Positivismo
Il Positivismo & Spencer Filosofia dell’800 Il Positivismo & Spencer Scienza e Progresso :
“Positivo” è ciò che è reale,effettivo e sperimentale. Il termine “Positivo” è essenziale per la denominazione di questa nuova corrente; per i filosofi assume due significati differenti : “Positivo” è ciò che è reale,effettivo e sperimentale. “Positivo” è ciò che appare fecondo,pratico e efficace. Il termine positivismo lo troviamo per la prima volta nel ”Catechismo degli industriali” di Sant-Simon e sarà ripreso successivamente da Comte. Il Positivismo nasce in Francia nella prima metà dell’800,ed è un movimento filosofico e culturale caratterizzato dall’esaltazione della scienza.
Tesi del positivismo La scienza è l’unica conoscenza possibile e il metodo della scienza è l’unico valido. Con questa affermazione si impone la fine della metafisica considerata priva di valore. Il compito della filosofia è quello di riunire i risultati delle singole scienze,in modo da ottenere un sapere generale Poiché il metodo della scienza è l’unico valido,va esteso a tutti i campi di indagine e la sociologia(studio dell’uomo e della società) diviene la dottrina per eccellenza di tutti i positivisti. Il Progresso della scienza rappresenta la base del miglioramento umano e lo strumento per una riorganizzazione della vita in società che consenta di superare la crisi di quel periodo. Quest’ ultimo punto è essenziale per comprendere la nascita di questo movimento. Infatti il positivismo ottocentesco è improntato sulla consapevolezza di una profonda crisi storica che ha coinvolto la società, causando una rottura irreparabile con il passato e le istituzioni tradizionali.
Le due fasi del positivismo Seconda fase Prima fase All’inizio,nell’età della restaurazione e nella prima metà dell’ 800 il positivismo è una proposta per superare la crisi socio-politica e culturale del periodo post-illuministico e post-rivoluzionario. Nella seconda metà del secolo il positivismo si presenta come stimolo della società. In Inghilterra esso viene identificato come il trionfo del liberalismo.
Affinità tra positivismo e illuminismo : Fiducia nella ragione e nel sapere. Esaltazione della scienza a scapito della metafisica. Visone laica e immanentistica della vita Differenze : Momento storico totalmente differente: Mentre gli illuministi avevano combattuto contro forze culturali e sociali dominanti, i positivisti si trovavano in una situazione intellettuale e sociale diversa,dove vi era un pensiero scientifico e una mentalità laica. Differente modo di rapportarsi alla scienza : per gli illuministi il sapere sperimentale è assolutamente al di fuori delle antiche credenze religiose e metafisiche. Invece per i positivisti la scienza qualche volta,poteva affermarsi in una certezza assoluta,concretizzata nelle antiche religioni o nella metafisica.
Differenze tra romanticismo e positivismo Romanticismo e positivismo sono, per molti aspetti, due filosofie profondamente differenti, essendo nate in luoghi ed essendo state caratterizzate da pensieri totalmente dissimili. L’uno nasce in Germania e si sviluppa in relazione ai problemi suscitati dal pensiero Kantiano; l’altro nasce in Francia e si riconnette al pensiero illuminista. L’Uno parla in termini di filosofia speculativa, di Spirito, di dialettica; l’altro in termini di scienza, di Umanità e di progresso. Tuttavia, tutte queste diversità, e altre che si potrebbero aggiungere all’elenco, non escludono l’esistenza di forti analogie. Infatti il positivismo, colto nel suo nucleo storico-filosofico più significativo, si rivela come “il romanticismo della scienza”, ovvero l’esaltazione del sapere positivo. Differenze tra romanticismo e positivismo
Herbert Spencer (1820-1903) “Nessuno può essere completamente libero fino a che tutti non saranno liberi; nessuno può essere completamente morale fino a che tutti non saranno morali; nessuno può essere completamente felice fino a che tutti non saranno felici.”
