Varietà di lingua in italiano Marta Kaliska
Varietà diamesiche: parlato /scritto Presenza di interruzioni, Varia in base a fattori come: intonazione, enfasi, altezza, timbro, tempo di elocuzione, Presenza di interiezioni, onomatopee, segnali discorsivi, Possibilità di rincorrere alla mimica, ai gesti, alle posizioni del corpo, Controllo della reazione dell’interlocutore, Minore coesione e coerenza, Pianificazione ridotta Segmentazione in frasi brevi, Presenza di esitazioni, pause, ridondanze Strutture grammaticali semplificate SCRITTO Progettata ed elaborata accuratamente, Struttura testuale programmata, Vocaboli e strumenti gramaticali adeguati, Carattere stabile, senza ambiguità Valore documentario / letterario / professionale / scientifico Presenza di punteggiatura
Il trasmesso PARLATO Diffuso attraverso i mass media: radio, televisione, cinema, telefono, Molti testi sono prima scritti e dopo presentati in onda, Si privilegia lo standard parlato (la pronuncia), Si preferiscono frasi brevi e la paratassi SCRITTO utilizzato in Internet e nei messaggini telefonici, Acquisisce un nuovo carattere virtuale con nuovi tratti estranei alla scrittura tradizionale, Tende alla brevità, a semplificarsi, si abbandonano strutture subordinate, Si usano sigle, abbreviazioni, accorciamenti, molti espedienti grafici, Si riducono segni di punteggiatura, Presenza della dimensione dialogica
VARIETÀ DIAFASICHE REGISTRI SOTTOCODICI Dipendenti primariamente dal carattere dell’interazione e dal ruolo reciproco assunto dal parlante e dal destinatario caratterizzate da un lessico speciale in riferimento a particolari domini extralinguistici
Repertorio linguistico italiano SOTTOCODICI presentano una caratteristica particolare: ai dati di base del codice aggiungono dei dati particolari che si riferiscono ad un determinato settore di attività culturale / sociale / professionale; REGISTRI sono varietà del codice che dipendono dalla situazione comunicativa, scegliendo tra le diverse possibilità offerte dal codice stesso.
Registri Aulico Colto Formale / ufficiale Medio Colloquiale Informale Popolare Familare Mediante i registri si ottengono i cosidetti STILI DI DISCORSO
sottocodici / lingue speciali Lingue specialistiche Linguaggi settoriali addensamento della terrminologia specifica, lessico fortemente tecnicizzato utilizzate tra gli addetti ai lavori, specifiche strutture testuali. tipici “di certi argomenti” in dati ambienti comunicativi, l’uso del lessico specialistico in una dimensione ridotta, struttura testuale basata sulla lingua comune, molteplici usi e forme della lingua.
Lingue specialistiche / LSP 1. IL CRITERIO DELLA SPECIALIZZAZIONE a) LA STRATIFICAZIONE VERTICALE - il destinatario del messaggio - l’argomento - lo scopo dell’atto comunicativo b) LA STRATIFICAZIONE ORRIZONTALE 2. L’NTERNALIZZAZIONE /know-how/
Il contesto situazionale del testo LIVELLO SCIENTIFICO / il messaggio è altamente tecnico / LIVELLO DIVULGATIVO / il ricorso alla terminologia è minore. /
CARATTERISTICHE GENERALI DI UNA LINGUA SPECIALISTICA precisione (ogni termine ha il suo significato) neutralità emotiva (ogni LSP esclude connotazioni emotive) LESSICO - MONOREFERENZIALE prestiti non integrati (l’inglese, il greco, il latino) o calchi neologismi (affissi, accoppiamenti); voci tratte dalla lingua comune che assumono in una LSP un significato specifico; sigle ed acronimi; alto grado di ripetività
LA MORFOLOGIA E LA SINTASSI la nominalizzazione (perdita dell’importanza da parte del verbo); un uso frequente dei verbi copulativi; un’alta densità semantica l’uso della forma passiva e delle forme impersonali l’uso della terza persona;
LA STRUTTURA TESTUALE le qualità principali sono: chiarezza, coerenza, assenza di contraddizioni; la rigidità testuale (composizione del testo secondo un assetto preciso); la referenza anaforica e cataforica; Un frequente uso di connettivi.
LINGUA SPECIALE VS. LINGUA COMUNE una varietà di lingua /varietà diafasca; un insieme di idioletti usati da un gruppo di specialisti; LSP non costituiscono delle entità autonome e complete; strutture pragmatico – funzionali;
Varietà diastratiche Il termine diastratico è utilizzato come sinonimo di variazione sociale; caratteristiche intrinseche (giovani/anziani, abitanti della città/della campagna, istruiti/non istruiti, professioni differenti, donne/uomini, ecc; le giovani generazioni vengono considerate un fattore di innovazione di una comunità; le donne sono un elemento di conservazione sociale e linguistica; la stratificazione della società in classi sociali eseguita sulla base di tre parametri: reddito, occupazione e grado di istruzione – le ricerche svolte a New York da William Labov; Il modello di Coseriu sono individuabili tre livelli diastratici distinti: lingua alta, lingua della classe media, lingua popolare Il concetto di standard
Il concetto di standard = lingua che si è livellata in modo artificiale in seguito ai contatti con altre varietà a all’azione normalizzatrice imposta soprattutto dal potere politico. = lingua comune
Il concetto di (neo)standard L’uso del pronome personale gli anche con il valore di ‚a lei’; L’uso della particella ci davanti al verbo ‚avere’; La dislocazione a sinistra / a destra; La tendenza a sostituire il congiuntivo con l’indicativo; L’uso del che polivalente
Varietà diatopiche variazione linguistica su base geografica; la variazione diatopica italiana è stata per lo più studiata sotto l’etichetta di ➔ italiano regionale; la complessità della situazione dialettale in Italia; le varianti regionali sono sempre sentite come marcate; La tradizione linguistica italiana con le molteplici tradizioni linguistiche dialettali; a livello di pronuncia le diversità regionali si fanno sentire, tanto che quando si sente parlare qualcuno in italiano si riesce quasi sempre ad individuarne la zona di provenienza almeno per grandi aree (settentrionale, centrale-toscana, centrale-romana, meridionale, siciliana, sarda ecc.).