Le emozioni.

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Transcript della presentazione:

Le emozioni

Definizione di emozione Uno stato affettivo intenso di breve durata, con una causa specifica, interna o esterna, con un contenuto cognitivo ed una funzione adattiva (Frijda, 1986).

Approccio funzionale Le emozioni sono considerate “utilitarie” perchè hanno una funzione importante in un processo di adattamento dell’organismo ad un evento Le emozioni possono anche essere considerate dei mediatori nella relazione tra organismo e ambiente

La funzione delle emozioni Valutazione dell’ambiente Regolazione dello stato di attivazione del sistema Preparazione all’azione Modellare il comportamento futuro Aiuto per un’interazione migliore con gli altri Approccio funzionale Emozioni come mediatori tra organismo ed ambiente per il mantenimento del benessere dell’organismo stesso Secondo Collins e Quillian (1969), categorizzare serve, soprattutto, a semplificare le informazioni che la percezione fornisce al pensiero. Tale semplificazione è indispensabile poiché il sistema cognitivo è a capacità limitata. I concetti sono categorie di oggetti, eventi o persone con caratteristiche comuni tra loro. Mediante i concetti, riusciamo a organizzare fenomeni complessi in forme più semplici e quindi facilmente utilizzabili (Margolis e Laurence, 1999; Goldstone e Kersten, 2003). Una prima funzione dei concetti è quella di semplificare il flusso percettivo, per cui non memorizziamo tutti i gatti che incontriamo come unici, ma li consideriamo come esemplari di un concetto di cui ricordiamo e conosciamo i tratti salienti. D’altra parte, riconoscere una configurazione (pattern) percettiva come esemplare di una categoria conosciuta, consente di stabilire una continuità tra l’esperienza presente e quella passata e ad orientare l’azione futura

Le principali teorie sulle emozioni 5

La teoria periferica James nel 1884 propose per primo una definizione empirica e verificabile di emozione Egli ritenne di identificare l’emozione nel «sentire» le modificazioni periferiche dell’organismo (teoria periferica o teoria del feedback) Di conseguenza: «non tremiamo perché abbiamo paura, ma abbiamo paura perché tremiamo» James propone un radicamento biologico dell’emozione (concetto di attivazione fisiologica), soprattutto nei visceri 6

La formulazione della teoria di James fu verificata sperimentalmente da Sherrington e da Cannon e fu ritenuta infondata: I visceri hanno una sensibilità troppo scarsa, una risposta troppo lenta e una motilità troppo indifferenziata Tuttavia, il punto di vista periferico è rimasto attivo con teorie più recenti e più elaborate, in particolare riferite al radicamento biologico dell’emozione 7

Ipotesi del feedback facciale Sostiene che le espressioni facciali forniscano informazioni propriocettive, motorie, cutanee e vascolari che influenzano il processo emotivo Espressioni facciali Processo emotivo Secondo Ekman, una configurazione di movimenti facciali può produrre una determinata emozione 8

La teoria centrale In opposizione alla teoria periferica, Cannon propone la teoria centrale delle emozioni: esse sono attivate e regolate da centri nervosi centrali che si trovano nella regione talamica 9

Teoria centrale delle emozioni (Cannon-Bard, 1929) Arousal simpatico (SNA) talamo stimolo Esperienza emotiva soggettiva

Le Doux e il cervello emotivo, 1996

Le Doux, 1996

Le Doux, 1996

La teoria cognitivo-attivazionale delle emozioni Le teorie periferica e centrale si sono dimostrate entrambe vere, ma parziali; entrambe inoltre hanno focalizzato l’attenzione sugli aspetti biologici Schachter introduce per primo una concezione psicologica delle emozioni attraverso la teoria dei due fattori o teoria cognitivo-attivazionale 14

L’emozione è la risultante di due componenti distinte: una componente fisiologica di attivazione una componente cognitiva di valutazione dello stimolo emotigeno e di etichettamento della propria esperienza emotiva In questo processo particolare attenzione è dedicata all’attribuzione causale che stabilisce una connessione fra queste due componenti 15

Teoria cognitivo-attivazionale (Schachter e Singer, 1962) 1° atto cognitivo: percezione e riconoscimento Attivazione fisiologica (arousal) Esperienza emotiva 2° atto cognitivo: attribuzione causale e denominazione lessicale Accanto alla dimensione orizzontale, la dimensione verticale è riferita al livello di inclusione della categoria e si centra dunque su una strutturazione intercategoriale. Osserva l’esempio proposto in figura 3. Essa si struttura gerarchicamente su tre livelli: il livello di base (basic), i cui membri condividono il maggior numero di attributi distintivi del prototipo (uccello); il livello subordinato, i cui membri condividono sostanzialmente le caratteristiche del livello di base, ma se ne differenziano per alcuni attributi più specifici (passero, aquila); il livello superordinato, i cui membri condividono soltanto pochi attributi gli uni con gli altri (volatili, animali). Quest’ultimo livello corrisponde al concetto di classe e a questo livello sono privilegiati gli aspetti funzionali (ciò a cui servono) rispetto a quelli percettivi (forma, dimensione, ecc).