Nacque il 27 aprile del 1820 a Derby da una famiglia Borghese, e in età matura divenne ingegnere delle ferrovie a Londra. Crebbe senza convinzioni dogmatiche definite, ricevendo dal padre un forte sentimento di opposizione a tutte le forme di autorità,e l’atteggiamento antidogmatico e antiaccademico sarà una costante della sua vita. In un epoca propizia ad una teoria del progresso, Elaborò la dottrina positivista mettendo in luce i valore infinito, e quindi religioso, del progresso stesso. Nell’articolo sul progresso si coglie l’obbiettivo di giustificare il “fatto” universale e cosmico del progresso. Herbert Spencer
La Dottrina dell’inconoscibile e i rapporti tra scienza e religione Nella prima parte dei “primi principi” intitolata “l’inconoscibile” Spencer evidenzia l’inacessibilità della realtà unica e assoluta, ed è proprio di questa inacessibilità che si serve per dimostrare la possibilità di incontro e di conciliazione tra religione e scienza. Quest’ultime hanno le loro radici nella dimensione del mistero e per tanto possono essere conciliabili. Spencer afferma che l’essenza della religione è una forza che si manifesta nell’universo e che è completamente imperscrutabile. La scienza invece pur studiando le manifestazione della realtà talvolta urterà contro il mistero che ne avvolge la natura ultima : “Che cos’è il tempo e lo spazio? La materia e la forza? “ Le idee scientifiche ultime, infatti, sono rappresentazioni di realtà che non possono essere completamente comprese. La Dottrina dell’inconoscibile e i rapporti tra scienza e religione
L’Assoluto Spencer ammette le tesi di Hamilton e di Mansel, secondo le quali l’Assoluto è inconcepibile per l’uomo, data la relatività costitutiva della sua conoscenza. Ma egli supera questo concetto negativo di Assoluto, concependolo come la forza misteriosa che si manifesta in tutti i fenomeni naturali, e la cui azione è sentita dall’uomo in modo positivo.
Conciliabilità di religione e scienza Poiché non è possibile conoscere ulteriormente questa forza misteriosa il compito della religione è quello di richiamare l’uomo al mistero, essendo questa causa ultima della realtà; mentre il compito della scienza è quello di studiare la conoscenza dei fenomeni nell’infinita tensione verso questo limite. Religione e scienza sono dunque correlare fra loro : il riconoscimento di questa forza imperscrutabile è il loro limite comune che le concilia e le rende solidali. Per Spencer la scienza non si limita al fenomeno, quindi non si confina nella apparenza. Il fenomeno non è apparenza ma bensì è manifestazione dell’ Inconoscibile. Conciliabilità di religione e scienza
Teoria dell’evoluzione La formula di questi principi è una legge che implichi la continua ridistribuzione della materia e della forza. Essa è La legge dell’evoluzione per la quale la materia passa da uno stato di dispersione a uno di concentrazione, mentre la forza che ha operato la concentrazione diminuisce. L’indistruttibilità della materia. La continuità del movimento. La persistenza della forza. Alla religione spetta il riconoscimento dell’ Inconoscibile, alla scienza l’intero dominio del conoscibile. La filosofia ha il compito della conoscenza nel più alto grado di generalità. La scienza è conoscenza parzialmente unificata, mentre la filosofia è conoscenza completamente unificata; ciò significa che la filosofia è il prodotto finale di un processo che comincia con la raccolta di osservazioni per terminare con la formulazione di proposizioni universali. Essa quindi deve avere come proprio punto di partenza i principi più vasti e più generali ai quali la scienza è giunta; questi principi sono :
L’evoluzione Passaggio dall’incoerente al coerente. Passaggio dall’ omogeneo all’ eterogeneo. Passaggio dall’ indefinito al definito. La sintesi filosofica avviene tramite la legge generale dell’ evoluzione ( integrazione di materia e dispersione di movimento.
Il Necessitarismo e l’ottimismo Per Spencer l’evoluzione è un processo necessario, in quanto l’omogeneità, che ne costituisce il punto di partenza, è uno stato instabile, il quale non può durare e deve passare nell’ eterogeneità per raggiungere l’ equilibrio. Il processo evolutivo, dovrà essere, oltre che necessario e continuo, anche migliorativo (OTTIMISMO). Spencer ammette che ogni fase evolutiva debba alternarsi con una fase di dissoluzione, tuttavia ritiene che quest’ ultima, sia sempre la premessa per un’evoluzione ulteriore. In particolare, per quanto concerne l’uomo, l’evoluzione deve determinare una sempre maggiore armonia tra la sua natura spirituale e le sue condizioni di vita. Il Necessitarismo e l’ottimismo
La biologia Per Spencer la biologia è lo studio dell’evoluzione dei fenomeni organici e della sua causa. La vita è una combinazione di diversi fenomeni, che si verifica in corrispondenza di mutamenti dell’ambiente esterno. Essa quindi consiste nella funzione dell’ adattamento, grazie alla quale gli organi, per rispondere alle sollecitazioni esterne, si formano e si differenziano tra loro.
