Roba greca
sez.1: il manufatto. Questo vaso dove si trova ora? Perché è conservato in un museo? Indubbiamente è un bell’oggetto per noi come lo era per il suo proprietario. Gli piaceva tanto che se lo è portato anche nella tomba. E’ infatti in una tomba che è stato ritrovato. Per lui però non era esclusivamente un bel pezzo da collezione. Aveva anche una funzione pratica. Come veniva usato questo contenitore? Se considerate le sue dimensioni (circa 50 cm di diametro), vi renderete conto che non si adattava a essere usato cume un coppa. Cosa ci si metteva dentro? Io non ve lo dico. Vi dico soltanto come si chiamava questo tipo vaso. Si chiamava krater. (Scrivo la parola sulla lavagna) Vi dice niente la parola italiana cratere? Non penserete mica che ci raccogliessero la lava vulcanica? E’ evidente che passando dal greco all’italiano questa parola ha cambiato significato. Cercate krater sul vocabolario e capirete qual era l’uso di questo oggetto misterioso. Siamo risaliti all’etimolgia del “cratere”. In parole povere, il significato della radice ci ha fatto capire che questo capolavoro era un miscelatore, ovvero un mixer che i greci utilizzavano per preparare il loro cocktail preferito. Vino e acqua..non che avessero una grande scelta, del resto. Non bevevano superalcolici, ma il loro vino era talmente forte che solo raramente lo bevevano akratos (scrivo a-kratos sulla lavagna), cioè “non mescolato” con acqua .
krathvr
a[krato"
EPOIESEN
Via l'aumento e (indica il passato) e poiesen