Perché mangiare sano è un diritto!

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Transcript della presentazione:

Perché mangiare sano è un diritto! Fresco per tutti!!! Perché mangiare sano è un diritto! Il nostro progetto nasce dall'idea di dare un sostegno alle persone meno abbienti senza tralasciare l'importanza della sana e corretta alimentazione. "Fresco per tutti!" questo è il nostro slogan. Il concetto e portare sulla tavola cibo non solo a basso costo ma che sia anche genuino e nutraceutico per chi lo mangia. La salute non deve essere un lusso di pochi,ma un bene che si perpetua con una sana dieta, non per nulla l'Italia e sinonimo di dieta mediterranea, per cui l' obbiettivo è mettere a disposizione della società eguali strumenti per accedere a tale prodotti. Tali parole possono essere aleatorie, per quelle persone che nemmeno arrivano a fine mese, spesso le poche centinaia di euro ricevute per una vita di lavoro vengono esaurite dalle tasse e per l' affitto di un tetto sulla testa. Queste persone come possono essere tutelate dalla nostra società? come possono accedere a frutta e verdura?come possono integrare nella propria dieta tali prodotti?. Il nostro gruppo ha pensato alla possibilità di poter recuperare e ottimizzare la raccolta della frutta e verdura che a causa della pezzatura o delle disomogenee qualità mercantili ( avanzata epoca di raccolta, deformazioni morfologiche,e danni fisici-ambientali) è lasciata deperire nei campi. Tali prodotti potrebbero essere raccolti è destinati alle Caritas o altre associazioni dove potrebbero essere utilizzati per la costituzione di pacchi alimentari e poi successivamente donati a chi ne ha bisogno. Progetto realizzato da: Bianchi Gabriele, Ceccarelli Flavio, Gregorio Arturo e Rapalini Francesco.

La carta del cibo! Nasce dall’idea di garantire a tutti i componenti di una comunità, la possibilità di alimentarsi in modo salutare, sostenibile, senza compromettere il benessere di altri, delle future generazioni e dell’ambiente. Strategia del cibo (linee guida per la realizzazione degli obbiettivi della carta del cibo) Il Piano del Cibo (azioni ed interventi) La carta del cibo nasce con l’idea di garantire a tutti un’alimentazione sana, sostenibile senza compromettere il benessere degli altri e dell’ambiente. Oltre alla carta del cibo troviamo la strategia del cibo, un documento nel quale sono contenute le strategie e le azioni volte al raggiungimento degli obbiettivi. In fondo troviamo il piano del cibo che rappresenta gli interventi che consentono di dare contenuto operativo alla strategia per il cibo. Insomma e la realizzazione concreta delle strategie individuate per il raggiungimento degli scopi della carta del cibo. Obbiettivi carta del cibo: • Promuovere una cultura alimentare locale basata sul concetto di dieta sostenibile; • Migliorare la comprensione tra i cittadini dei nessi tra la dieta, la salute e l’ambiente; • Sviluppare percorsi di innovazione civica in grado di migliorare le abitudini alimentari e ridurre gli sprechi; • Rafforzare la capacità del territorio – e degli agricoltori locali - di fornire cibo sostenibile a prezzi accessibili. • Favorire l’innovazione istituzionale per un’integrazione delle politiche in grado di perseguire con coerenza la sicurezza alimentare locale Strumenti del piano del cibo: • La pianificazione del territorio per la qualificazione e la difesa delle aree agricole urbane ed extraurbane; • L’organizzazione del commercio, con lo scopo di ampliare la libertà di scelta dei consumatori e favorire processi di comunicazione diretta tra produttori locali e consumatori; • L’educazione alimentare; • La prevenzione delle patologie legate all’alimentazione; • Le politiche ambientali; • La gestione dei rifiuti; • I pubblici acquisti, a partire da quelli delle scuole; • La formazione, l’informazione e la comunicazione • Il sostegno alle fasce più deboli della popolazione; • Le politiche di supporto alle attività produttive agro-alimentari

