L’uso dei nuovi anticoagulanti in una popolazione geriatrica ricoverata in ospedale Massimo Errico, Franco Mastroianni, Samantha Errico UOC Geriatria, EE Ospedale Regionale “F. Miulli” Acquaviva delle Fonti (BA) Introduzione. La terapia anticoagulante è il trattamento d’elezione nella prevenzione primaria e secondaria dell’ictus in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare (FANV). L’avvento dei nuovi anticoagulanti orali (NOAC) dovrebbe garantire una migliore aderenza alla terapia, ampliare la popolazione trattata e ridurre le emorragie. Scopo dello studio è stato verificare l’uso dei NOAC in una popolazione di soggetti anziani con FANV ricoverati in ospedale. Materiali e metodi. Sono state analizzate retrospettivamente le cartelle cliniche di tutti i soggetti affetti da FANV ricoverati per qualsiasi causa nella U.O. di Geriatria, dell’Ospedale regionale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti (BA), nell’anno 2015; sono stati registrati i dati anagrafici, il punteggio dello score CHA2DS2VASc e dell’HASBLED e le terapie assunte per la FANV. Risultati. Complessivamente sono state analizzate 216 cartelle cliniche, 88 maschi e 128 femmine, età media di 85 aa (DS + 6). In questo campione i soggetti trattati, secondo linee guida per la FANV, sono stati 119 (55%). Di questi il 48.6 % assumeva apixaban, il 32.4 % dabigatran ed il 18.9 % rivaroxaban. Rispetto all’intero campione dei soggetti trattati la percentuale dei soggetti in terapia con NOAC era pari al 31%. La media del punteggio al CHADS-VASC era di 4,7 mentre l’HAS-BLED era di 2,4. Il numero complessivo medio dei farmaci assunti era di 2,8. Clo+asa Clo Ticl EBPM ASA RIVA DABI API Sintr Warf Discussione. Nel nostro campione il 55% dei soggetti affetti da FANV è stato trattato secondo linee guida. I pazienti che assumevano nuovi anticoagulanti corrispondevano al 31 % dei soggetti trattati. Spicca la grande percentuale di soggetti trattati ancora con warfarin e, impropriamente, con EBPM. Insuff. Cardiaca diabete Ictus Ipertens insuff. renale Recente emorragia cerebrale Conclusioni. Nel nostro campione i soggetti in terapia con NOAC era del 17 %. Mentre se consideriamo solo i soggetti trattati per la FAVN, secondo linee guida, circa un terzo era in terapia con i NOAC. Le comorbilità e la complessità del paziente anziano rende ragione delle terapie con warfarin e della «non» terapia con EBPM e con altri farmaci (ad. es. ASA, ticlopidina e clopidogrel). Implementare l’uso dei nuovi anticoagulanti orali potrebbe ampliare la platea dei soggetti affetti da FANV, trattati correttamente. Ulcera GI attiva o varici esofagee Sanguinamento attivo