L’ESSERE PARMENIDE (550-450 a.C.) REALIZZATO DA ELEONORA MARCIANTE 3^B A.S. 2016/2017
LA SCUOLA ELEATICA Parmenide nacque in Magna Grecia, ad Elea, da una famiglia aristocratica. Egli fu il fondatore della scuola eleatica, che si distingueva dalle altre perché era basata su due ambiti di ricerca fondamentali per tutta la riflessione filosofica : la gnoseologia cioè la teoria della conoscenza. la metafisica cioè la scienza dell’essere.
IL POEMA il proemio Fu l’autore di un poema intitolato “Sulla natura“ in cui espose la sua filosofia. Esso si divide in un proemio e due parti: il proemio racconta di come Parmenide immagina di trovarsi su un carro trainato da cavalli di fuoco e guidato dalle figlie del Sole. Immagina di arrivare al cospetto di una “dea benevola“ che lo sprona a scoprire la verità assoluta simboleggiata dalla sfera che rappresentava la forma della perfezione
la prima parte del poema si divide in due sezioni: nella prima il filosofo presenta la sua dottrina della conoscenza affermando che bisogna riconoscere la verità assoluta dalla falsa δòξα ovvero l’opinione ingannevole; nella seconda sezione Parmenide mostra la sua dottrina dell’essere e le sue proprietà; nella seconda parte viene presentata una sorta di filosofia della natura.
La dea del poema ha il compito di indurre Parmenide verso la verità così gli mostra l’esistenza di due vie della ricerca: la via dei sensi e la via della ragione. Queste sono, secondo la dea, le uniche vie della ricerca che ogni uomo ha di fronte. La via della ragione porta alla verità assoluta che possiamo sintetizzare in questo modo: l’essere è e non può non essere,il non essere non è e non può essere. Al contrario, la via dei sensi conduce all’errore che porta all’opinione ingannevole di chi, appunto, guidato dai sensi arriva a sostenere l’ esistenza del non essere o addirittura la contemporanea esistenza dell’ essere e del non essere, entrando quindi in contraddizione. Per questo la dea lo esorta a ricercare la verità usando sempre la ragione. FINE.
L’ESSERE Quindi l’ essere di cui parla Parmenide è la realtà vera che possiamo comprendere soltanto per mezzo della ragione perché si mostra alla mente come un concetto astratto. Parmenide inoltre, dichiara la corrispondenza di essere, pensiero e linguaggio in quanto solo ciò che è può essere pensato ed espresso linguisticamente il non essere non esiste, di conseguenza non può essere nè pensato nè espresso. Perciò la conoscenza è vera solo nel caso in cui riflette ciò che è altrimenti è illusione, cosi come il linguaggio che, quando non dice l’ essere, è solo un insieme di suoni privi di significato. Quindi riassumendo: essere, pensiero e linguaggio coincidono.
GLI ATTRIBUTI COSTITUTIVI DELL’ESSERE Parmenide riesce a notare inoltre le possibili caratteristiche proprie dell’ essere. Lui riesce ad arrivare a questi attributi grazie alla dimostrazione per assurdo, un procedimento secondo il quale un’ affermazione è vera solo se il suo contrario è assurdo. Tramite questo concetto il filosofo riesce quindi a denominare l’ essere nei seguenti modi. Ovvero l’essere è: 1) ingenerato in quanto vi era un momento in cui esso non c’era 2) eterno non ha né un passato, né un futuro ma vive in un eterno presente 3) immobile cioè che se fosse mobile, dopo essersi spostato sarebbe in un luogo in cui precedentemente non era e non sarebbe più in un luogo dove precedentemente era. Quindi deve avere obbligatoriamente questa caratteristica. Per questa ragione è anche immutabile. 4) continuo, indivisibile, omogeneo se non fosse così avrebbe a che fare con ciò che non è implicando così il non essere. 5) finito come una sfera perfetta.
L’ essere è e non può non essere: dunque è INGENERATO ETERNO NECESSARIO L’ essere è e non può non essere: dunque è IMMOBILE FINITO COME UNA SFERA PERFETTA IMMUTABILE UNICO OMOGENEO INDIVISIBILE CONTINUO