Il nostro progetto…. Gli obbiettivi comuni alla carta del cibo sono: Denominato “Fresco per tutti” nasce dall’idea di garantire alle fasce deboli, l’accesso ai prodotti ortofrutticoli freschi. Gli obbiettivi comuni alla carta del cibo sono: Salute Equità Sostenibilità alimentare Il nostro progetto denominato “Fresco per tutti” si pone l’obbiettivo di garantire alle famiglie meno abbienti, che devono ricorrere all’ausilio di enti caritatevoli, l’accesso al cibo fresco. Questo perché negli attuali pacchi alimentari che risultano essere l’aiuto più concreto verso le famiglie, mancano per esigenze organizzative e di conservazione i cibi freschi. Come ben sappiamo vi è un altro problema che riguarda il campo agricolo che è quello degli sprechi, in particolare per quei prodotti non raccolti a causa delle caratteristiche commerciali non idonee alla vendita. Questo non pregiudica la loro qualità alimentare tanto da poter essere inseriti per esempio all’interno del pacco alimentare, distribuito dalla Caritas o altri enti benefici. I principali obbiettivi nei confronti del piano del cibo sono quelli di garantire una migliore salute, grazie ad un’alimentazione più sana e completa, più equità permettendo anche alle famiglie più povere di accedere ai cibi freschi ed il miglioramento della sostenibilità alimentare grazie ad un minor spreco ed un miglior utilizzo dei prodotti alimentari.

I poveri in Italia…. La situazione pisana…. Secondo fonti Istat in Italia 8.173.000 persone vivono sotto la soglia di povertà. Poveri in Italia Nel 2011, l'11,1% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 8 milioni persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3 milioni). La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011,03 euro al mese. Rispetto al 2010 l'incidenza della povertà relativa aumenta dal 40,2% al 50,7% per le famiglie senza occupati né ritirati dal lavoro e dall'8,3% al 9,6% per le famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro, essenzialmente anziani soli e in coppia. Tra quest'ultime aumenta anche l'incidenza di povertà assoluta (dal 4,5% al 5,5%). La povertà assoluta aumenta tra le famiglie con persona di riferimento ritirata dal lavoro (dal 4,7% al 5,4%), soprattutto se non ci sono redditi da lavoro e almeno un componente è alla ricerca di occupazione (dall'8,5% al 16,5%). Nel 2011, il 28,4% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale, secondo la definizione adottata nell'ambito della strategia Europa 2020. L'indicatore deriva dalla combinazione del rischio di povertà (calcolato sui redditi 2010). Situazione Pisana Nel 2010 nei quattro sportelli pisani sono state incontrate per colloqui approfonditi 972 persone, un dato confrontabile con quello dell'anno precedente. 677 sono straniere, ma gli italiani registrano un leggero aumento rispetto al 2009. Fra gli extracomunitari spiccano le donne ucraine e macedoni. Sono invece pienamente comunitari gli uomini romeni che costituiscono il 21% dell'«utenza» dei Centri di ascolto; dietro di loro i marocchini (16%) e i tunisini (circa il 9%).Dire che nel 2010 la «rete» Caritas ha erogato 22mila pasti, quasi 3mila pacchi spesa e 125 buoni doccia forse serve a poco se si vuole capire davvero la situazione delle povertà in diocesi. Ma anche fare un ritratto-tipo di chi si rivolge a un Centro di ascolto non è cosa semplicissima. Gli stranieri sono in maggioranza donne (il 55%) mentre gli italiani sono soprattutto uomini (58%). L'età media oscilla fra i 43 e i 44 anni, e già su questo dato c'è una differenza marcata fra italiani e stranieri: sì, perché l'immigrato che va al Centro d'ascolto ha meno di trent'anni. L'italiano ha in media dieci anni di più. Non solo: più della metà degli stranieri è coniugata, mentre il 40% degli italiani in stato di necessità esce da un divorzio o da una separazione. La situazione pisana…. Nel 2010 ben 927 persone si sono rivolti ai centri d’ascolto Caritas.

