Il problema della Critica della Ragion Pura Immanuel Kant Il problema della Critica della Ragion Pura
Alla base della formazione di Kant stanno gli insegnamenti di Martin Knutzen da cui apprese: la metafisica leibniziano-wolffiana; la scienza fisica newtoniana. In un primo tempo ricerca la possibilità di una loro conciliazione. In seguito comprende che la metafisica, necessitava di una adeguata fondazione. Il Kant precritico
Intorno al 1762 la lettura di Hume lo scuote dal “sonno dogmatico”, cioè dal razionalismo, e lo spinge ad indagare sui fondamenti della metafisica e della conoscenza in generale. Nel 1769 Kant ebbe la prima intuizione (la “grande luce”) di una soluzione, di cui diede una prima sintesi provvisoria nella dissertazione del 1770. Nuove prospettive
La Critica della ragion Pura Occorsero altri 11 anni perché Kant potesse dare forma compiuta alla sua intuizione, nel 1781. Il lavoro fu ulteriormente rivisto nella seconda edizione del 1787.
“Critica” va intesa in senso etimologico (dal greco “krino”, “vaglio”) e significa indagine, esame. La “ragione” di cui si parla è quella “speculativa” (o teoretica), cioè conoscitiva (c’è anche una “ragione pratica”, che guida l’azione). “puro” è ciò che prescinde da ogni contenuto empirico, che è a priori. Il titolo
Kant vuole indagare sulla possibilità di un uso puro della ragione conoscitiva. Il che significa chiedersi se esistano conoscenze a priori, che non derivano dall’esperienza sensibile. Ma qual è l’interesse di questo problema? Kant vuole riproporre forse la discussione sulle idee innate? Il problema
L’origine della conoscenza Kant ripropone il problema dibattuto da empiristi e razionalisti Se un “uso puro” è impossibile, le nostre conoscenze derivano tutte dall’esperienza (sono a posteriori), come sostengono gli empiristi (“scettici”). Se invece è possibile: ci sono conoscenze che prescindono dall’esperienza (sono a priori) come sostengono i razionalisti (“dogmatici”). L’origine della conoscenza
Il problema dell’ “uso puro” riguarda anche la possibilità di metafisica e scienza: della metafisica perché si occupa di oggetti (Dio, l’anima) che sono al di là della nostra esperienza; ma anche della scienza, perché essa si basa su concetti (come il nesso causale) che non possono essere conosciuti a partire dall’esperienza, come Hume ha dimostrato. Metafisica e scienza
La metafisica è scienza? Ma metafisica e scienza non sono sullo stesso piano: La scienza, è un fatto, esiste. Si tratta solo di comprendere come è possibile, ovvero: quali siano i suoi fondamenti. La metafisica è invece ambito di infinite discussioni. È legittimo chiedersi se sia possibile, cioè se possa, o meno, diventare una scienza. La metafisica è scienza?
Alla domanda sull’uso puro Kant risponde al tempo stesso sì e no: Sì: esistono conoscenze pure, ma solo in relazione agli oggetti dell'esperienza, indagati dalla scienza. No: non possiamo conoscere oggetti non empirici; la metafisica non può essere una scienza. La soluzione kantiana