Università degli Studi di Firenze Didattica in e-Learning (DIDeL). Primi risultati dei laboratori per lo sviluppo delle competenze tecnologiche per l’eLearning universitario Marcantonio CATELANI, Andreas FORMICONI, Maria RANIERI, Francesca PEZZATI, Juliana Elisa RAFFAGHELLI, Gabriele RENZINI, Francesco GALLO Università degli Studi di Firenze
Contesto Obiettivi L’indagine si inserisce nel quadro delle azioni intraprese dall’Ateneo fiorentino al fine di soddisfare i requisiti di Assicurazione Qualità previsti dal modello AVA (Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento), predisposto da ANVUR per l’accreditamento periodico delle Sedi (universitarie) e dei Corsi di Studio (CdS); in particolare si sofferma sulle azioni intraprese nell’ambito di DIDeL, 2016-17. Illustrare le componenti concettuali, metodologiche e operative di DIDeL. Presentare i risultati relativi all’impatto dei laboratori tecnici (una delle componenti del modello implementato) realizzati nel corso del 2016-17 sui comportamenti osservati dopo la frequentazione dei laboratori.
DIDeL: Assunti concettuali e metodologici una visione istituzionale dello sviluppo professionale connessa ad un processo di cambiamento organizzativo; una visione specifica circa le conoscenze e le competenze che il personale accademico dovrebbe maturare; un sistema basato sulle teorie dell’apprendimento professionale, che valorizzano approcci autodiretti, o anche incentrati sulla collaborazione; un sistema che offre forme di coaching contestualizzato; un ambiente che presenta strumenti e risorse a supporto della progettazione; un’attenzione alle aree disciplinari con contenuti propri di natura case-based; spazi di socializzazione e condivisione delle pratiche
DIDeL: Approcci e dispositivi Dispositivo formativo Approccio formativo Laboratori tecnici - Attività d’aula condotta da esperti del sistema Moodle con focus sulle funzionalità della piattaforma Approccio laboratoriale, Livello individuale Sportello e-learning - Attività di coaching condotta da Instructional designer che supporta l’attività di progettazione didattica Coaching, Livello individuale Studi di caso - Attività basata su casi reali rappresentativi di una specifica area disciplinare Problem based learning, Livello individuale Ambiente e tutorial DIDeL – Spazio online con risorse informative e interattive Personalizzazione e autoapprendimento, Livello individuale, di comunità e sociale Seminari di riflessione e online community – Spazio ibrido tra formale e informale per la condivisione di pratiche e visioni Networked learning
Domanda di ricerca, metodi e partecipanti Ci si chiede se si possa osservare un cambiamento nelle modalità di utilizzo della piattaforma Moodle comparando i comportamenti dei docenti prima e dopo la frequentazione dei laboratori tecnici. Il periodo di riferimento è Ottobre 2016-Aprile 2017. In questi mesi sono sta-ti effettuati 16 laboratori, circa 2 al mese, ai quali hanno partecipato 89 do-centi, per un totale di 154 adesioni (un docente poteva partecipare a più la-boratori). Sono state erogate due tipologie di laboratori: introduttivo (con focus sugli aspetti generali di configurazione di Moodle e di strutturazione di un corso), e specialistico (con focus su moduli specifici come Forum, Compito, Quiz, Database, ecc.).
Domanda di ricerca, metodi e partecipanti Per la raccolta e l’analisi dei dati è stata fissata una scala di riferimento per la classificazione dei comportamenti dei docenti osservati prima e dopo la partecipazione ai laboratori. Per la rilevazione dei dati è stato implementato un database apposito, con RDBMS MySql, integrato sia al database di Moodle che a quello della carriera del personale docente. All’interno del sistema sono stati registrati i dati del docente al momento del laboratorio (ruolo, dipartimento, settore, se già aveva utilizzato Moodle oppure no) e i dati relativi all’utilizzo di Moodle da parte del docente in fasi temporali successive al laboratorio, per verificarne il grado di utilizzo in base alla scala suddetta. Il modello sotteso all’applicativo sviluppato per l’interrogazione del database è stato validato attraverso un’analisi di concordanza.
Risultati: Profilo dei docenti Un primo gruppo di dati riguarda il profilo dei docenti che hanno aderito ai laboratori tecnici. Una parte consistente di partecipanti è costituita da Professori Associati (28/89), Professori Ordinari (10/89) e Ricercatori (RD e RU, 25/89), vale a dire circa il 71% del personale, mentre la restante parte è composta da docenti a contratto o collaboratori linguistici. Le aree disciplinari sono rappresentate in modo più o meno omogeneo con la particolarità che l’area linguistica si distingue perché tende a prevalere su tutte le altre. Interessante osservare anche l’uso di Moodle prima dei laboratori:
Risultati: Tipologia di laboratorio (iniziale e finale) Un secondo gruppo di dati riguarda la tipologia di laboratori frequentati. Le osservazioni si sono focalizzate sull’evoluzione della tipologia di laboratorio seguito, da cui si può inferire una progressiva acquisizione di conoscenze, in un ciclo di circa 5 laboratori su argomenti di difficoltà crescente.
Risultati: Tipo di corso attivato Un ultimo e più significativo gruppo di dati riguarda il trasferimento degli apprendimenti osservato tra la frequentazione del laboratorio e l’ambito professionale. Il confronto tra la situazione iniziale e quella finale ha mostrato una crescita da ritenersi positiva: se prima del laboratorio 59 docenti avevano corsi attivi, dopo il laboratorio il numero è salito a 77. La seconda rilevazione, più complessa, ha approfondito la prima rilevazione, andando a precisare la tipologia di corso generato (i.e. base, medio, avanzato, molto avanzato) dal docente in seguito alla partecipazione ai laboratori.
Conclusioni I risultati hanno mostrato un aumento pari al 20% del numero di docenti che hanno attivato corsi in Moodle di livello base e medio, dopo la frequentazione dei laboratori, mentre solo il 9% si è spinto nell’impostazione di corsi con funzionalità più avanzate. Inoltre, circa il 20% dei partecipanti non ha aperto alcun corso, nonostante la frequentazione del laboratorio. Questi due dati ci portano a ritenere che cicli formativi più lunghi siano necessari, cercando di coniugare la sfera delle competenze tecniche con l’ambito delle conoscenze e competenze pedagogico-didattiche. Il cambiamento del fare didattico non è infatti determinato dalle tecnologie in sé stesse, ma si lega ad una diversa visione della didattica universitaria che pone al centro non solo il trasferimento unidirezionale di conoscenze ma anche la promozione di competenze e capacità critico-riflessive. Oltre a ciò, appare opportuno sottolineare che per accrescere il numero dei partecipanti occorre un maggiore investimento – anche finanziario - sul piano istituzionale.
Grazie per l’attenzione! maria.ranieri@unifi.it