Relazione Visita centro Amap e fonte del Gabriele.

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Transcript della presentazione:

Relazione Visita centro Amap e fonte del Gabriele. Multilateral Comenius Project -Water in our life- Italian team

Relazione Visita centro Amap e fonte del Gabriele. In data odierna (05/06/2015), il Team Italiano del progetto multilaterale Comenius, si è recato presso il centro Amap situato al interno della riserva reale di zona Calatafimi. La visita prevedeva un tour illustrativo di tutto lo stabilimento con incluso l’accesso alla fonte naturale più suggestiva dell’impianto, la fonte Gabriele. La fonte insieme ad altre tre affioramenti di acqua, formano le sorgenti naturali della zona che miscelate all’acqua depurata proveniente del bacino di piana degli albanesi, approvvigionano a livello idrico buona parte della città di Palermo. Queste quattro fonti sono molto vicini fra loro, site dentro un’area recintata alle pendici del monte Caputo. La resa massima della sorgente Gabriele si è riscontrata nel 1958 con il prelievo di 7.375.426 mc annui corrispondenti ad una portata media di 234 l/s. Attualmente la resa è calata notevolmente, passando dai 234 l/s registrati nel ’58, a poco più di 80 l/s con picchi che raggiungono a volte portate di 100 l/s.

Per permettere il costante approvvigionamento idrico alla città di Palermo, i vari centri Amap situati nel territorio palermitano devono assicurare il pompaggio costante di circa 1200 l/s d’acqua, il centro visitato odiernamente soddisfa mediamente il 50% delle necessità della città. I circa 600 l/s prodotti dallo stabilimento derivano delle acque dalle sorgenti (circa 200 l/s) le quali non necessitano di trattamenti e possono essere immesse in rete, immediatamente dopo il loro affioramento dalle falde acquifere che fungono già da filtrante naturale oltre che serbatoi. E dalla depurazione delle acque provenienti dal bacino di piana degli albanesi che produce mediamente 400 l/s d’acqua..

Le acque provenienti dal bacino, giungono al impianto mediante impianti che lavorano secondo il principio della caduta per gravità, rendendo questo stabilimento, uno dei pochi in tutto il mondo a non necessitare di apposite ponte per il trasporto delle acque. Non appena arrivate nello stabilimento, le acque passano attraverso varie vasche dove passo dopo passo si realizza il processo di depurazione che le porta a divenire limpide inodore e battericamente sterili come quelle che affiorano dalle sorgenti. Il processo di depurazione ha inizio con l’immissione di cloruri di cloro nelle acque che hanno il compito di appesantire le sostanze inquinanti, formando dei cristalli che si vanno a depositare per gravita alla base delle vasche dove formano quello che noi chiamiamo fango.

Successivamente le acque parzialmente depurate e sterilizzate, passano in altre vasche che utilizzano un processo di filtraggio a sabbia, in modo tale che l’acqua passando tra le particelle di sabbia, va a depositare gli ultimi scarti che erano resistiti al primo passaggio di depurazione. Le acque completato questo ciclo escono limpide e potabili. Bisogna sottolineare che l’acqua uscendo dallo stabilimento, porte con se una piccolissima quantità di cloro stabilita dalla legge, che le permette di rimanere sterile dal punto di vista batteriologico, fino a quando non raggiunge le nostre case.

In conclusione, questa giornata ha avuto una valenza fondamentale per i ragazzi del progetto, perché li ha portati a raggiungere una sensibilizzazione tale da ricredersi sui pregiudizi che si creavano nei confronti dell’acqua casalinga, considerata da molti sporca e non potabile. Se dovete bere dell’acqua, scegliete quella proveniente dalla rete idrica e non affidatevi a quella imbottigliata che il più delle volte sarà buona dal punto di vista del gusto, ma che in realtà cela molti composti chimici che la rendono una bomba per il nostro organismo.