La teoria dell’enunciazione

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Transcript della presentazione:

La teoria dell’enunciazione  Giovanna Cosenza

Le strutture discorsive Istanza dell’enunciazione (= mondo empirico, contesto fuori dal testo) Testo (= enunciato) considerato in superficie Strutture sintattiche semantiche attori temi tempi figure luoghi  Giovanna Cosenza

Sintassi del discorso La teoria greimasiana dell’enunciazione riguarda la componente sintattica del discorso. Il soggetto empirico dell’enunciazione proietta NEL testo e dunque fuori dalla situazione dell’IO-QUI-ORA dell’enunciazione EMPIRICA attori (= personaggi dotati di nome proprio, persone grammaticali, figure visive, ecc.) diversi da sé, tempi diversi dal presente dell’enunciazione, luoghi diversi da quello in cui si trova mentre sta enunciando.  Giovanna Cosenza

Sintassi del discorso Anche nel testo più impersonale restano inevitabilmente tracce dell’istanza empirica di enunciazione (= di produzione del testo) sotto forma di MARCHE DELL’ENUNCIAZIONE. La semiotica studia queste marche, queste tracce, questi indicatori che si trovano NEL testo enunciato.  Giovanna Cosenza

Débrayage e embrayage  Giovanna Cosenza

CHI STA PARLANDO? Débrayage e embrayage La distinzione fra débrayage e embrayage risponde a una domanda fondamentale quando si analizza un testo: CHI STA PARLANDO?  Giovanna Cosenza

“Débrayage” letteralmente vuol dire disinnesco. È la disgiunzione, la separazione del testo enunciato dalla situazione dell’enunciazione vera e propria, reale, e quindi la creazione DENTRO al testo di simulacri (tracce, marche, indicatori) dell’io-qui-ora. È la proiezione di UNO O PIÙ SOGGETTI (= attori) diversi da quelli dell’enunciazione, di UNO SPAZIO e UN TEMPO diversi da quelli dell’enunciazione.  Giovanna Cosenza

Débrayage fondamentale Enunciatario (=lettore) empirico, tempo e spazio empirico in cui legge il testo TESTO con tracce dell’enunciatore, dell’enunciatario, del tempo e dello spazio dell’enunciazione. Enunciatore (= autore) empirico, tempo e spazio empirico in cui produce il testo  Giovanna Cosenza

Il débrayage avviene con due meccanismi principali: Introduzione (= nominazione) e descrizione di ATTORI, nominazione e descrizione di tempi e luoghi diversi da quelli dell’enunciazione reale. Uso di CATEGORIE LINGUISTICHE di PERSONA, SPAZIO e TEMPO per installare nel testo una rappresentazione del soggetto, del luogo e del tempo dell’enunciazione.  Giovanna Cosenza

(è l’incipit di G. Orwell, 1984). Débrayage “Era (T) una fresca e limpida giornata di aprile (T) e gli orologi segn-avano (T) l’una (T). Winston Smith (A), col mento sprofondato nel bavero del cappotto per non esporlo al rigore del vento, sciv-olò (T, A) lento fra i battenti di vetro dell’ingresso degli Appartamenti della Vittoria (S), ma non tanto lesto da impedire che una folata di polvere e sabbia entr-asse (T) con lui (A).” (è l’incipit di G. Orwell, 1984).  Giovanna Cosenza

Débrayage enunciazionale Si ha quando si proiettano nel testo enunciato simulacri dei protagonisti della situazione di enunciazione, cioè figure di ENUNCIATORI ed ENUNCIATARI, NARRATORI e NARRATARI, oppure ATTORI CHE SI PARLANO o SI ASCOLTANO fra loro. In tutti i casi di débrayage enunciazionale il testo crea una rappresentazione (verbale o visiva) di qualcuno che parla e ascolta.  Giovanna Cosenza

Débrayage enunciazionale: l’“io-tu” Il débrayage enunciazionale mette in scena, rappresenta, fa “come se” ci fosse, simula (di qui la parola “simulacro”) una situazione di enunciazione dentro al testo.  Giovanna Cosenza

