28. I motivi di una scelta drammatica
I motivi di una scelta drammatica si trattò di una scelta e di una scelta consapevole e difficile Il papa scelse di pesare con cura i termini del suo intervento rinunciò a schierarsi apertamente perché convinto (drammaticamente convinto, come si è visto) di non poter fare altrimenti
I motivi di una scelta drammatica Frutto di un insieme di motivi quali le componenti? essenzialmente tre: Imparzialità dannoso parlare cattolicesimo tedesco Vediamole una per una
I motivi di una scelta drammatica Imparzialità Si segue con attenzione una linea di imparzialità non neutralità già seguita per la prima guerra mondiale: la Chiesa non può parteggiare per nessuno viene ripresa e anzi accentuata (dato l’art. 24 del Trattato del Laterano) L’unico intervento pubblico: i telegrammi ai sovrani di Belgio, Olanda e Lussemburgo del 1940 le difficoltà con l’Italia fascista i roghi dell’”Osservatore romano”
I motivi di una scelta drammatica Di fronte alle pressioni delle varie diplomazie sul Vaticano si segue la linea della riprovazione generale dei passi diplomatici non solo per la Shoah, ma per le atrocità di guerra in generale (bombardamenti sui civili, rappresaglie tedesche, atomica) documento del maggio 1942 del Segretario per gli Affari straordinari della Segreteria di Stato, Domenico Tardini (p. 119)
I motivi di una scelta drammatica Una coscienza della drammaticità della nuova “guerra totale” non manca del tutto in Vaticano Lettera del papa a Preysing dell’aprile 1943 (p. 122) Tuttavia, una denuncia esplicita della Germania viene giudicata impossibile: affermazione di Tardini del settembre 1942 (p. 120) nel ricordato discorso del giugno 1943 vi è un passo rivelatore (p. 158)
I motivi di una scelta drammatica Si condannano quindi in generale i comportamenti non i singoli atti con questi argomenti: se si condanna uno, si devono condannare anche gli altri lo si dice agli americani per il comunismo agli italiani per il nazismo
I motivi di una scelta drammatica Come può la Chiesa svolgere il suo ruolo di pace se rompe completamente con i tedeschi? qui non vi è filo-nazismo, ma vi è anticomunismo: resta l’idea che i due estremi pagani si annientino a vicenda, come dice Tardini Il papa lascia ai singoli episcopati la responsabilità di valutare la voce del papa può essere strumentalizzata Le lettera al vescovo di Treviri del febbraio 1942 (p. 162) La lettera all’arcivescovo di Berlino dell’aprile 1943 (p. 162)
I motivi di una scelta drammatica Dannoso parlare Percezione di una debolezza: la Chiesa si sente un’isola assediata in una Europa in mano all’Asse voci di una deportazione del papa progetto reale (p. 155) Paura? non personale: diverse affermazioni di essere pronto ad affrontare il campo di concentramento in questa situazione si è convinti che parlare sia dannoso
I motivi di una scelta drammatica Non una scusa: la controversa questione degli ebrei olandesi testimonianza di suor Paschalina Lehnert (p. 164) una serie di imprecisioni la percezione del Vaticano Il problema è dunque: i nazisti sarebbero stati sensibili a una condanna? il caso contraddittorio dell’eutanasia si sarebbero avvertiti gli ebrei del pericolo e mobilitati i cristiani?
I motivi di una scelta drammatica Scelta difficilissima: male minore? tuttavia, problema vero e vasto, al di là della stessa Chiesa, come abbiamo visto
I motivi di una scelta drammatica Comunque, evidenti l’impotenza dell’azione diplomatica caso degli ebrei romani colloquio Maglione – Weiszäcker (pp. 174-175) protesta solo minacciata richiesta riservata di sospendere gli arresti difficoltà dell’ospitalità, gli interventi nazisti e l’arretramento vaticano
I motivi di una scelta drammatica Il cattolicesimo tedesco è chiaro che parlare avrebbe messo a rischio il cattolicesimo tedesco
I motivi di una scelta drammatica Dunque, scelta drammatica chiaramente scelta di una via diplomatica conseguenze: la Shoah era una atrocità di guerra solo più ampia delle altre? l’imparzialità poteva valere verso il totalitarismo nazista, come verso una potenza qualsiasi?
I motivi di una scelta drammatica Questa scelta diplomatica non implica anche una scarsa percezione della novità del nazismo? Non a caso non cambiano, nemmeno di fronte alla Shoah, i modi di pensare tradizionale sugli ebrei Tacchi Venturi nel 1943 (p. 198) atteggiamento verso la fuga degli ebrei in Palestina ospitalità agli ex-nazisti (p. 199) restituzione alla comunità ebraiche dei bambini ebrei senza parenti Alla fine, la scelta implica il rifiuto di un cambiamento radicale di posizione
Conclusione: Il frutto di una cultura e di una mentalità
Frutto di una cultura e di una mentalità Allora, non è questione di un papa nemmeno di un gruppo dirigente di tutta un Chiesa Il silenzio ci fu anche per i polacchi e gli ustascia ci fu anche da parte dei responsabili delle Chiese locali, perché poche furono le eccezioni Il caso di “Témoignage Chrétienne” quello pressoché unico di mons. Saliège (pp. 180-181) il caso di padre Lichtenberg (p. 182) ci fu anche da parte di una parte del “popolo cristiano”
Frutto di una cultura e di una mentalità Il “silenzio” è frutto di una scelta consapevole è rimproverato da una minoranza di cattolici ma non deriva esclusivamente da propensioni individuali del papa: è basato su una cultura e una mentalità diffusa e radicata
Frutto di una cultura e di una mentalità Non antisemitismo Mentalità intransigente che domina fino al Concilio Vaticano II L’istituzione percepisce se stessa e il mondo con un certo schema Chiesa istituzione giuridica e realtà internazionale rifiuto del pluralismo e della libertà di coscienza logica confessionale esclusiva: i fedeli (la logica degli ebrei battezzati), il gregge conflitto intransigente tra Chiesa e mondo: ridimensionato il ruolo del nazismo deprecazione generale responsabile la guerra più del nazismo
Frutto di una cultura e di una mentalità Una prova di questo la storia seguente proprio le vicende del rapporto della Chiesa con il nazismo, la guerra, la Shoah proprio i limiti della scelta diplomatica, l’elemento fondamentale per la nouvelle théologie del dopoguerra percezione del fallimento di una ecclesiologia necessità di una ridefinizione della Chiesa Insomma la Shoah una componente fondamentale della strada che porterà al Concilio Vaticano II (Nostra Aetate)