Banche di Credito Cooperativo La loro storia

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
ECONOMIA E FINANZA DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Analisi storica e prospettica del caso torinese Mercoledì, 24 Settembre 2003 Franco Varetto.
Advertisements

principali aree di business mission
Capitolo 1 Introduzione Copyright © 2015 McGraw-Hill Education (Italy) Srl Economia degli intermediari finanziari 4ed Saunders, Millon Cornett, Anolli,
Città bene comune: cultura e commercio per la valorizzazione e la rigenerazione urbana Mantova, 24 marzo 2014.
…allo scopo di soddisfare i bisogni delle persone che li compongono Sin dall’antichità, l’uomo per soddisfare i suoi bisogni si è associato con altre persone.
Dispensa di Diritto e Legislazione Socio-Sanitaria
SISTEMA CREDITIZIO E BANCARIO
Allegato 1 Progetto di riorganizzazione delle Aziende della mobilità e della sosta.
PRESENTAZIONE (BREVE) DEL PROGETTO ITALIA TRASPARENTE
Macchine per l’industria alimentare
Forum per lo Sviluppo della cooperazione
Tra collina e montagna, lo sviluppo sostenibile delle Terre del sesia
Controllo Art Controllo di diritto Controllo di fatto
Gian Luca Bagnara Lecce, 30 marzo 2007
Tempi di crisi L’accesso al credito delle PMI e il ruolo dei confidi
Maria Sassi Facoltà di Economia – Università di Pavia
COME VIENE DESCRITTO IL DOCENTE DALLA NORMATIVA: COSI’ DEVE ESSERE IL DOCENTE CHE NON FA NULLA DI PIU’ DEL PROPRIO DOVERE …bene (aggiungeremmo noi!)
TAVOLO TEMATICO IPN.
La Costituzione l’economia e le diseguaglianze
Politiche di internazionalizzazione
Maria Sassi Facoltà di Economia – Università di Pavia
Sussidiarietà orizzontale nella costituzione
LE SCELTE FINANZIARIE D’IMPRESA I MERCATI DI RIFERIMENTO
La «demolizione creativa»
BARI, 6 APRILE 2016.
BARI, 6 APRILE 2016.
Regio decreto legge  , n. 375 (16 marzo 1936, n. 63)
Imprese registrate Settore economico di attività
Business Plan della Società:
IL NUOVO SPAZIO WEB DELLA PROVINCIA CON DATI E INFORMAZIONI SULL’ORGANIZZAZIONE E IL PERSONALE DELLA PROVINCIA I dati sul personale sono stati estratti.
Sociologia dell’organizzazione
“RSI: ETICA E SISTEMI DI GESTIONE AZIENDALE”
Finanziamenti a supporto di investimenti in impianti solari
La vision delle società scientifiche
IL RENDICONTO FINANZIARIO (ART ter c.c., OIC 10) «Dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello.
Il sistema azienda Istituti e aziende Il concetto di azienda Elementi costitutivi dell’azienda L’azienda di produzione L’azienda come sistema L’azienda.
Il sistema azienda Istituti e aziende Il concetto di azienda
IL BUDGET DELLA PRODUZIONE E DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
Recesso, esclusione e controllo del socio nelle S.R.L.
Banche di Credito Cooperativo La loro nascita …
ReteConfidi2020 mettere in rete i Confidi aderenti Confartigianato per il loro rafforzamento e la valorizzazione del brand.
Ferruccio Vannucci Direttore Generale Milano 27/02/2018
Novità per le holding previste dal “decreto unificato”
Il PO per la competitività regionale
CITTADINANZA DIGITALE
Le fondazioni di comunità, missione e identità
D.G. Presidenza A.C. Programmazione e Controllo
Federcasse e il mondo del credito cooperativo
Perché un SUMMIT nazionale delle diaspore?
FORMAZIONE DOCENTI NEOASSUNTI A.S
Le ZES: OPPORTUNITÀ E SFIDE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO
IS - LM: Politica economica espansiva
MUTUALITÀ E LEGAME CON IL TERRITORIO VIII Forum Nazionale Giovani Soci
Conferenza stampa MEF IL LEASING IMMOBILIARE ABITATIVO 1 MARZO 2016
Sergio Gatti, Direttore Federcasse Art.45 Italian Constitution “The Republic recognizes the social function of co-operation of a mutualistic, non-speculative.
1La nascita dell’azienda
COME VIENE DESCRITTO IL DOCENTE DALLA NORMATIVA: COSI’ DEVE ESSERE IL DOCENTE CHE NON FA NULLA DI PIU’ DEL PROPRIO DOVERE …bene (aggiungeremmo noi!)
I MODELLI PER IL SETTORE PUBBLICO PROVENGONO DA
Il sistema bancario italiano nella Relazione della Banca d’Italia
La forma giuridica delle imprese registrate
IL CONSUMO DI SUOLO: CASI STUDIO E PRIME CONSIDERAZIONI
LA GESTIONE DELLE ASSOCIAZIONI E SOCIETA’ SPORTIVE DILETTANTISTICHE
I SOGGETTI DEL DIRITTO: LE ORGANIZZAZIONI COLLETTIVE