Débrayage enunciazionale: l’“io-tu” Tre casi fondamentali: Nei testi narrativi sono i discorsi in prima persona di un narratore (esplicito o implicito) che si rivolge (in seconda persona) a un narratario (spesso solo implicito, non rappresentato). Più in generale, sono i discorsi in prima persona di un enunciatore rivolti a un enunciatario (in seconda persona). Attori che parlano in dialoghi diretti (interlocutore e interlocutario).  Giovanna Cosenza

Débrayage enunciazionale: l’“io-tu” Un’importante rassegna cartografica rimarrà aperta al Museo della Montagna fino al 23 giugno GUARDI LE MAPPE E SEI SU QUELLE VETTE Museo della Montagna, che meraviglia, tutte le Alpi in scala  Giovanna Cosenza

Débrayage enunciazionale: l’“io-tu” Il lettore empirico riconosce i simulacri E/tore in relazione con E/tario TESTO E/tore in relazione con E/tario L’autore empirico produce i simulacri  Giovanna Cosenza

Débrayage enunciativo: “egli” Si ha quando si proiettano nel testo soggetti diversi dai protagonisti della situazione di enunciazione, ma NON si simula la situazione di enunciazione primaria. Racconto o discorso in terza persona. Discorso impersonale, frequente soprattutto nei testi di tipo scientifico o teorico (effetto di oggettività). Il débrayage enunciativo crea sempre un effetto di discorso oggettivo e a volte un effetto di realtà (es.: descrizioni in contesti narrativi).  Giovanna Cosenza

Débrayages interni Un testo non mantiene la prima o la terza persona dall’inizio alla fine, ma spesso contiene una successione alternata di passaggi, ad esempio dalla prima persona al dialogo, dal dialogo a una forma impersonale o in terza persona, ecc.  Giovanna Cosenza

Effetti di referenzializzazione: Débrayage interni In un testo uno dei soggetti in terza persona può diventare un enunciatore in prima persona e narrare in prima persona qualcosa (narrazione di secondo grado). Effetti di referenzializzazione: Il discorso da cui si sviluppa un débrayage interno è promosso a “situazione reale”. Es.: Da un dialogo si sviluppa una narrazione di 2° grado, il che referenzializza il dialogo; Da un racconto in terza persona si sviluppa un dialogo, il che referenzializza il racconto.  Giovanna Cosenza

Embrayage È il ritorno, simulacrale, finzionale, alla situazione di enunciazione, e cioè all’enunciatore, al narratore, al soggetto che ha parlato o ai loro destinatari, al tempo e luogo in cui l’enunciatore, narratore, ecc. hanno parlato. È sempre secondario a un débrayage, SEGUE LOGICAMENTE, PRESUPPONE un débrayage. Es.: dopo un racconto o una descrizione in terza persona, interviene la figura di un narratore, o si rende chiaro che il racconto non era su eventi ma sui ricordi di un soggetto.  Giovanna Cosenza

I tempi del testo enunciato/narrato possono essere: Débrayage temporale I tempi del testo enunciato/narrato possono essere: ANTERIORI CONCOMITANTI POSTERIORI rispetto ai tempi della situazione di enunciazione/narrazione, che funge da punto di riferimento e ancoraggio inevitabile.  Giovanna Cosenza

Débrayage spaziale Gli spazi di un testo si organizzano secondo l’opposizione spaziale qui vs. altrove: Se lo spazio di cui si parla nell’enunciato coincide con quello in cui è prodotto l’enunciato, il soggetto dell’enunciazione dice “qui”, “in questo luogo”. Nel débrayage spaziale, che spesso di trova nei testi narrativi, lo spazio di cui si parla nell’enunciato è diverso, è un ALTROVE rispetto a quello dell’enunciazione.  Giovanna Cosenza

Come sempre, gli embrayages sono secondari ai débrayages, li seguono. Anche i débrayages temporali e spaziali possono essere seguiti da operazioni di embrayage, che sono ritorni a spazi e tempi legati all’enunciazione e descritti precedentemente. Come sempre, gli embrayages sono secondari ai débrayages, li seguono.  Giovanna Cosenza

 Giovanna Cosenza

 Giovanna Cosenza 2008-2009 - Semiotica II

 Giovanna Cosenza

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