“ ALCOL E DROGA: cosa si deve sapere,cosa si deve evitare.”

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Transcript della presentazione:

“ ALCOL E DROGA: cosa si deve sapere,cosa si deve evitare.” Dott.ssa Elena Molinaroli Medico Tossicologo SerT Città di Piacenza Piacenza, 19.03.16

COSA SI DEVE SAPERE?

DROGHE o SOSTANZE D’ABUSO Le sostanze d’abuso sono primariamente capaci di alterare le funzioni cerebrali che controllano il desiderio, l’umore, i processi dell’apprendimento e della memoria, le capacità di giudizio e la volontà.

TOSSICODIPENDENZA E ALCOLISMO Il comportamento non può esistere senza un’attività cerebrale e le sostanze d’abuso sono capaci di alterare la biochimica neuronale, la TOSSICODIPENDENZA si può configurare come una malattia del cervello che si esprime con profonde alterazioni comportamentali.

DIPENDENZA DA SOSTANZE E/O ALCOL è una malattia involontaria che implica la perdita, da parte del soggetto, del controllo dell’uso della sostanza nonostante le gravi conseguenze che questo può comportare per se stesso e la società.

SOSTANZE LEGALI E ILLEGALI possono essere raggruppate in quattro categorie, sulla base degli effetti farmacologici che si riflettono sul Sistema Nervoso Centrale (SNC). Depressori – sostanze che deprimono il SNC: ad esempio, alcool, barbiturici, ipnosedativi, benzodiazepine e solventi. Narcotici – sostanze che riducono il dolore: oppioidi naturali e di sintesi quali, ad esempio, oppio, eroina, morfina, codeina e metadone.

SOSTANZE LEGALI E ILLEGALI possono essere raggruppate in quattro categorie, sulla base degli effetti farmacologici che si riflettono sul Sistema Nervoso Centrale (SNC). Stimolanti – sostanze che stimolano il SNC: ad esempio, amfetamine, metamfetamine, cocaina, antidepressivi, caffeina, nicotina e mefedrone Allucinogeni – droghe che alterano la funzione percettiva: ad esempio, LSD, ecstasy, MDMA, mescalina, psicocibina e cannabis

LE NUOVE DROGHE o SMART-DRUGS letteralmente significa: “DROGHE FURBE” Non sono perseguite o perseguibili dalla legge, in quanto in esse non sono presenti come tali o come principi attivi le sostanze contenute nelle Tabelle legislative (Tabella I dell’elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope di cui al DPR 309/90) che proibiscono l’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope.

SMART SHOP Gli smart-shop in Italia sono circa un centinaio. Vendono prodotti di origine naturale e sintetica (capsule contenenti aminoacidi, neurotrasmettitori tipo GABA, ecc) con marchio CE, ma anche prodotti destinati alla coltivazione di piante (funghi e canapa) e prodotti accessori destinati ad ottimizzare l’effetto derivato dall’assunzione di sostanze fumabili (cartine, filtri, pipe, vaporizzatori). I frequentatori dei S-S appartengono a varie categorie sociali: studenti, che ricercano stimolanti cerebrali dal basso profili tossicologico per la preparazione degli esami, adulti 40-60 enni, soprattutto maschi, che ricercano proprietà simil viagra, poi i giovani che le usano per i loro presunti effetti psichedelici o semplicemente per curiosità.

Gli SMART-SHOP propongono lo “SBALLO” con prodotti naturali, erboristici, dunque “innocui” rispetto alle droghe più comunemente usate per “TIRARSI SU”. ...MA CIO’ CHE E’ NATURALE NON SEMPRE E’ INNOCUO Oggi si parla contestualmente di droghe vegetali, etniche, etnobotaniche, naturali, biodroghe ecc. La gente compra senza pensare che anche sostanze come la morfina e la cocaina hanno origini vegetali. La natura ci mette a disposizione una serie pressochè infinita di molecole nuove, di cui spesso gli studiosi sanno poco o nulla, lasciando a chi li commercia un buon margine di tempo prima che vengano effettuate ricerche mediche che possano farle dichiarare illegali. Spesso le varie erbe sono vendute come “profumatori ambientali” o come “semi da collezione” o incensi, ma gli psiconauti sanno bene che queste erbe si fumano o si masticano. In molti casi, per esempio, il quantitativo in peso dei semi da collezione è tale da assicurare una dose efficace di sostanza psicoattiva.

SMART DRUGS Sono composti sia di origine naturale (vegetali) che sintetica che contengono vitamine, principi attivi di estratti vegetali, tra cui i più diffusi sono l’efedrina, la caffeina, la taurina ma anche sostanze con caratteristiche allucinogene.

COSA SI DEVE EVITARE?

L’UTILIZZO DELLE SOSTANZE D’ABUSO IN GIOVANE ETA’ BLOCCA LA MATURAZIONE CEREBRALE. L’UTILIZZO DELLE SOSTANZE D’ABUSO IN CONCOMITANZA DI DISTURBI MENTALI, FACILITA , AGGRAVA E COMPLICA L’ESORDIO DEL QUADRO CLINICO.

