Espansione delle unità politiche (barriere naturali) Dinamiche regionali (frammentate o unitarie) Distribuzione delle risorse (scarsità/abbondanza) Possibilità.

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Espansione delle unità politiche (barriere naturali) Dinamiche regionali (frammentate o unitarie) Distribuzione delle risorse (scarsità/abbondanza) Possibilità di commercio e comunicazione Possibilità/necessità di adottare stretegie militari Fattori geografici rilevanti

Alfred Thayer Mahan (USA, fine Ottocento) il mare è più facile da dominare, perché non richiede presidio fisico costante e consente rapidità di movimento fonti della potenza navale: conformazione geografica (ideale se insulare), accesso al mare (inclusi gli stretti stratgici), risorse naturali e demografiche, carattere nazionale (imprenditoriale) e struttura politica (liberale) la strategia basata sulla potenza navale ha come obiettivo quello di sfruttare il controllo delle rotte commerciali per indebolire economicamente l’avversario [geografia come fattore economico indiretto] la tattica indicata da Mahan è quella di concentrare la flotta per colpire una frazione di quella nemica [approccio datato e superato] l’approccio navalista è ancora rilevante per il pensiero liberale contemporaneo (embargo vs. conflitto, aumento dei costi del conflitto) Approccio navalista

Halford Mackinder (UK, inizio Novecento) il potere navale non è una variabile autonoma, ma dipende dalla potenza di uno Stato, che a sua volta deriva dal controllo del territorio su scala globale la massima potenza è collegata al controllo di una regione pivotale chiamata Heartland (storicamente variabile, ma coincide con la parte più centrale della massa Euro-Asiatica, fino all’Europa orientale) l’Heartland costituisce un’enorme base produttiva e collega per vie interne l’Asia all’Europa, al riparo da qualunque potenza navale chi controlla l’Heartland controlla l’Euroasia, chi controlla l’Eurasia controlla il mondo Approccio continentalista

Nicholas Spykman (NL-USA, anni Quaranta) critiche formulate da più parti sul ruolo della tecnologia nel mediare l’importanza del fattore tecnologico Spykman le accoglie, ma continua a considerare il fattore geografico come centrale nella teoria di Mackinder, attorno all’area pivotale si trovano due mezzelune (crescents), una interna e l’altra esterna Spykman rovescia l’analisi di Mackinder e individua nelle rimlands (le zone costiera) la principale base della potenza [all’origine della strategia statunitense del dopoguerra] Approccio continentalista - 2