La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

I MODELLI PER IL SETTORE PUBBLICO PROVENGONO DA

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "I MODELLI PER IL SETTORE PUBBLICO PROVENGONO DA"— Transcript della presentazione:

1 I MODELLI PER IL SETTORE PUBBLICO PROVENGONO DA
Dipartimento Funzione Pubblica - Linee Guida sulla rendicontazione sociale nelle Amministrazioni Pubbliche DPCM 17/2/2006 – Linee Guida per la redazione del bilancio sociale degli Enti Locali

2 I MODELLI PER IL NON PROFIT PROVENGONO DA
Per le Cooperative : C.G.M. Per le Fondazioni di origine bancaria : ACRI – ABI – Ministero Tesoro Bilancio Per il Volontariato : CSVnet Per le Onlus l’Agenzia Nazionale ha solo inserito la Relazione di Missione nelle linee guida per la redazione del bilancio

3 PRINCIPIO BASE LA TRASPARENZA
Cioè comunicazione completa ed obiettiva dei dati

4 Principi di rendicontazione
Principi che aiutano a determinare il contenuto del bilancio sociale Principi che assicurano la qualità delle informazioni e dei dati dei bilancio sociale

5 Sul contenuto Inclusività Rilevanza Completezza

6 Sulla qualità delle informazioni
Equilibrio Comparabilità Accuratezza Tempestività Chiarezza Verificabilità

7 Il Bilancio di Responsabilità nelle Coop. Sociali
Premessa : Obiettivi che ci si pone con la redazione del bilancio sociale – Metodologia adottata – Modalità di utilizzo Informazioni generali : Oggetto sociale – Composizione Organi – Appartenenza a consorzi – Partecipazione di altre imprese nella cooperativa – Composizione base sociale

8 Segue Il bilancio nelle Coop. Sociali 2
Relazione di missione : Storia della coop. - Finalità istituzionali – Obiettivi di esercizio – Valutazione dei risultati – Obiettivi di medio-lungo periodo Struttura di governo : Processi decisionali e di controllo

9 Segue Il bilancio nelle Coop. Sociali 3
Gli stakeholder : Interni – Esterni – Tipologia di relazione – Modalità di coinvolgimento Esame della situazione finanziaria : Ammontare del fatturato – Eventuali raccolte fondi – Rischi cui è esposta la Coop.

10 Segue Il bilancio nelle Coop. Sociali 4
Relazione sociale : Attività e servizi sviluppati – Personale addetto ai servizi – Relazione con il territorio – Tipologia e numero beneficiari Prospettive future

11 LE FONDAZIONI BANCARIE
Persone giuridiche private senza fini di lucro Nettamente separate dalla banca di riferimento Perseguono esclusivamente fini di interesse pubblico e di utilità sociale Operano nei settori della ricerca, dell’arte, dei beni culturali e non possono erogare contributi a imprese for profit Devono redigere il Bilancio di Missione annuale

12 Comportamenti virtuosi
Cooperazione con le O.N.P. Utilizzo di servizi prodotti da imprese sociali Investimenti in prodotti finanziari etici Adozioni di iniziative culturali, sportive …. Donazioni

13 Comportamenti eticamente scorretti
Usura Speculazione finanziaria Rapporti con regimi dittatoriali Commercializzazione di armi Tutto quanto si riferisce a sfruttamento di risorse e violazione di diritti delle persone

14 Sistema di Qualità Sociale composto da
Q. tecnica (personale) Q. Organizzativa ( procedure ) Q. Relazionale Q. Ambientale (destinazione contributi) Q. Culturale (partecipazione evoluzione) Q. Solidale (interventi a favore ONP)

15 LA QUALITA’ SOCIALE E’ PER UNA FONDAZIONE CONDIZIONE DI LEGITTIMAZIONE ED ESISTENZA

16 IL BILANCIO SOCIALE NELLE FONDAZIONI BANCARIE
Principi di redazione : Completezza delle informazioni sulla proprietà e sugli Organi Comprensibilità delle procedure Identificazione e coinvolgimento stakeholder Coerenza dell’attività ai valori dichiarati Rappresentazione dei dati veritiera ed imparziale Rappresentazione degli effetti sociali dell’attività Misurazione del grado di soddisfazione degli stakeholder Identificazione di possibili evoluzioni sociali

17 CONTENUTO DEL BILANCIO SOCIALE in particolare
Obiettivi sociali perseguiti Rendiconto delle erogazioni Iniziative finanziate Progetti pluriennali sostenuti Iniziative realizzate direttamente Programmi di sviluppo dell’attività sociale Raccolta fondi

18 IL BILANCIO SOCIALE DI UN C.S.V. articolazione
Nota metodologica Identità Dimensione sociale Dimensione economica Obiettivi di miglioramento Questionari per i lettori

19 LA NOTA METODOLOGICA contenuto
Perché si è deciso di redigere il bilancio sociale Il gruppo di lavoro Modello di riferimento Di che cosa si vuole rendere conto Quali sono le criticità evidenziate Quali i miglioramenti previsti Diffusione del documento

20 L’IDENTITA’ contenuto
Evoluzione storica del CSV I valori di riferimento Gli associati Gli organi di governo La struttura organizzativa Le risorse umane

21 LA DIMENSIONE SOCIALE Modalità di rilevazione dei bisogni
Processi gestionali di qualità Controllo di gestione Processo di erogazione dei servizi Gli strumenti di comunicazione I servizi specialistici e di supporto per le OdV La promozione di progettualità sociale e reti La ricerca La promozione della cultura della solidarietà

22 LA DIMENSIONE ECONOMICA
GLI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO I QUESTIONARI PER I LETTORI

23 L’ATTO DI INDIRIZZO PER LE ONLUS
La Relazione di missione deve informare su : Missione ed identità dell’ente Attività istituzionali Attività strumentali

24 NELLA MISSIONE ED IDENTITA’ SI INDIVIDUANO :
Le finalità istituzionali Il sistema di valori e principi Le principali attività coerenti con i valori I principali stakeholder La composizione della compagine sociale Le risorse umane a disposizione

25 LE ATTIVITA’ ISTITUZIONALI RAGGRUPPATE PER MACRO-AREE
Devono descrivere : I bisogni da soddisfare Gli obiettivi ed i programmi di intervento Le attività svolte La rilevazione dei risultati ottenuti

26 BILANCIO SOCIALE CAPITALE SOCIALE


Scaricare ppt "I MODELLI PER IL SETTORE PUBBLICO PROVENGONO DA"

Presentazioni simili


Annunci Google