Gli sprechi in agricoltura! Circa il 3,2% della produzione agricola è rimasta in campo, equivalente a 15.128.702 tonnellate di prodotto agricolo. Nell’industria agroalimentare italiana lo spreco medio ammonta al 2,6% della produzione finale totale. Secondo il Libro Nero dello spreco 2011 di Last Minute Market (Edizioni Ambiente), circa il 3,2% della produzione agricola è rimasta in campo, equivalente a 15.128.702 tonnellate di prodotto agricolo. I dati sono diffusi nell’ambito del convegno “Alimentare la Terra, coltivare il futuro” organizzato a Roma per la Giornata mondiale dell’Alimentazione. La ragione principale degli sprechi è da rintracciare nella non-convenienza da parte dell’agricoltore nel raccogliere il prodotto in quanto i prezzi di mercato dello stesso non remunerano il lavoro oppure perché pezzature troppo grosse o troppo piccole rendono il prodotto poco commerciabile. Sempre secondo il Libro Nero dello spreco 2011, nell’industria agroalimentare italiana lo spreco medio ammonta al 2,6% della produzione finale totale, che porta ad uno spreco complessivo di 1.786.137 tonnellate di prodotti alimentari. La quantificazione degli sprechi nel settore distributivo si suddivide in due target di riferimento i mercati all’ingrosso (centri agroalimentari e mercati ortofrutticoli) e il sistema distributivo commerciale (cash&carry, ipermercati, supermercati e piccolo dettaglio). Un’entità così abbondante, sia in termini assoluti che relativi alla produzione totale e al consumo effettivo, ha ovviamente un impatto economico altrettanto rilevante. Il calcolo di tale impatto in ciascun comparto, mette in evidenza come in Italia, nel 2010, si siano letteralmente buttati  oltre  11 milioni e 200 mila euro di prodotti alimentari ancora perfettamente consumabili. In particolare per quanto riguarda la frutta su una produzione di 213.318.127 tonnellate il 3,77% non viene raccolta pari a 8.043.830 tonnellate; percentuale che sale per gli ortaggi a 5,5% (4.809.731). 

“Fresco per tutti” come funziona? Il fulcro del nostro progetto consiste nell’organizzare una rete che metta in contatto i produttori agricoli della provincia di Pisa e i vari punti di distribuzione della Caritas presenti in città (con riferimento alla zona 5).

136 aziende specializzate in orticoltura. In provincia di Pisa: 6000 Aziende agricole 136 aziende specializzate in orticoltura. 264 aziende specializzate in frutticoltura. Abbiamo quindi un discreto bacino da cui attingere prodotti freschi! In provincia di Pisa risultano essere registrate 6000 aziende agricole, di queste 136 sono aziende sono specializzate nel settore orticolo e altre 264 sono specializzate nel sottore della frutticoltura. Guardando questi numeri possiamo dire con sicurezza che nell’area della provincia di Pisa è presente una sufficiente fonte di approvvigionamento di prodotti ortofrutticoli (di quelli naturalmente non raccolti e lasciati in campo perché non aventi le caratteristiche commerciali). Ricerca effettuata sul sito della camera di commercio e pagine gialle.

Arcidiocesi di Pisa Caritas. La Caritas è una fondazione non profit della CEI che a livello locale è organizzata dalle singole diocesi. A Pisa la Caritas: 15 luoghi di distribuzione pacco alimentare e/o altri servizi 4800 pacchi l’anno consegnati dal convento di FossaBanda (zona 5) 3200 pacchi l’anno nella sede in piazza Arcivescovato. A livello nazionale la Caritas è una fondazione controllata dalla CEI, mentre a livello locale ogni diocesi si occupa della sua organizzazione secondo modelli diversi, con 220 sedi distribuite sul territorio nazionale. Nel caso della diocesi di Pisa la Caritas si occupa dell’aspetto organizzativo mentre a livello operativo si affida a associazioni di volontariato. In tutto a Pisa sono presenti 15 luoghi di distribuzione dei quali 7 sono della San Vincenzo che si occupano essenzialmente di vestiario e 8 sono centri di distribuzione parrocchiali di alimenti dei quali uno è presente nella circoscrizione n° 5 rappresentato dal convento dei frati di Fossabanda che distribuisce 4800 pacchi l’anno. Sono presenti inoltre 3 mense per i poveri che distribuiscono 100 pasti al giorno. Per quanto riguarda la sede centrale di pisa conferisce 3280 pacchi l’anno per un valore commerciale di circa 150.000 euro