La coscienza e la psicologia Anche la coscienza è uno stadio di questo adattamento, del quale in questo caso, costituisce la fase decisiva. Spencer non ammette la risoluzione integrale della coscienza nelle impressioni o nelle idee, infatti è convinto che la coscienza presupponga un’unità, una forza originaria, e quindi una sostanza spirituale che ne sia la sede. Sia la sostanza che la forza spirituale sono nella loro ultima natura inconoscibili, e la psicologia deve limitarsi a studiarne la manifestazioni. Tuttavia una psicologia è possibile come scienze autonoma, e in questo senso Spencer si allontana dalla tesi di Comte che l’aveva negata. Esistono due tipi di psicologia : Psicologia oggettiva che studia i fenomeni psichici nel loro substrato materiale. Psicologia soggettiva che si fonda sull’introspezione e solo essa può contribuire a determinare lo sviluppo evolutivo dei processi del pensiero. Tale sviluppo avviene come ogni altro sviluppo : Processo di adattamento graduale , che va dall’azione riflessa attraverso l’istinto e la memoria,fino alla ragione.
Nozioni a priori Per ciò che riguarda la ragione, Spencer ammette l’esistenza di verità a priori, cioè indipendenti dall’ esperienza dell’ individuo, e in tal senso legittima le dottrine “aprioristiche”, come quelle di Leibniz e di Kant. Ma ciò che è a priori per l’ individuo non lo è per la specie umana, poiché il prodotto dell’ esperienza accumulata dalla specie stessa attraverso un lunghissimo periodo di sviluppo e fissata e resa ereditaria nella struttura organica del sistema nervoso.
Per Comte la sociologia era la disciplina che, accertando le leggi dei fatti sociali, consentiva di prevederli e di guidarli, e il suo fine era la sociocrazia, cioè una sorta di “regime” del positivismo. Per Spencer invece, essa deve limitarsi a descrivere lo sviluppo della società umana, e per di più, distingue sociologia e morale che nell’opera di Comte erano racchiuse in un tutt’uno. Dunque il compito della sociologia è quello di determinare le leggi dell’evoluzione superorganica : essa considera la stessa società umana come un organismo i cui elementi sono le famiglie e gli individui singoli. La sociologia di Spencer è orientata verso la difesa delle libertà individuali, ed egli afferma che lo sviluppo sociale deve essere abbandonato alla forza spontanea che lo presiede e lo muove verso il progresso, e l’ intervento dello Stato nei fatti sociali non fa che disturbare questo sviluppo. Sociologia e politica
Etica evoluzionistica L’etica di Spencer è sostanzialmente un’etica biologica, che ha per oggetto la condotta dell’uomo, ovvero l’adattamento progressivo dell’essere umano alla sue condizioni di vita. Tale adattamento indica non solo un prolungamento della vita ma anche il progressivo raggiungimento di una sua maggiore intensità e ricchezza. Questa crescente intensità è ciò che secondo Spencer si deve intendere per felicità. Poiché si definisce buono ogni atto che si rivela adatto al proprio fine. La vita più adatta alle proprie esigenze è anche la vita più felice e piacevole. Per questo Spencer afferma che il bene si identifica con il piacere, e la morale edonistico-utilitaristica è l’unica possibile. Attraverso l’evoluzione sociale ogni individuo ha accumulato per via ereditaria molte esperienze morali che rimangono nella sua struttura organica che per lui costituiscono un a priori morale. Si deve ammettere che l’uomo singolo agisce per dovere benché l’impostazione evoluzionistica dell’ etica sia in grado di rendere conto del nascere di questo sentimento. Etica evoluzionistica