Scienze tecniche e psicologiche Lezione 7 02/05/2017 Identificazione delle cause Metodi di John Stuart Mill Coincidenze e Falsa causazione Fase pubblica e fase finale del flusso scientifico Generazione e test di ipotesi Introduzione alla psicologia modulo: fondamenti di psicometria metodologia della ricerca psicologica Scienze tecniche e psicologiche prof. Carlo Fantoni 2016-2017
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riassumendo Corrispondenza: obiettivi della scienza ↔ Fasi del flusso scientifico L’esempio del Sonno REM (Aserinsky & Kleitman, 1955) Osservazione della regolarità: movimenti oculari veloci associati ad un tipo particolare di EEG Fase privata: formulazione della legge/teoria (sonno REM↔sogno) quindi ipotesi falsificabile: Se REM allora sogno Scoperta di Regolarità, Descizione, Identificazione delle Cause, Scoperta delle Leggi, Formulazione della Teoria
Se A allora B: problema come stabilire se “allora” è una relazione causale o meno? Lo scopo della scienza è comprendere il mondo ossia cercare le cause degli eventi che si osservano…. Ad esempio, se si conoscono le cause della violenza contro i bimbi allora possiamo intervenire al fine di stabilire un maggior benessere e ridurre la violenza stessa
Metodi di Mill per la ricerca delle cause http://www.quadernodiepidemiologia.it/epi/cause/mill.htm John Stuart Mill filosofo empirismo logico sviluppa una scolastica del 19 secolo che voleva chiarire come possiamo arrivare a creare nessi causali a partire dall’osservazione dei fenomeni John Stuart Mill 1843, Principi di logica induttiva e deduttiva, System of logic una serie di regole su cui basare la dimostrazione della causalità princìpi di ragionamento induttivo che si applicano agli eventi sperimentali in genere e per la definizione di leggi
Metodi di Mill per la ricerca della causa (1) Metodo dell’accordo Paul Broca diciannovesimo secolo aveva avuto molti pazienti colpiti da Ictus (cagulo a parte del cervello) e in particolare afasia espressiva (perdità di capacità di parlare). Tutti i casi riguardavano l’emisfero sinistro ma variavano in localizzazione, grandezza quindi come stabilire la sorgente della causa del danno funzionale? Prima domanda: che cosa hanno tutti questi casi (con presenza di afasia) in comune? Non sappiamo ancora se la malattia può essere associata al parietale o temporale, allora applichiamo la differenza singola circostanza comune a tutte le situazioni in cui si presenta l’ evento Il danno frontale è sempre associato alla presenza di afasia Allora il danno frontale può essere la causa della malattia
Metodi di Mill per la ricerca della causa (2) Metodo della differenza In che cosa differiscono questi casi da altri simili? Vide molti pazienti colpiti da Ictus ma non afasici…..Abbandona l’idea che l’Ictus sinistro causa afasia L’occipitale non causa afasia Singola differenza tra casi che hanno una certa caratteristica e casi che non ce l’anno cosa c’e di diverso fra questi due pazienti ? Uno ha una lesione frontale e l’altro no Solo quello con lesione frontale è afasico Non tutte le lesioni (ictus) causano afasia: occipitale no Ulteriore prova che il danno frontale può essere responsabile dell’afasia
Metodi di Mill per la ricerca della causa (3) Metodo della variazione concomitante L’effetto varia in concomitanza di qualche altro evento? Si cercano alcune caratteristiche che variano insieme al grado in cui si manifesta l’evento Solo la dimensione della lesione frontale covaria con il livello di perdita del linguaggio, no la dimensione della lesione occipitale o la presenza di influenza Ancora, la lesione frontale può essere la causa della malattia (afasia) Corrisponde al metodo della correlazione
attenzione (1) coincidenze Martina per tre giorni di seguito si sveglia coi postumi della sbornia. Il primo giorno beve wisky e soda, il secondo campari e soda, il terzo martini e soda. Tutta colpa della soda! Lo stesso problema si potrebbe applicare al caso di Broca…. Se tutti i pazienti con Afasia e danno cerebrale nell’area di broca avessero avuto l’Ictus in seguito ad un litigio. Broca essendo un medico conosceva anche le basi fisiologiche dell’Ictus e fece autopsie che portavano a sostegno della sua ipotesi. sbagliato la soda è solo una coincidenza non la causa ha trascurato fattore causale comune a tutte e tre le sostanze: l’alcol
attenzione (2) satira e falsa causazione In Italia 230 evasori fiscali in carcere. In Germania 8000. Che piaga l’evasione fiscale in germania Crozza 27/02/2015 La lotta all’evasione fiscale è diversa nei due paesi La causa non può verificarsi dopo l’evento Questo è anche noto come il Problema della terza variabile (third-variable problem). sbagliato non si è considerata una terza variabile lotta all’evasione diversa nei due paesi