Approccio multicomponenziale Le emozioni possono essere studiate e comprese in maniera più proficua attraverso un approccio multicomponenziale Un episodio emozionale consiste in una serie di cambiamenti sequenziali e coordinati di differenti componenti cognitive (Frijda, 1986; Lazarus, 1991; Scherer, 1984, 2001)

Componenti dell’emozione Esperienza soggettiva Appraisal Arousal Espressione Tendenza all’azione Esperienza soggettiva

Appraisal La valutazione dell’evento emotigeno  Particolare importanza assume in questo ambito il processo di valutazione dell’evento: le emozioni sorgono in relazione agli interessi dell’individuo in un processo di mediazione fra evento e interesse 19

Componenti dell’Emozione Appraisal La valutazione dell’evento emotigeno  Particolare importanza assume in questo ambito il processo di valutazione dell’evento: le emozioni sorgono in relazione agli interessi dell’individuo in un processo di mediazione fra evento e interesse La componente cognitiva (appraisal) ha lo scopo di stabilire la rilevanza di eventi esterni in riferimento a scopi personali, bisogni, valori

Le emozioni non compaiono in maniera gratuita e casuale, all’improvviso, ma sono la conseguenza di un’attività di conoscenza e di valutazione della situazione in riferimento agli interessi dell’individuo medesimo Le emozioni sorgono in risposta alla struttura di significato di una situazione; di conseguenza, due individui possono provare emozioni diverse a fronte del medesimo stimolo

Le teorie dell’«appraisal» In generale, le emozioni dipendono dal modo con cui gli individui valutano e interpretano gli stimoli del loro ambiente Questa concezione si contrappone a quella della psicologia ingenua, secondo cui le emozioni sono passioni irrazionali, di breve durata, simili ad attività istintuali, che sorgono in modo involontario e automatico, senza che siano richieste dall’individuo Le teorie dell’«appraisal» sottolineano invece il legame fra gli aspetti emotivi e gli aspetti cognitivi, poiché l’elaborazione cognitiva è sottesa all’esperienza emotiva

Appraisal primario (automatico) Attenzione Pre-attentiva vs. Focale (Neisser, 1967) La reazione iniziale ad uno stimolo visivo avviene “a colpo d’occhio”, con non più, quindi, di una singola breve fissazione I movimenti degli occhi avvengono 3-4 volte al secondo; 200-300 ms è la durata media di una fissazione Le reazioni automatiche possono essere esaminate con una breve presentazione tachistoscopica di un’immagine

Appraisal secondario Analisi focale di un display Analisi del contenuto e dell’organizzazione strutturale del display visivo

Componenti dell’Emozione Arousal

La ricerca di sensazioni consiste nel bisogno, che varia da individuo a individuo, di stimolazioni nuove, varie e complesse, unito alla disponibilità a correre rischi fisici e sociali per provarle. Esistono forti differenze individuali nei livelli ottimali di arousal che gli individui tendono a ricercare. Studiando contesti sperimentali di deprivazione sensoriale (ovvero di impoverimento o assenza di stimoli), Zuckerman (1979) ha parlato di ricerca di sensazioni (sensation seeking), elaborando un’apposita scala di personalità per misurare le differenze tra gli individui circa il loro bisogno di stimolazione. La ricerca di sensazioni consiste nel bisogno, che varia da individuo a individuo, di stimolazioni nuove, varie e complesse, unito alla disponibilità a correre rischi fisici e sociali per provarle. 26

Arousal L’attivazione fisiologica (arousal), che include le risposte fisiologiche (es. Battito cardiaco, respirazione pressione arteriosa, conduttanza cutanea ecc.) Proattivo: in funzione di un comportamento adattivo nell’immediato futuro. Le risposte fisiologiche consistono in: aumento del battito cardiaco, respirazione più rapida e profonda, sudorazione, modificazione della temperature corporea, etc.

Componenti dell’Emozione Espressione 3) La componente espressiva, la cui funzione è quella di esprimere una stato emozionale attraverso l’espressione facciale, I gesti, la postura e la vocalizzazione

Fritz Heider e Marianne Simmel Fritz Heider e Marianne Simmel. An Experimental Study of Apparent Behavior. The American Journal of Psychology, vol. 57, No. 2 (Apr., 1944), pp. 243-259 Observers describe the film in anthropomorphic terms, i.e., as the social interactions of three human-like characters who possess personalities, emotions, and intentions. The larger triangle is described by observers as "aggressive, offensive, angry, taking advantage of its size, etc.

