Competenze e tecniche di insegnamento
I programmi di storia I programmi Washburne (1945). Contro la prassi dell’insegnamento della storia durante il fascismo. I primi programmi del periodo repubblicano. La riforma del 1985. L’attenzione alle trasformazioni della ricerca storica e il rapporto tra passato e presente.
Indicazioni nazionali (2004/2007) Le Indicazioni del 2004: la riformulazione del curricolo, l’enfasi sulla funzione della storia come strumento di costruzione identitaria, la mancanza di riferimenti al mondo contemporaneo. Le Indicazioni del 2007: la ricomposizione di una «area storico-geografica» e l’adozione di strategie diversificate per una «didattica plurale».
Raccomandazioni europee «Competenze» e «risultati di apprendimento». I Descrittori di Dublino e l’European Qualification Framework (EQF). Le competenze EQF e la storia: uso critico delle tecnologie informatiche, metodo di studio, partecipazione attiva alla vita pubblica, costruzione di un’identità dinamica.
Indicazioni nazionali (2012) Didattica attiva e contenuti obbligatori. La cancellazione delle macro aree e il modello di un insegnamento transdisciplinare. La scuola per l’infanzia. L’educazione alla temporalità. La scuola primaria. L’approccio modulare.
Il modello trasmissivo-sequenziale La storia generale come canone di conoscenze essenziali. Criterio sequenziale e scarsa attenzione al legame tra presente e passato. L’uso del sussidiario. I vantaggi di un modello trasmissivo.
Unità modulare e laboratorio L’Unità modulare di apprendimento (UMDA). Il carattere tematico e il legame con il presente. Vantaggi e limiti dell’UMDA. La didattica laboratoriale. La simulazione della ricerca.