Energia Nucleare
L'uranio (dal greco"cielo") è l'elemento chimico di numero atomico 92 L'uranio (dal greco"cielo") è l'elemento chimico di numero atomico 92. Il suo simbolo è U. È un metallo bianco-argenteo, tossico e radioattivo
Barra di uranio
Come funziona una centrale termonucleare
Come funziona una centrale termonucleare
Come si fa a trasformare l’energia? Uranio Energia nucleare Nocciolo Energia termica Reattore Energia cinetica Turbina Energia meccanica Alternatore Energia elettrica passaggi di energia
L'impianto, come tutte le altre centrali del resto, occupando una certa superficie, normalmente recintata, allontana dalla zona la fauna e, i vari edifici connessi al suo funzionamento comportano sempre un certo impatto sull'ambiente dal punto di vista paesaggistico. Nella foto vediamo la centrale nucleare di Diablo Canyon, sulla riva dell’oceano presso San Luis Obispo in California (Stati Uniti).
Lo sfruttamento dell'energia nucleare comporta l'impiego e la produzione di materiali che emettono radiazioni alfa, beta e gamma che danneggiano in modo grave i tessuti biologici, in quanto possono intaccare il patrimonio genetico delle cellule, causando il cancro o mutazioni genetiche ereditarie. I rischi immediati sono rappresentati dalla radioattività che tali impianti sprigionano, nelle zone dove sono installati, dai fluidi di raffreddamento contaminati e dal pericolo di incidenti fortuiti.
Nella sala macchine sia le turbine, sia i generatori di corrente producono un rumore costante di parecchi decibel che, a lungo andare, provoca danni all'udito degli operatori, per cui, questi, devono essere sottoposti a periodici controlli medici.
Per molti anni l’energia nucleare è apparsa come la possibile soluzione al fabbisogno energetico dell’umanità. Oltre agli Stati Uniti, molti Paesi si buttarono sulla strada nucleare, in particolare Gran Bretagna e Francia (ben presto il Paese con il maggior numero di centrali nucleari).
Il grafico mostra i principali Paesi produttori di uranio Il grafico mostra i principali Paesi produttori di uranio. Nel 2013 sono state estratte 59.370 tonnellate di uranio, di cui 38.132 tonnellate in soli tre Paesi, Kazakhstan, Canada e Australia, che estraggono oltre il 64% dell’uranio mondiale prodotto.
Da qualche anno si è ripreso a parlare della necessità di sfruttare l’energia nucleare che, priva di emissioni di anidride carbonica, non contribuisce all’effetto serra. I problemi dell’energia nucleare rimangono però legati alla sicurezza delle centrali, dove il reattore deve essere protetto per evitare perdite di materiale radioattivo. Infatti le particelle emesse da elementi radioattivi, se vengono a contatto con le cellule di un organismo animale o vegetale, producono danni molto gravi ai tessuti biologici e possono causare malattie rilevabili a volte solo dopo molti anni. Esiste inoltre il problema dello smaltimento del materiale utilizzato nel funzionamento dei reattori, perché i residui del combustibile nucleare restano radioattivi anche per migliaia di anni. Si tratta perciò di confinare i rifiuti radioattivi in robusti contenitori e di sotterrarli a grandi profondità, e in ogni caso non esiste l’assoluta certezza che i contenitori resistano fino a che la radioattività non sarà esaurita.
Nel grafico è indicato il numero di reattori nucleari in costruzionenel 2013 per Paese. Questi nuovi 71 reattori avranno una capacità elettrica totale di 74,8 GWe.
Nel reattore delle centrali nucleari circola un fluido di raffreddamento che sottrae il calore prodotto dalla reazione nucleare ma senza che ci siano contatti diretti. Questa acqua di raffreddamento è quindi pulita e calda: perchè sprecarla? Nel 1944 questa domanda se la sono posta dei francesi che hanno trovato una risposta remunerativa: ogni anno la loro Ferme aux crocodiles - che si trova vicino alla central di Pierrelatte - è visitata da turisti e curiosi.
In questa vignetta del lontano 1895, intitolata ‘La nuova macchina fotografica di Roentgen’, si ironizza sulla scoperta dei raggi X effettuata proprio da Roentgen in quegli anni. Wilhelm Conrad Roentgen (1845-1923), fisico tedesco, ricevette il premio nobel per la fisica nel 1901 grazie alla sua scoperta e applicazione dei raggi X. Ancora oggi questi raggi sono uno strumento di diagnosi (ovvero uno strumento per capire le cause dei nostri mali) insostituibile.
Enrico Fermi nel suo laboratorio Il fisico nucleare italiano Enrico Fermi (1901-1954) fu il primo uomo a costruire un reattore atomico e a dividere nuclei atomici bombardandoli con dei neutroni. Ha ricevuto il Premio Nobel per la fisica nel 1938. Lui e sua moglie, che era ebrea, salparono da Stoccolma subito dopo la cerimonia di premiazione diretti verso gli Stati Uniti, al fine di evitare i fascisti. Presso l’Università di Chicago fece le sue più importanti scoperte ed diventò consigliere del governo degli Stati Uniti.
Marie Curie Nel 1903 fu insignita del premio Nobel per la fisica (assieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel) per i loro studi sulle radiazioni e, nel 1911, del premio Nobel per la chimica per la sua scoperta del radio e del polonio. Marie Curie è stata l'unica donna tra i quattro vincitori di più di un Nobel e, insieme a Linus Pauling, l'unica ad averlo vinto in due aree distinte.