Evoluzione nel tempo (dai 5 ai 20 aa di età) della normale maturazione cerebrale. Le regioni corticali per l’elaborazione delle funzioni primarie si sviluppano velocemente e prima delle regioni per le funzioni cognitive di ordine superiore (emozioni e autocontrollo). In particolare la corteccia prefrontale, per il suo ruolo nel controllo delle funzioni esecutive, conclude tardivamente il proprio percorso maturativo, intorno ai 20 aa di età. La barra colorata sulla destra indica una rappresentazione cromatica in unità di volume di materia grigia. In rosso le zone della corteccia più spesse, in blu quelle più sottili. Si dimostra quindi che la maturazione del cervello porta ad un assottigliamento della materia grigia con attivazione di circuiti neuronali utili ed eliminazione di materiale neuronale non utilizzato nell’età evolutiva.

EFFETTI NEUROBIOLOGICI DELLE DROGHE Il cervello dell’adolescente non ha ancora completato il suo sviluppo. Benché il numero dei neuroni sia già definitivamente stabilito fin dalla prima infanzia, il cervello continua a presentare, fino all’adolescenza, un fenomeno chiamato plasticità neuronale. Esso consiste nella produzione (o eliminazione) di sinapsi; nella progressiva mielinizzazione di fibre nervose; nella variazione della concentrazione di neurotrasmettitori e dei sistemi della loro neutralizzazione; nella variazione, infine, del numero dei recettori dei differenti neurotrasmettitori. Questi processi di plasticità neuronale sono controllati, in parte, dagli stessi neurotrasmettitori.

Ad esempio: variazioni nella concentrazione della dopamina nelle sinapsi possono modificare, in piú o in meno, il numero dei recettori di questo neurotrasmettitore. Poiché le diverse droghe (come la cocaina, l’anfetamina, l’eroina e l’alcol) modificano l’azione di differenti neurotrasmettori, esse alterano le condizioni nelle quali normalmente si realizzano questi processi neurobiologici. È prevedibile che l’assunzione di queste sostanze in dosi adeguate, e per tempi sufficientemente prolungati, possa influenzare lo sviluppo neurobiologico del cervello dell’adolescente e quindi i suoi correlati funzionali: cognitivi, emotivi, comportamentali.

NEUROBIOLOGIA La maggior parte delle sost. d’abuso, siano esse SEDATIVE, quali ALCOL ETILICO, eroina, marijuana, benzodiazepine e barbiturici, o ECCITANTI, quali nicotina, cocaina e amfetamine, producono i loro effetti attraverso un comune meccanismo d’azione: la STIMOLAZIONE del SISTEMA DOPAMINERGICO MESOLIMBICO che rappresenta la principale via di rinforzo e di gratificazione. 17 17

ADDICTION La corteccia prefrontale gioca un ruolo nella eziopatogenesi del disturbo correlato alla sostanza alcol ;come specifiche regioni cerebrali , in modo differente, giocano un ruolo nell’addiction e , queste aree, concorrono nella strutturazione e nel mantenimento della dipendenza patologica. AREE CEREBRALI COINVOLTE NELLO SVILUPPO DELLA DIPENDENZA sono: 1) CORTECCIA PREFRONTALE, deputata alla COGNIZIONE e alla PIANIFICAZIONE; 2) AREA TEGMENTALE VENTRALE (VTA) DEL MESENCEFALO E NUCLEUS ACCUMBENS (NAC) facenti parte del “CIRCUITO DELLA GRATIFICAZIONE”; 3) AMIGDALA E IPPOCAMPO che fanno parte del SISTEMA LIMBICO, sistema atto alla MODULAZIONE DEGLI IMPULSI, alla RIELABORAZIONE DELLE  EMOZIONI e allo SVILUPPO di INFORMAZIONI di MEMORIA.

La DIPENDENZA e il COMPORTAMENTO PATOLOGICO si stabiliscono nel momento in cui i circuiti neuronali della gratificazione non trovano nella corteccia prefrontale una capacità di modulare lo stimolo . Mentre alcuni anni fa si pensava che la dipendenza coinvolgesse prevalentemente i circuiti della ricompensa mediati dal sistema limbico, alcuni recenti studi condotti con tecniche di neuroimaging, hanno evidenziato il coinvolgimento della corteccia prefrontale nella eziopatogenesi del disturbo correlato alla sostanza alcol. Il coinvolgimento della CORTECCIA PREFRONTALE avverrebbe: -nelle risposte di rinforzo durante l’intossicazione -nella genesi del craving -nell’astinenza. L’attivazione della corteccia frontale, durante queste fasi cicliche della patologia alcolica gioca un ruolo cruciale nei cambiamenti del comportamento cognitivo ed emotivo, che mantiene il potere addittivo. (“Alterazioni Neurocognitive e alcolismo. Le Prospettive Future” -SerT di Parma 12.09.14)

IMPARARE A CONOSCERE LE SOSTANZE ED EVITARE DI USARLE PERMETTE DI NON PERDERE TUTTO QUESTO: GRAZIE PER L’ATTENZIONE