LICEO SCIENTIFICO A.PACINOTTI LA SPEZIA.

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LICEO SCIENTIFICO A.PACINOTTI LA SPEZIA

OSSIDO DI TITANIO L’ossido di titanio è un composto chimico che si presenta sotto forma di polvere cristallina. Ha formula chimica TiO2

Le strutture Il TiO2 in natura è presente in diverse forme cristalline: Il rutilo L’anastasio La brookite.

Proprietà Fotocatalisi: il TiO2 sfrutta l’energia della radiazione elettromagnetica dei raggi ultravioletti per far avvenire delle reazioni chimiche in altre molecole che si trovano vicine alla superficie delle particelle. Idrofilicità: il TiO2 è in grado di disperdere i materiali con cui entra a contatto (Es: se nelle maschere subacquee ci fosse l’ossido di titanio il vapore acqueo si disperderebbe e non si appannerebbero)

CAMPI DI UTILIZZO Il biossido di titanio è usato principalmente come pigmento bianco nelle vernici per tale ragione viene anche comunemente chiamato “BIANCO DI TITANIO”. Queste vernici fatte con il biossido di titanio sono eccellenti riflettrici della radiazione infrarossa, grazie alla sua proprietà fotocatalitica, è quindi in grado di rimuovere autonomamente lo sporco dalla superficie dei materiali, o di degradare le sostanze inquinanti.

ESEMPIO DELL’ATTIVITA’ FOTOCATALIZZATRICE Abbiamo potuto testare l’efficacia dell’ ossido di titanio in un esperimento di laboratorio in cui si è visto chiaramente come, dopo l’esposizione al sole di una mattonelle ricoperta di vernice a base di TiO2, si sia decomposto il colorante organico.

Descrizione esperimento Abbiamo ricoperto una mattonella di colorante a base di TiO2 e incollato una moneta su di essa; successivamente l’abbiamo esposta alla luce diretta del sole. Dopo aver atteso 30 minuti circa abbiamo constatato la decolorazione della superficie in contrasto con l’area non colpita dalla luce perché nascosta dalla moneta.

I pigmenti colorati

I pigmenti sono sostanze colorate, naturali o artificiali, insolubili nel mezzo in cui sono utilizzate, la cui azione colorante deriva da dispersione meccanica nel mezzo stesso. Si suddividono in due gruppi: ORGANICI: sono composti essenzialmente da carbonio e idrogeno. Rispondono a questa definizione i coloranti che fissati su un supporto minerale opaco si trasformano in lacche. INORGANICI: sono quasi tutti di origine minerale e struttura cristallina ottenibili naturalmente o per sintesi.

ESPERIMENTO Abbiamo avuto anche noi occasione di creare coloranti naturali. Sintesi dei pigmenti. Abbiamo mescolato in un becker 6 gr di FeCl3 (reagente) con 50 ml di acqua deionizzata calda. Stesso procedimento con un secondo reagente K4Fe(CN)6 in un altro becker. Abbiamo versato il contenuto del primo becker nel secondo e agitato. Successivamente abbiamo lasciato depositare il precipitato e filtrato su buchner sotto vuoto.

Unione dei pigmenti ottenuti con i leganti. Diviso in due parti il pigmento risultante abbiamo aggiunto in uno poche gocce di albume d’uovo (legante scelto) e nell’altra parte la stessa quantità di olio di lino. Test dell’efficacia del colorante Abbiamo osservato che la parte contenente l’albume risultava più densa della seconda contenente olio di lino e, usate come pittura, non abbiamo riscontrato differenza nel colore.

Presentazione a cura di: Margherita Balma Elena Grisan Daniela Nappo Jasmine Pollicardo Presentazione a cura di: