ALLA SCOPERTA DEL SOTTOSUOLO AFRAGOLESE E DELLA SUA STORIA LE GROTTE DI AFRAGOLA ALLA SCOPERTA DEL SOTTOSUOLO AFRAGOLESE E DELLA SUA STORIA
LE ORIGINI Nonostante quasi nessuno ne sia a conoscenza, il territorio di Afragola non è solo quello che si estende in superficie ma anche quello presente nel sottosuolo; Le grotte di Afragola hanno origini antichissime: le prime, come la cripta della chiesa di S. Maria d’Ajello, comparvero nel Tardo Medioevo (XIII-XIV secolo). Inoltre, ogni casa gentilizia aveva la sua grotta che era tanto profonda quanto più grande era il palazzo, il quale veniva costruito prelevando le pietre proprio dal sottosuolo. In questo modo le grotte già esistenti venivano sempre più a ingrandirsi nel tempo.
A COSA SERVONO? Le grotte private, oltre a venire utilizzate come cave per il materiale di costruzione dei palazzi, servivano anche per la conservazione di scorte di cibo e vino, grazie al loro ambiente fresco. Le cripte poste sotto il piano di calpestio delle chiese venivano utilizzate come catacombe. Erano quindi luoghi di culto, in cui si pregava per i morti, i quali erano collocati in apposite nicchie, chiamate ‘colatoi’, che facevano scorrere i liquidi corporei delle salme dei defunti. Questa pratica era utilizzata per cercare di conservare maggiormente il corpo, soprattutto il volto dei defunti. In tempo di guerra, vennero utilizzate come punti di passaggio e luoghi di rifugio anti-bombardamenti. Colatoio
LE CRIPTE DEL SS. ROSARIO E LA CAPPELLA CASTALDI La cripta del Rosario, posta circa a 5 metri sotto il piano di calpestio, consta di vari ambienti, tutti nati dall’esigenza di dare sepoltura privata ai morti appartenenti alle famiglie con giuspatronato laico, cioè le famiglie che possedevano una cappella in chiesa e potevano farvi celebrare una messa tutta per loro. Di tali cappelle, quella più importante dell’ex collegiata del Rosario è quella Castaldi, la prima a dotarsi di una cripta sotterranea. Le cripte del Rosario si sviluppano in maniera longitudinale. Oggi l’accesso alla cappella Castaldi è tappato da una lastra trasparente, e dunque si può scendere solo da quello della sagrestia. Superata una stretta scala, si accede a un vasto ambiente umido e freddo, con un piccolo altare e alcune lapidi commemorative.