INDUSTRIE TRAENTI E INNOVAZIONI IN GRAN BRETAGNA Prof. Filippo Maraniello
L’ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE Fino al Settecento l’attività industriale era svolta in diverse forme che si possono ricondurre sostanzialmente a tre: Artigianato Industria a domicilio Industria capitalistica
L’ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE (ARTIGIANATO) Il maestro artigiano assicurava la produzione di una grande varietà di beni, con l’aiuto di operai qualificati e apprendisti che lavoravano nella sua bottega. Gli artigiani che esercitavano lo stesso mestiere o professione (pannaioli, orefici, sarti, calzolai, medici ecc.) facevano parte di una corporazione. Lo scopo principale delle corporazioni era l’organizzazione dell’attività produttiva per limitare e regolare la concorrenza, in modo da assicurare ai loro associati la continuità e la stabilità del lavoro. Le corporazioni fissavano le tecniche di lavorazione per garantire la qualità del prodotto, decidevano la quantità da produrre, fissavano i prezzi minimi di vendita, i salari massimi dei dipendenti ecc. Le corporazioni svolgevano anche una funzione di mutuo soccorso.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE (INDUSTRIA A DOMICILIO) Era una forma di produzione che si stava sviluppando specialmente nelle campagne e sfuggiva al controllo delle corporazioni. Questo sistema era imperniato sulla figura di un mercante imprenditore che forniva ai lavoranti le materie prime da trasformare e in molti casi gli strumenti di lavoro e periodicamente ritirava il prodotto finito da immettere sul mercato.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE (INDUSTRIA CAPITALISTICA) Era la forma più moderna di produzione, caratterizzata dalla presenza di un imprenditore, che organizzava i fattori della produzione e investiva il capitale necessario, e dalla concentrazione delle attività in un unico luogo (fabbrica, stabilimento). Il factory system nacque, oltre che per iniziativa dello Stato (manifatture reali), ad opera di imprenditori privati.
LE FORME GIURIDICHE DELL’IMPRESA La prima forma di società fu la società in nome collettivo. Successivamente si sviluppò la società in accomandita, nella quale gli accomandatari gestivano l’azienda e ne assumevano la responsabilità, mentre gli accomandanti, che non partecipavano all’attività, rischiavano solo i fondi che avevano investito. L’ultima forma societaria fu la società anonima, i cui soci nel settecento non sempre godevano della responsabilità limitata. Queste imprese si occupavano prevalentemente del commercio marittimo, compagnie di assicurazione ecc. Per evitare speculazioni la costituzione di queste società fu sottoposta a restrizioni fino alla metà dell’Ottocento
LE IMPRESE TRAENTI Le imprese traenti, che furono in grado di imprimere un particolare sviluppo e di coinvolgere anche altri settori produttivi, furono quelle che utilizzavano la forza del vapore. Il ruolo della tecnologia fu essenziale durante la prima rivoluzione industriale, non tanto per le invenzioni quanto per l’innovazione, che consente l’applicazione dell’invenzione al processo produttivo (es. macchine a vapore).
IMPRESE TRAENTI (segue) INDUSTRIA DEL COTONE I motivi di sviluppo furono: Industria nuova (non soggetta a controlli corporativi); Ad alta intensità di lavoro; Aveva già un mercato; Orientata all’esportazione; Concentrazione geografica (Lancashire) che permise di realizzare grosse economia di scala.
IMPRESE TRAENTI (segue) INDUSTRIA DEL FERRO L’industria siderurgica , che si sviluppò in modo rilevante solo dopo la metà dell’Ottocento, principalmente a causa della forte domanda delle ferrovie e dei cantieri navali, presentava le seguenti caratteristiche: Era ad alta densità di capitali; Era organizzata in forma capitalistica, con molti operai e produceva per il mercato; Utilizzava materie prime inglesi (carbone e minerali di ferro); Non produceva beni di consumo, ma beni intermedi o strumentali.