BANCA MARCO POLO 1 1.
IL BUDGET DELLA PRODUZIONE E DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
Il finanziamento delle imprese
OSSERVATORIO FEDERLAZIO EDILIZIA
diritto della comunicazione pubblica
I Tipi di società 1. Società semplice Società Commerciali Art. 2249: oggetto limitato ad attività non commerciali Distinzione in base alla natura della.
Transcript della presentazione:

Banche di Credito Cooperativo La loro storia Le BCC nascono sul finire dell’800 sulla base di un modello erogazione del credito sviluppatosi in Germania da Friedrich Wilhelm Raiffeisen.  Il modello si basa sul localismo e su motivazioni etiche di ispirazione cristiana.  La prima Cassa Rurale italiana venne costituita nel 1883 a Loreggia (provincia di Padova), a opera di Leone Wollemborg, che prese a modello l'attività di Raiffeisen. Negli anni seguenti il nuovo modello si diffuse rapidamente; nel 1897 errano presenti ben 904 Casse Rurali. 

Banche di Credito Cooperativo Cosa sono Art. 2 Statuto Nell’esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell’insegnamento sociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. La Società ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promovendo lo sviluppo della cooperazione, l’educazione al risparmio e alla previdenza, nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. È altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo, e a rendere effettive forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale.

Banche di Credito Cooperativo I loro numeri oggi 4.300 sportelli; 1.251.000 soci; 36.000 dipendenti; 195 miliardi di euro di raccolta complessiva; di cui 161 miliardi da clientela; 133 miliardi di euro di impieghi; 20 miliardi di euro di patrimonio.

I «perché» della riforma nelle piccole banche Variabili esogene Sfide imposte dalla globalizzazione e dall’innovazione tecnologica. Evoluzione della normativa. Agevolare l’attività di vigilanza attraverso una riduzione del numero della banche vigilate. Variabili endogene Necessità di aumentare gli attuali livelli di redditività e quindi per agevolare l’autofinanziamento e quindi la patrimonializzazione. Voto capitario e limiti al possesso azionario. Migliorare i livelli di efficienza. Necessità di ridurre i costi, anche mediante sinergie rivenienti da operazioni di fusione.

La riforma delle «piccole» banche Banche Popolari Decreto legge del 24 gennaio 2015, legge di conversione del 24 marzo 2015, nr. 33 - Misure urgenti per il sistema bancario e gli investimenti. Trasformazione in spa per quelle con attivi superiori a 8 miliardi.

La riforma delle «piccole» banche Banche di Credito Cooperativo Decreto Legge nr. 18/2016, convertito nella legge nr. 49/2016 Obbligo di adesione di ogni BCC a un Gruppo Bancario Cooperativo Condizione per il rilascio (e il mantenimento) dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria in forma di BCC

La riforma delle Banche di Credito Cooperativo I punti fondamentali della riforma Mantenimento dei caratteri mutualistici delle banche della categoria e quindi anche della loro storica vocazione territoriale «Contratto di coesione» che attribuisce alla «capogruppo» poteri di direzione e coordinamento proporzionati alla rischiosità delle aderenti (principio di proporzionalità)

La riforma delle Banche di Credito Cooperativo Nascita di 2 «capogruppo». ICCREA BANCA CASSA CENTRALE BANCA Ogni BCC dovrà decidere a quale gruppo aderire.

La riforma delle Banche di Credito Cooperativo I «diritti» e i «doveri» di ogni BCC Ogni BCC dovrà mettere a disposizione del gruppo al quale intenderà aderire il proprio patrimonio. Ogni BCC sarà dotata di un livello di autonomia (imprenditoriale, organizzativa, commerciale) coerente al proprio profilo di rischiosità. Ogni BCC dovrà ricevere servizi adeguati dal gruppo di appartenenza per il raggiungimento degli obiettivi attesi. Potere di escludere una BCC dal gruppo in caso di gravi violazioni degli obblighi previsti dal contratto e di irrogare altre misure sanzionatorie graduate in relazione alla gravità della violazione.

La riforma delle Banche di Credito Cooperativo Le opportunità legate alla riforma Rafforzamento della reputazione e maggiore «peso» istituzionale (aumentare la percezione di solidità). Approvvigionamento delle risorse finanziarie a costi più bassi (es. covered bonds). Maggiore efficienza attraverso delle economie di scala, la centralizzazione di alcuni acquisti, l’eliminazione di duplicazioni, la semplificazione di architetture societarie e la reingegnerizzazione dei processi.

La riforma delle Banche di Credito Cooperativo Le prime sfide del/i nuovo/i gruppo/i Gestione delle BCC in situazioni di criticità. Razionalizzazione della distribuzione territoriale delle BCC. Interventi sul personale (strutturali e gestionali).