SHINTOISMO
SIMBOLO Il TORII è un portale formato da due pilastri sormonatati da due travi orizzontali. Ha lo scopo di segnalare l’ingresso in un luogo sacro, separando il mondo sacro da quello profano.
Diffusione e localizzazione geografica Lo Shintoismo è praticato quasi esclusivamente in Giappone. È molto difficile stimare il numero complessivo degli shintoisti in quanto si può essere shintoisti e, contemporaneamente, aderire al Buddhismo. Secondo alcune fonti vi sono circa 100 milioni di giapponesi che praticano una combinazione di Shintoismo e Buddhismo.
Il termine shintoismo deriva dal cinese SHIN esseri spirituali e TAO la via e significa culto degli esseri spirituali. Lo Shintoismo non ha fondatore. In origine, lo Shintoismo era il frutto della mescolanza di riti, miti, credenze, tecniche divinatorie, usi e costumi profondamente radicati nella vita quotidiana del popolo giapponese. Soltanto con l'avvento del Buddhismo in Giappone (nel VI secolo d.C.) venne distinto con il nome di shinto (che significa "via degli dei"). Oggi possiamo dire che Buddhismo e Shintoismo siano “fuse” insieme.
Lo Shintoismo non ha dogmi e non è una religione con una professione di fede. E’ considerato un insieme di valori e di atteggiamenti che la società deve seguire.
Elemento centrale dello shintoismo è la credenza nell’esistenza dei KAMI, spiriti o divinità presenti in ogni luogo. I KAMI sono molti: spiriti che abitano gli alberi, le montagne, quelli che proteggono coloro che svolgono alcuni mestieri (pescatori e tessitori) o quelli che hanno fondato la famiglia, un villaggio o una nazione. I giapponesi parlano con i kami. I kami sono celesti e terrestri: i più importanti sono i creatori IZANAGI e IZANAMI e il kami del sole, AMATERASU. Il mondo è una creatura dei Kami perché è una loro manifestazione. Ogni essere animato è sacro, perché è un kami o semplicemente il luogo in cui risiede il kami. L’uomo è BUONO, ma perde la purezza quando entra in contatto con la malattia, la morte o quando è causa del suo egoismo. Per questo motivo, l’uomo deve purificarsi attraverso abluzioni, unico modo per poter incontrarsi con il divino.
Luoghi di culto I santuari: Gli altari domestici: i grandi santuari sono dedicati ai KAMI e sono meta di pellegrinaggi. Quelli piccoli, sono costruiti attorno ad un albero secolare o vicino a una grotta e gestiti da semplici fedeli. Avvicinandosi al santuario il fedele fa suonare una campana o un tamburo o batte le mani per avvertire il kami della sua presenza, poi mette un’offerta in denaro in un apposito contenitore. Il Kami è solitamente rappresentato da uno specchio (Una leggenda narra che quando la dea del sole partì, lasciò dietro di sé uno specchio per rendere eterna la sua presenza). Gli altari domestici: Presente in molte case dove vengono fatte offerte ai Kami domestici per la salute e il benesser della famiglia e per la fertilità della terra. Nelle case di campagna c’è un altare per Buddha dove si depongono offerte per antenati e per gli anziani.
Arti marziali giapponesi Lo Shintoismo convive facilmente con le altre religioni e, difatti, molti shintoisti sono contemporaneamente devoti al Buddhismo. Si tratta di una religione che non incoraggia il proselitismo poiché è considerata inadatta ai popoli non giapponesi. Le arti marziali non sono semplicemente tecniche di combattimento, ma sono vere e proprie discipline di vita che nascono dal pensiero filosofico e religioso orientale e si basano sul raggiungimento della concentrazione, dell’equilibrio e dell’armonia con la natura e il mondo. Le più note arti marziali giapponesi sono: Karate: autodifesa disarmata Judo: per il Samurai, rigida disciplina morale oltre che tecnica di difesa dal nemico, senza armi Ju-jiutso: rigorosa disciplina e esercizio, richiede agilità. Insegna a difendersi da attacchi anche molteplici e mira ad individuare i punti deboli dell’avversario Aikido: poco aggressiva fondata sull’arretramento e sullo sfruttamento dell’energia avversaria a proprio vantaggio.
Vita dopo la morte Particolare attenzione al culto dei defunti Lo shintoista crede di essere costantemente assistito e protetto nella vita dai suoi antenati e che i defunti continuino a vivere, anche se invisibili, come spiriti buoni o maligni. Prima del funerale, si pensa che l’anima del defunto sia custodita in un piccolo scrigno. Le anime vivono in un paese chiamato Yomi (molto simile all’ADE dei greci) senza premi né castighi. Le tombe sono vere e proprie residenze e vengono visitate da parenti.