INGRESSI E USCITE.

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Transcript della presentazione:

INGRESSI E USCITE

Ingressi ! Sono nella parte alta del PLC e sono divisi in due righe. Ogni morsetto può ospitare al massimo due fili. Assicurarsi di non lasciare scoperto del filo di rame. Svitare a fondo la vite del morsetto prima di alloggiare il filo, poi chiudere.

Schema elettrico degli ingressi ! Internamente al PLC, ogni ingresso è optoisolato. La polarità del circuito d’ingresso è indifferente. Normalmente sono di tipo PNP cioè con il comune degli ingressi negativo, mentre sono NPN se il comune è positivo .

Cos’è l’optoisolatore ? L’optoisolatore serve per isolare elettricamente la delicata circuiteria elettronica del PLC dall’impianto di comando (che normalmente funziona a 24V). E’ fatto con un led che eccita un fototransistor, quindi l’isolamento è di tipo ottico. Essendo un componente elettronico è piuttosto delicato e non sostituibile. E’ abbastanza sensibile ai disturbi elettrici. Quindi è consigliabile effettuare collegamenti corti e lontano dai cavi di alimentazione e del circuito d’uscita (che comanda i carichi).

Il comune degli ingressi ! Normalmente i PLC hanno un comune (COM) per gruppi di ingressi (questo modello un comune per gli ingressi pari ed uno per quelli dispari). L’alimentazione degli ingressi deve essere tra 21V e 28V in corrente continua, può provenire da una sorgente esterna oppure si possono usare gli appositi terminali 0V e 24V.

Il nostro circuito d’ingresso ! Il circuito d’ingresso è alimentato dallo stesso PLC, tramite i terminali di servizio a 24V in corrente continua (max 0.4A). Infatti è importante sfruttare questa soluzione, in quanto garantisce una corretta tempistica di alimentazione (prima della lettura degli ingressi) e protezione da disturbi.

L’impianto di comando ! Prestare attenzione al collegamento comune dell’impianto di comando. Nel nostro caso con i 24V dello stesso PLC. Morsettiera  Fare collegamenti corti e lontani da quelli di alimentazione e delle uscite Plancia del PLC

Importante ! Non superare i 28 V per comandare gli ingressi Segnale d’ingresso riconosciuto attivo se > 19.5V, non attivo se < 2.5 V. Evitare disturbi elettrici (fili corti, schermati, lontano da altri cavi, ecc.) Non sovraccaricare o cortocircuitare l’alimentazione 24V del PLC usata per alimentare gli ingressi (max 0.4A). Alimentare l’impianto di comando (collegato agli ingressi) prima del PLC stesso (oppure sfruttare la sua alimentazione 24V) per evitare false attivazioni. Attenzione che il PLC è alimentato a 220V. PERICOLO !

Uscite ! Sono nella parte bassa del PLC e sono divisi in gruppi (di solito in 4). Ogni morsetto può ospitare al massimo due fili. Assicurarsi di non lasciare scoperto del filo di rame. Svitare a fondo la vite del morsetto prima di alloggiare il filo, poi chiudere.

Schema elettrico delle uscite ! In questo PLC sono a relè, ma possono essere anche a transistor. Le uscite a transistor possono essere NPN cioè ricevono corrente (comune negativo) oppure PNP cioè emettono corrente (comune positivo). Non sono protette (quindi attenzione a scintillamenti per forti carichi o frequenti commutazioni) e non sono sostituibili. Possono sopportare al max 220V 2A ognuna e hanno tempi di commutazioni > 10msec

Il comune delle uscite ! In questo PLC il comune delle uscite è diviso in due singole (C0 e C1) e tre gruppi da 4 (C2, C3 e C4). L’alimentazione delle uscite deve essere distinta da quella degli ingressi. Con i relè può essere anche in corrente alternata.

Il nostro circuito d’uscita ! I comuni delle uscite sono stati “ponticellati” assieme (tranne l’ultimo il C4) e portati alla morsettiera per essere collegati al comune (neutro) dell’impianto dei carichi. Usare preferibilmente la 24V ~ e non superare i carichi max (2A).

Impianto dei carichi ! Alimentare i carichi elevati (motori,ecc.) separatamente, interfacciando le uscite con relè. Usare una alimentazione separata per le uscite (24V ~) collegando il neutro al comune del circuito d’uscita del PLC e la fase ai vari apparecchi. Morsettiera Evitare frequenti commutazioni, sovraccarichi e di collegare direttamente carichi fortemente induttivi (motori) Plancia del PLC

Importante ! Riconoscere le uscite se a relè o a transistor, in quanto cambia l’alimentazione del comune (negativa per NPN, positiva per PNP, indifferente per i relè). Alimentare separatamente l’impianto dei carichi (uscite) da quello di comando (ingressi). Non superare i limiti delle uscite. (220V 2A). Ricordarsi dei lunghi tempi di commutazione (>10 msec) dei relè, quindi per controlli di potenza (PWM, Inverter) e posizionamenti (PTO. Step motor) usare uscite a transistor. Evitare frequenti commutazioni e scintillamenti dovuti a carichi elevati (per le uscite a relè, mentre per quelle a transistor è indifferente). Interfacciare le uscite con relè (se possibile) anche nel caso di PLC con uscite a relè, perchè non sono protetti e non sostituibili.

Layout degli ingressi e delle uscite! Rappresentazione schematica degli ingressi (in alto) e delle uscite (in basso). I raggruppamenti sono evidenziati in grassetto. I terminali di alimentazione del PLC sono normalmente a 24V=, nel nostro caso a 220V~ I terminali di alimentazione di servizio (24V=) servono per espansioni, pannelli di comando, altri dispositivi e/o per l’impianto di comando collegato agli ingressi (sensori, pulsanti, fine corsa).

Tenere conto ! Del ciclo di scansione del PLC (cioè del fatto che prima legge gli ingressi, poi processa le istruzioni del programma, poi esegue un procedura di comunicazione e di autodiagnosi e solamente alla fine aggiorna le uscite. Durata tra 1 msec e 20 msec). Che impulsi in ingresso più brevi del ciclo di scansione verrebbero normalmente ignorati (se necessario usare le opportune funzioni). Che le uscite sono comandate simultaneamente e dopo la lettura del programma (attenzione alle uscite ripetute, cioè la stessa uscita utilizzata più volte nel programma, perché conterebbe solo l’ultimo stato di attivazione). Che ogni volta che si alimenta il PLC lui aggiorna la memoria EEPROM (che ha vita media di 100000 cicli). Quindi evitare frequenti accensioni e se necessario fermare l’impianto, non spegnere il PLC ma metterlo in STOP.

Riassumendo !