La disponibilità dei produttori Da alcune interviste effettuate presso aziende della zona, si è constatato: Costanza di prodotti non raccolti Completa disponibilità nel cedere il prodotto senza compenso Raccolta a carico dell’ente no profit Naturalmente è stato necessario verificare la disponibilità dei produttori, per cui ci siamo recati presso le aziende locali (site nel Comune di Lari) per effettuare una breve intervista. Le domande rivolte agli imprenditori agricoli ci hanno permesso di conoscere gli aspetti salienti delle aziende (dimensione, indirizzo produttivo, quantità ecc..) inoltre ci ha permesso di verificare che non esiste produzione agricola raccolta completamente. In particolare le aziende si sono rese disponibili ad offrire questi prodotti destinati al macero per i più bisognosi. Punto dolente risulta essere però la raccolta, infatti per i produttori rappresenta un costo per cui sono disposti a donarli ma devono essere raccolti da terzi, nel minor tempo possibile da permettere la lavorazione del campo per la nuova coltura.

Ostacoli al progetto I problemi principali sono: chi raccoglie il prodotto Problematiche logistiche e gestionali Disponibilità di personale Come già detto nella precedente slide uno dei principali problemi risulta trovare chi raccoglie le eccedenze produttive. Parlando con il direttore della Caritas di Pisa Don Emanuele Morelli, proprio questo rappresenta il punto critico per la realizzazione del progetto. Attualmente la Caritas di Pisa non dispone di volontari sufficienti per poter gestire la raccolta, non che tutte le operazioni logistiche e gestionali (percorso raccolta presso le singole aziende nei tempi previsti per poi assembleare il pacco alimentare). Sicuramente questo progetto necessita di una fase di pianificazione molto attenta dati il gran numero di interazioni e i tempi limitati oltre a richiede un discreto numero di volontari. Anche la questione economica può essere un problema visto la necessità di avere a disposizione un mezzo refrigerato e i relativi costi di carburante per il servizio svolto.

Possibili soluzioni Coinvolgimento delle associazioni di volontariato quali misericordie ANPAS, CRI, VAB, SCOUT ecc…. Coinvolgere gli stessi destinatari del pacco alimentare Coinvolgimento enti pubblici e privati Visto il coinvolgimento di tutti noi in questo ambizioso progetto, abbiamo iniziato a ragionare per trovare delle possibili soluzioni. Per quanto riguarda il punto del personale abbiamo ipotizzato che sarebbe possibile attingere al grande presenza di diverse associazioni di volontariato presenti sul territorio locale (Anpas, Misericordie, Vab e gruppi Scout) che sicuramente possono essere la scelta vincente in quanto sono distribuiti su quasi tutta la superficie provinciale e quindi in grado di gestire localmente la raccolta, che poi potrebbe essere o convogliata in un unico centro oppure ritirata a domicilio con il camion frigo della Caritas. Altra possibilità potrebbe essere quella di coinvolgere gli stessi destinatari del pacco alimentare che potrebbero donare una parte del loro tempo per la raccolta e la gestione del progetto. Per quanto riguarda il finanziamento una possibile partecipazione degli enti pubblici o donazioni provenienti da enti privati potrebbe essere sufficiente a coprire i costi.

Conclusioni Da questo lavoro abbiamo compreso le complessità delle interazioni tra i diversi attori. Con le nostre idee abbiamo cercato delle possibili soluzioni ma che necessitano comunque di essere seguite e organizzate. Ci rendiamo conto che il nostro è progetto ambizioso ma come dice B. Yoshimoto “Se si fanno dei progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l'ingegno, i sogni diventano realtà.” Come ben sapete la situazione economica del nostro paese negli ultimi anni non vive momenti felici. Stipendi sempre più ridotti, inflazione alle stelle e continua diminuzione del potere di acquisto. La grande crisi mondiale che ci ha travolti e rischia di lasciarsi alle spalle sempre più poveri. Persone che necessitano comunque di un aiuto, di un sostegno per superare questo momento. Per questo pensiamo che questo progetto anche se di difficile realizzazione può comunque essere un importante strumento per rimediare agli sprechi produttivi e allo stesso tempo permettere a chi è in difficoltà di avere un alimentazione più sana. Sicuramente non sarà facile ma come dice B. Yoshimoto “Se si fanno dei progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l'ingegno, i sogni diventano realtà.” Noi ci crediamo…. E voi?

Grazie per l’attenzione!!! NOI CI CREDIAMO!! E VOI?