all'iniziativa legislativa, limitatamente alle materie di propria competenza.
Revisione del Titolo V della seconda parte della Costituzione Ridefinizione e chiarimento delle competenze esclusive dello Stato e di quelle delle regioni, con eliminazione delle cosiddette “competenze concorrenti”.