Aussi une “lavallière” peut exprimer des emotions Et une lavallière à pois qu'agitait le vent de la Place continuait à flotter sur Legrandin comme l'etendard de son fier isolement et de sa noble indépendance (Proust, Du côté de chez Swann).

Espressione delle emozioni Segnali paralinguistici Espressioni del volto Comportamento spaziale Tono, intensità della voce = informazioni su sesso, età Vocalizzi, colpi di tosse, riso, pianto = informazioni su stati d’animo 31

espressione di emozioni Espressioni del volto = espressione di emozioni 32

Espressioni del volto = espressione di emozioni 6 emozioni fondamentali (Ekman,1982): felicità, sorpresa, tristezza, rabbia, disgusto, paura. Associate a espressioni universalmente riconoscibili e indipendenti dalla cultura 33

raising and lowering of mouth corners 6 linear muscles EXPRESSION MOTION CUES PSEUDO-MUSCLES USED Happiness raising and lowering of mouth corners 6 linear muscles Sadness lowering of mouth corners raise inner portion of brows Surprise brows arch eyes open wide to expose 3 linear muscles Fear brows raised eyes open mouth opens slightly 5 linear muscles Disgust upper lip is raised nose bridge is wrinkled cheeks raised Anger brows lowered lips pressed firmly eyes bulging 4 linear muscles

37

Componenti dell’Emozione Tendenza all’azione La componente motivazionale, o la tendenza all’azione, che prepara l’individuo ad un’azione Messa in atto di un comportamento con una funzione adattiva. La paura porta alla protezione, la rabbia all’attacco, la tristezza all’apatia.

Componenti dell’Emozione Esperienza soggettiva

Esperienza soggettiva La componente riferita all’esperienza soggettiva, prevede un tipo di monitoraggio tra le richieste che provengono dall’ambiente esterno in riferimento alle capacità individuali di far fronte a queste richieste. Questa componente è anche definita “sentimento soggettivo” e può essere utilizzata con una funzione di regolazione corporea.

La valutazione affettiva automatica

La valutazione affettiva automatica La capacità di un organismo di distinguere automaticamente uno stimolo esterno in due grandi categorie dicotomiche: buono/cattivo, piacevole/spiacevole, positivo/negativo (Bargh, Litt, Pratto & Spielman, 1989; Klauer, 1998; Öhman, 1987; Zajonc, 1980)

+

incidente

pericolo

pericolo tasto tasto positivo negativo P N Risposta soggetto nel tempo più veloce tasto tasto positivo negativo P N

(Fazio, Sanbonmatsu, Powel and Kardes, 1986) Le associazioni valutative immagazzinate nella memoria a lungo termine sono attivate automaticamente ogni volta che l’oggetto viene incontrato (Fazio, Sanbonmatsu, Powel and Kardes, 1986) PERICOLO preceduta dalla parola INCIDENTE PERICOLO preceduta dalla parola FESTA

Fazio, Sanbonmatsu, Powel and Kardes (1986) Paradigma del priming affettivo 200 ms prime 100 ms target INCIDENTE PERICOLO (congruente) INCIDENTE FESTA (incongruente)

VERDE ROSSO VERDE ROSSO Stroop, 1935

Esiste una valutazione automatica anche di stimoli con contenuto affettivo, non solo parole, ma anche immagini

CRUDELE ONESTO Stroop affettivo Tempi più lunghi per i tratti negativi Pratto & John, 1991

MALATTIA VACANZA Tempi più lunghi per gli stimoli negativi per persone affette da problemi psicologici di varia natura (ansia, depressione, etc.) Williams, Mathews & MacLeod, 1996

Asimmetria positivo/negativo In numerosi studi, gli stimoli negativi sono valutati con tempi di reazione più lenti degli stimoli positivi

Kanouse e Hanson (1971) ipotizzano un effetto di negatività: Gli stimoli negativi, data la loro minore frequenza, avrebbero un valore informativo maggiore di quelli positivi. Le aspettative delle persone sugli eventi, in senso lato, sono in genere positive.

Peteers e Czapinski (1990), Informational negativity effect: Utilizzando la metafora figura-sfondo, affermano che gli eventi negativi possono essere considerati come una figura di dimensioni ridotte che si staglia su uno sfondo molto più ampio composto dagli eventi positivi.

Gli item negativi ricevono più attenzione di quelli positivi Pratto e John (1991), Ipotesi della Vigilanza: Attention-grabbing power of negative information Gli item negativi ricevono più attenzione di quelli positivi Taylor (1991) sostiene che gli eventi negativi producono una maggiore attività fisiologica, affettiva, cognitiva e comportamentale di quanto non avvenga per stimoli neutri o positivi. Questo stato affettivo positivo normativo potrebbe dunque rendere il materiale positivo (nei diversi livelli proposti) più facilmente accessibile di quello negativo.