flusso scientifico fase “pubblica” o Popperiana Test formali vengono utilizzati per valutare i modelli e per falsificare le ipotesi (Peters, 1991). Per ipotesi si intende una affermazione che viene sottoposta ad un test empirico in contrasto ad un modello o teoria allo scopo di modificare un aspetto del modello esistente o di sviluppare un modello nuovo. La necessità di falsificare le ipotesi ci porta al passo successivo del metodo scientifico che è quello della formulazione dell' ipotesi nulla che dovrebbe includere tutte le possibilità tranne quella dell'ipotesi sperimentale o della ricerca. Peters (1991)
flusso scientifico fase finale Test sperimentale delle ipotesi Se l'ipotesi nulla è rigettata, l'ipotesi della ricerca viene supportata. In questo caso, il nuovo modello è corroborato e il vecchio deve essere rifinito o modificato alla luce del nuovo. Il nuovo modello costituirà la migliore spiegazione che possiamo fornire del fenomeno in esame ma non la verità. Se l'ipotesi nulla non è rigettata il ricercatore sospende il giudizio perché tale risultato può essere dovuto al fatto che il modello corrente è adeguato, oppure per il fatto che non sono state esaminate le condizioni opportune per falsificarlo. Il test di falsificazione può determinare l’accettazione dell’ipotesi nulla oppure il rigetto di questa. Nel primo caso l’ipotesi originaria non è supportata dai dati e quindi il modello da cui essa deriva è rigettato. Ciò suggerisce l’esistenza di altri processi alla base dell’osservazione iniziale. Il procedimento deve quindi ricominciare attraverso la proposta di altre spiegazioni plausibili e testabili. È da rilevare che le risorse profuse nel primo test non sono andate perse. L’esperimento avrà infatti fornito ulteriori osservazioni su cui basare la formulazione di un nuovo modello. La ricerca ha dato un esito positivo senza la pretesa di aver dimostrato alcunché. La conclusione effettiva è che il modello proposto è stato corroborato. Esso ha passato una verifica sperimentale e rappresenta al momento attuale la migliore spiegazione che possiamo fornire del fenomeno in esame. Ciò non pregiudica il fatto che il test possa fallire in un altro contesto spaziale e/o temporale o che un altro modello possa spiegare il fenomeno in modo più accurato. Secondo il criterio ipotetico-deduttivo ogni spiegazione è parziale ed effimera e bisogna essere pronti a sostituirla quando un modello più robusto avanza. Un modello che è sopravvissuto ad un test sperimentale aumenta comunque il livello di conoscenza sia perché siamo in grado di fornire una spiegazione oggettiva di un fenomeno, sia perché spiegazioni alternative in origine altrettanto plausibili appaiono meno verosimili. Il risultato ottenuto non è comunque generalizzabile, esso è limitato al contesto spazio-temporale in cui l’esperimento è stato condotto.
esempio: test di ipotesi aserinsky-kleitman-1953-rem-sleep Generazione di due ipotesi mutuamente esclusive: H0: Ipotesi nulla: la probabilità di sognare durante il sonno REM è uguale alla probabilità di sognare durante il sonno n-REM H0: P(SREM) = P(Sn_REM) = 1/2 H1: Ipotesi alternativa: la probabilità di sognare durante il sonno REM è diversa alla probabilità di sognare durante il sonno n-REM H1: P(SREM) ≠ P(Sn-REM) ≠ 1/2
esempio: risultato l'ipotesi nulla può essere rigettata, aserinsky-kleitman-1953-rem-sleep l'ipotesi nulla può essere rigettata, l'ipotesi della ricerca viene supportata deve essere quindi rivisto il modello esistente dei sogni che prevedeva che i sogni fossero un’attività continua del sonno
esempio: conclusione aserinsky-kleitman-1953-rem-sleep L’uso di mezzi diversi per arrivare ad un concetto tramite definizioni operazionali diverse è chiamato uso di operazioni convergenti ed è un potente strumento per definire in maniera larga e ampia un costrutto uso di evidenze diverse e convergenti (comportamentali, EEG, frequenza resporatoria, movimenti oculari) a sostegno di un fenomeno definizioni operazionali diverse per un unico concetto → operazioni convergenti
precauzioni → la scienza è possibilista Il risultato aumenta il livello di conoscenza sia perché siamo in grado di fornire una spiegazione oggettiva di un fenomeno, sia perché spiegazioni alternative in origine altrettanto plausibili appaiono meno verosimili (secondo Kuhn un cambio di paradigma) tuttavia non è generalizzabile in termini assoluti, esso è limitato al contesto spazio-temporale in cui l’esperimento è stato condotto ogni spiegazione è parziale ed effimera e bisogna essere pronti a sostituirla quando un modello più robusto avanza (ci sono sempre nuovi paradigmi che competono con quello attuale) La natura del progresso scientifico Ogni branca della scienza si organizza in paradigmi (Kuhn): tutti gli assunti e le teorie accettate come vere da un gruppo di scienziati. La scienza non procede in linea retta ma evolve per rivoluzioni di passaggio a nuovi paradigmi: scienza normale (accettazione di un paradigma) problemi e crisi del paradigma nuovi paradigmi che competono con quello attuale accettazione del nuovo paradigma che spiega i dati empirici nel modo migliore Solo i dati empirici possono essere usati per valutare le teorie, preferenze personali sono irrazionali.