L'acqua è il componente predominante di frutta e verdura fresca, che rappresenta generalmente il 70-90% del loro peso fresco, con alcuni frutti e verdure.

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Transcript della presentazione:

L'acqua è il componente predominante di frutta e verdura fresca, che rappresenta generalmente il 70-90% del loro peso fresco, con alcuni frutti e verdure contenenti oltre il 95% di acqua (cioè, pomodori, anguria). I carboidrati, costituiti da zuccheri, amidi e polisaccaridi a parete cellulare, rappresentano la maggior parte delle materie solide di piante commestibili (circa il 75% del peso secco). Per ottenere la maturazione accelerata la frutta viene conservata in camere ad elevata presenza di etilene. L'etilene causa un aumento della respirazione e l'idrolisi della cellulosa. Questo processo è necessario solo per i frutti climaterici, che hanno la proprietà di poter continuare la maturazione quando sono staccati dalla pianta.

I frutti climaterici I frutti climaterici, sono quei frutti che maturano anche dopo essere stati separati dalla pianta. Al momento del distacco del frutto, il contenuto di etilene si abbassa e di conseguenza anche la respirazione (minimo climaterico); Successivamente l’etilene è in grado di autosintetizzarsi e quindi il frutto raggiunge una massima respirazione (picco climaterico). In pratica un frutto climaterico può continuare la maturazione anche se staccato dalla pianta, degradando l'amido accumulato nelle fasi precedenti la maturazione. L’etilene, ormone vegetale prodotto durante la maturazione, segnala al frutto che è il momento di ammorbidirsi e spesso, cambiare colore alla buccia degradando la clorofilla. Nei frutti rosso/viola/blu inizia la produzione di antocianine, responsabili della colorazione.

Poiché con la maturazione un frutto è maggiormente delicato, si preferisce coglierlo quando ancora non è all’apice della maturazione; in tal modo può essere maneggiato con minore cura e può sopportare il trasporto a grande distanza. Non è raro che pomodori, pesche o albicocche, ad esempio, vengano raccolti ancora verdi. Matureranno una volta arrivati a destinazione, sottoponendoli a trattamenti con etilene. Quando in Europa arrivano le banane dal sud America o dall’Africa, sono completamente verdi; un poco di etilene soffiato nei locali di stoccaggio e diventano giallo brillante, tutte contemporaneamente, pronte per essere vendute. Analogamente i pomodori da verdi diventano rossi in pochissimo tempo. Con questo processo accelerato a comando, i prodotti non saranno così ricchi di zucchero e aromi come quelli colti dalla pianta a maturazione completa. Purtroppo molti frutti climaterici e non, vengono raccolti prima di raggiungere l’optimum sulla pianta ma le condizioni di stoccaggio cercano di rimediare parzialmente a ciò; alcuni frutti diventano più dolci con il tempo in quanto l’amido continua ad essere trasformato in zucchero. Tra questi mele, kiwi, banane, mango, papaya e pere. Altri frutti invece cambiano colore, consistenza e aroma, ma non sviluppano più zucchero, ad esempio albicocche, meloni, pesche, nettarine e prugne.

I frutti climaterici I frutti climaterici, sono quei frutti che maturano anche dopo essere stati separati dalla pianta. Al momento del distacco del frutto, il contenuto di etilene si abbassa e di conseguenza anche la respirazione (minimo climaterico); Successivamente l’etilene è in grado di autosintetizzarsi e quindi il frutto raggiunge una massima respirazione (picco climaterico). In pratica un frutto climaterico può continuare la maturazione anche se staccato dalla pianta, degradando l'amido accumulato nelle fasi precedenti la maturazione. L’etilene, ormone vegetale prodotto durante la maturazione, segnala al frutto che è il momento di ammorbidirsi e spesso, cambiare colore alla buccia degradando la clorofilla. Nei frutti rosso/viola/blu inizia la produzione di antocianine, responsabili della colorazione.

Poiché con la maturazione un frutto è maggiormente delicato, si preferisce coglierlo quando ancora non è all’apice della maturazione; in tal modo può essere maneggiato con minore cura e può sopportare il trasporto a grande distanza. Non è raro che pomodori, pesche o albicocche, ad esempio, vengano raccolti ancora verdi. Matureranno una volta arrivati a destinazione, sottoponendoli a trattamenti con etilene. Quando in Europa arrivano le banane dal sud America o dall’Africa, sono completamente verdi; un poco di etilene soffiato nei locali di stoccaggio e diventano giallo brillante, tutte contemporaneamente, pronte per essere vendute. Analogamente i pomodori da verdi diventano rossi in pochissimo tempo. Con questo processo accelerato a comando, i prodotti non saranno così ricchi di zucchero e aromi come quelli colti dalla pianta a maturazione completa. Purtroppo molti frutti climaterici e non, vengono raccolti prima di raggiungere l’optimum sulla pianta ma le condizioni di stoccaggio cercano di rimediare parzialmente a ciò; alcuni frutti diventano più dolci con il tempo in quanto l’amido continua ad essere trasformato in zucchero. Tra questi mele, kiwi, banane, mango, papaya e pere. Altri frutti invece cambiano colore, consistenza e aroma, ma non sviluppano più zucchero, ad esempio albicocche, meloni, pesche, nettarine e prugne.

Maturazione della frutta I frutti subiscono una serie di trasformazioni a mano a mano che raggiungono la maturità biologica.  Aumentano di peso, accumulano acqua, zuccheri, amido e acidi organici. Nella fase finale della maturazione spesso la buccia dei frutti cambia colore e la clorofilla verde si degrada, rivelando gli altri coloranti sottostanti. Il frutto comincia ad ammorbidirsi, perché gli enzimi liberati dalle cellule cominciano a sciogliere la pectina che tiene insieme le varie cellule. La pectina è abbondante nei frutti acerbi, ed è la responsabile principale della gelificazione delle marmellate e delle confetture. A mano a mano che il frutto matura la pectina si trasforma in acido pectico, meno efficace come gelificante. E’ per questo che frutta troppo matura può produrre una marmellata o confettura troppo liquida. A mano a mano che il frutto matura, le pareti cellulari si dissolvono, liberando i succhi contenuti. Questo rende il frutto più “succoso”, anche se in realtà l’acqua contenuta non è aumentata.  Durante la maturazione alcuni frutti trasformano l’amido in zuccheri: saccarosio, fruttosio e glucosio.