Numeracy, promozione e diffusione delle conoscenze statistiche nelle scuole: l'esperienza della Provincia di Ravenna Servizio Statistica Bassani Silva - Roberta Cuffiani 26/10/2016
CONOSCI IL MONDO CON LA STATISTICA Istat Pacchetti Incontri Provincia di Ravenna CONOSCI IL TUO COMUNE E LA TUA PROVINCIA CON LA STATISTICA Elaborazioni sui dati territoriali Incontri con le scuole Promozione della Cultura Statistica Anno 2013 - Accordo Istat Provincia di Ravenna Uff. Scol. Prov. RA A partire dal 2013 il servizio Statica della Provincia di Ravenna ha avviato d’intesa con Istat-ufficio territoriale Emilia-Romagna (attuale Istat-Nord-Est) e l’Ufficio scolastico della Provincia di Ravenna una azione di diffusione della CULTURA STATISTICA nelle scuole. Il progetto è stato realizzato attraverso diverse tipologie di azioni: INTERVENTI FORMATIVI realizzati in base alla richiesta diretta proveniente dalle scuole FORMAZIONE DEI DOCENTI
NUMERACY capacità di comprendere, valutare e usare dati quantitativi e qualitativi presentati sotto forma di tabelle e grafici ed eventualmente sintetizzati con opportune misure. CULTURA STATISTICA vuol dire: CAPACITA’ DI INTERPRETARE I NUMERI CAPACITA’ DI COMUNICARE CON I NUMERI CAPACITA’ DI USARE LA STATISTICA NELLA VITA QUOTIDIANA Nel ridefinire le competenze di base che i giovani italiani devono possedere a conclusione dell’obbligo scolastico, il Decreto Ministeriale del 22 agosto 2007 inserisce di fatto nell’asse matematico una serie di COMPETENZE STATISTICHE per esempio si richiede che lo studente sia in grado di analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche e nell’elenco delle abilità/capacità è scritto testualmente che lo studente deve saper raccogliere, organizzare e rappresentare un insieme di dati.
Si è cercato di fornire informazioni/concetti/nozioni fondamentali di statistica (funzioni attribuite agli enti Sistan, produzione, elaborazione ed interpretazione dei dati)
http://www.misuredelbenessere.it http://www.besdelleprovince.it Il Servizio Statistica ha predisposto analisi e presentazioni di dati su economia, occupazione, turismo, demografia, incidentalità delle strade, scolarità, nonché una lettura del territorio attraverso la nuova frontiera degli indicatori di benessere equo e sostenibile. Il progetto per misurare il benessere equo e sostenibile, nato da un’iniziativa congiunta del Cnel e dell’Istat, alimentato dalla consapevolezza che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non possano essere esclusivamente di carattere economico, ma debbano tenere conto anche delle fondamentali dimensioni sociali e ambientali del benessere, corredate da misure di diseguaglianza e sostenibilità. Dopo una lunga consultazione con le parti sociali e cittadini, sono state individuate 12 dimensioni del benessere, ognuna declinata in diversi indicatori 1.Salute 2.Istruzione e formazione 3.Lavoro e conciliazione tempi di vita 4.Benessere economico 5.Relazioni sociali 6.Politica e istituzioni 7.Sicurezza 8.Benessere soggettivo (non inclusa nei progetti URBES E BES Province) 9.Paesaggio e patrimonio culturale 10.Ambiente 11.Ricerca e innovazione 12.Qualità dei servizi Dal 2013 ISTAT produce un rapporto nazionale che viene presentato ogni anno al Parlamento. Il Senato ha approvato in via definitiva il 28 luglio la riforma della legge di bilancio, nella quale si prevede che gli indicatori di benessere equo e sostenibile (Bes), selezionati da un Comitato ad hoc, siano allegati al Documento di economia e finanza (Def). Le nuove norme prevedono anche che entro il 15 febbraio di ogni anno il Parlamento riceva del Ministro dell’economia una relazione sull’andamento degli indicatori. Si istituisce anche un Comitato per gli indicatori di benessere equo e sostenibile, presieduto dal Ministro dell' Economia e di cui faranno parte il presidente dell' Istat, il Governatore di Bankitalia e da due esperti provenienti dall' università o da enti di ricerca. Il Comitato, anche sulla base delle esperienze degli altri Paesi, "provvede a selezionare e definire gli indicatori. Contemporaneamente sono partite due sperimentazioni locali, Urbes, che coinvolge i Comuni e BES delle province (nato nella Provincia di Pesaro-Urbino), che successivamente esteso alle altre province, che partecipano su base volontaria. Attualmente partecipano alla sperimentazione Urbes 29 Comuni (tra cui in Emilia-Romagna Parma, Reggio-Emilia, Bologna, Cesena, Forlì) e 26 Province (tra cui in Emilia-Romagna Ravenna, Bologna, Parma e Rimini). 5
La “scuola” in provincia di Ravenna è multiculturale Nell'anno scolastico 2015/2016 risultavano iscritti in Provincia di Ravenna 42.704 alunni di cui 17.501 nella scuola primaria, 10.306 nella scuola secondaria di primo grado e 14.897 nella scuola secondaria di secondo grado. La popolazione scolastica è in costante aumento rispetto al a.s. 2000/2001 (anno del penultimo censimento). Si registra un aumento del 35% in totale. La popolazione straniera è quasi 7 volte rispetto al 00/01 ed è singolare l’aumento anche della popolazione italiana (+19% rispetto al a.s. 2000/2001) che dall’a.s. 2013/2014 registra in generale una diminuzione. Già dall’anno scolastico 2013-2014 all’anno 2014-2015 si registrava un aumento solo nella regione Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Toscana.
Gli stranieri: quasi 7 volte rispetto al 00/01. L’incidenza degli stranieri nella scuola passa da a.s. 2000/2001 dal 2,4% sulla popolazione scolastica all’anno 2015/2016 al 13,9, nella scuola primaria da 3,1 a 16,5, nella scuola secondaria di 1° grado da 3,00 a 13,7, e nella scuola secondaria di 2° grado da 1,4 a 11,00. Con differenze percentuali che vanno da 9 nella scuola secondaria a 13 nella scuola primaria. Di questi il 53,5% è nato in Italia
Progressiva crescita per i licei Gli iscritti al 1° anno della scuola secondaria di secondo grado per l’a.s. 16/17 pari a 3.236 studenti, rivolti per il 43% al liceo (in aumento rispetto agli anni precedenti), per il 35% agli istituti tecnici, per il 22% agli istituti professionali (considerando i Percorsi quinquennali con percorsi Ie FP* in sussidiarietà) in calo del 16% rispetto all’a.s. 14/15. Professionale compresi percorsi quinquennali con percorsi di Formazione Professionale in regime di sussidiarietà
Maggior orientamento verso il liceo scientifico Maggior orientamento verso il liceo scientifico. Notevole l’incremento del liceo artistico. Il 38% si è rivolto al liceo scientifico, il 22% al linguistico, il 17% a scienze umane, il 7% al liceo classico. Notevole l’aumento di orientamento verso il liceo artistico (+46% rispetto all’anno 14/15), l’orientamento verso il liceo scientifico (+16,63%), l’orientamento verso il linguistico, mentre si registra una piccola ripresa rispetto al 15/16 dell’iscrizioni per il liceo scienze umane dopo un calo registrato rispetto al a.s. 2014/2015. In progressivo calo le iscrizioni al liceo classico.
Grazie 24.05.2015 05.05.2015 31.05.2016 24.10.2014