NOME: LUCIA COGNOME: EPIFANI TITOLO RELAZIONE

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Transcript della presentazione:

NOME: LUCIA COGNOME: EPIFANI TITOLO RELAZIONE Esperienza dei Centri Diurni: Differenze di Genere DATA 2 Dicembre 2017

ESPERIENZA DEI CENTRI DIURNI Demenza e differenza di genere Dott.ssa Epifani Lucia Psicologa-Psicoterapeuta Studi Cognitivi San Benedetto T. Coordinatore Centri Diurni Demenze San Benedetto T.

Centri Diurni Demenze Definizione e Funzione - Sono delle strutture socio-sanitarie e semi-residenziali; - Si caratterizzano come luogo di assistenza e cura temporanea; - Sono finalizzate al trattamento intensivo di uno specifico target di pazienti : persone con diagnosi di demenza associata o meno a disturbi del comportamento; - Gravità del deficit cognitivo; - Gravità dei sintomi psichici e comportamentali; - Mantenimento delle autonomie residue

Centro Diurno Anziani “Il Giardino dei Tigli” Criteri di Ingresso Non sono eleggibili Criteri di Dimissioni -Pazienti residenti nei comuni del Distretto di San Benedetto del T. Pazienti affetti da demenza con deterioramento cognitivo da lieve a medio/grave con autonomie funzionali relativamente conservate e con associati disturbi comportamentali stabilizzati; Profili Multidimensionali idonei per l’ingresso: Mini Mental State Examination da 0 a 25; Autonomie funzionali ADL (Indice di Indipendenza nelle attività della vita quotidiana) parzialmente conservate. Assenza di dipendenza nell’uso dei servizi, alimentarsi e spostarsi; - Presenza di problemi comportamentali stabilizzati; - Persone allettate non mobilizzabili in carrozzina; - Persone con gravi disturbi comportamentali in atto (valutati con scala NPI) non controllabili con terapie farmacologiche o trattamenti/ strategie non farmacologiche compatibili con la vita comunitaria nel centro diurno, e/o quando il livello di gravità dei deficit funzionali sono tali da necessitare costantemente un’assistenza individualizzata (rapporto 1/1 paziente-operatore). - Assenza di proroga da parte dell’UVI-CDCD ( la permanenza di ogni ospite nel centro è di 6 mesi, rinnovabile, previa valutazione UVI-CDCD di 6 mesi in 6 mesi sino ad un massimo di permanenza di 3 anni, salvo casi particolari valutati dall’ UVI – CDCD). Alla dimissione viene definito un nuovo progetto assistenziale alternativo al Centro Diurno Il Giardino dei Tigli; - Peggioramento delle condizioni di autonomia, cliniche, cognitive o comportamentali tali da non rendere più adeguato il servizio ai bisogni della persona e/o quando il livello di gravità dei deficit funzionali sono tali da necessitare costantemente un’ assistenza individualizzata (rapporto1/1 paziente operatore); in questo caso viene definito un nuovo progetto assistenziale alternativo del centro diurno; - Assenza non giustificata da oltre un mese

CENTRO DIURNO GIARDINO DEI TIGLI DIFFERENZE DI GENERE CENTRO DIURNO GIARDINO DEI TIGLI Campione – 18 UTENTI OSSERVAZIONI • Maggiore presenza di sesso maschile (55%) • Gli uomini in media hanno un età superiore alle donne • Negli uomini si notano Demenze diversificate, mentre nelle donne c ‘è una prevalenza di Demenze di Alzheimer (87%) • In entrambi i sessi la maggioranza dei pazienti sono coniugati e vivono con il proprio coniuge 10 uomini con età compresa fra 70 e 83 anni Degli uomini 3 hanno Diagnosi di Demenza Vascolare, 3 Demenza di Alzheimer,2 Demenza Fronto Temporale, 2 Demenza Mista Gli uomini 9 vivono con il proprio coniuge, 1 vive con il fratello e non è sposato 8 donne con un ‘età compresa tra 67 e 82 anni 7 hanno Diagnosi di Alzheimer, 1 Demenza Fronto-Temporale 6 vivono con i coniugi e due sono vedove, una vive con la figlia e una con la badante

Centro Diurno Alzheimer “San Giuseppe” Criteri di Ingresso Non sono eleggibili Criteri di Dimissioni Pazienti residenti nei comuni del Distretto di San Benedetto T., in possesso di certificazione di diagnosi specialistica di malattia di Alzheimer o di altra demenza di grado moderato o grave associata o meno a disturbi del comportamento. Essendo il centro diurno a carattere riabilitativo, la permanenza è comunque prevista sino a quando la persona potrà trarre beneficio dall’inserimento con finalità riabilitative e l’assistenza si dimostra efficace nel ridurre i disturbi del comportamento e lo stress del caregiver. Profilo multidimensionale idonei per l’ingresso MMSE Mini Mental State Examination inferiore a 20. Autonomie funzionali ADL (parzialmente conservate e tali da non necessitare costantemente di un’assistenza individualizzata (rapporto1/1 paziente-operatore). Persone con Demenza lieve; Persone allettate non mobilizzabili in carrozzina. Persone con gravi disturbi comportamentali in atto (valutati con NPI). Assenza di un nucleo familiare o di una condizione domiciliare affidabile, che garantisca continuità «terapeutica-assistenziale» al domicilio. Assenza di proroga da parte dell’UVI-CDCD ( viene definito un nuovo progetto assistenziale alternativo al Centro Diurno Alzheimer). Peggioramento delle condizioni di autonomia, cliniche, cognitive, o comportamentali tali da non rendere più adeguato il servizio ai bisogni della persona (viene definito un nuovo progetto assistenziale alternativo al centro diurno alzheimer) e/o quando il livello di gravità dei deficit funzionali sono tali da necessitare costantemente un’assistenza individualizzata (rapporto 1/1 paziente-operatore). Assenza non giustificata oltre 3 settimane continuativa.

CENTRO DIURNO SAN GIUSEPPE DIFFERENZE DI GENERE CENTRO DIURNO SAN GIUSEPPE Campione 7 UTENTI OSSERVAZIONI •Maggiore presenza di sesso maschile (57%) •Le donne hanno un età superiore agli uomini •In entrambi i sessi le tipologie di Demenze si diversificano • E’ maggiore il numero di uomini che vivono con il coniuge 3 donne con età compresa tra 82 e 89 anni • 2 donne su 3 hanno Diagnosi di Alzheimer, 1 Demenza vascolare • Delle donne tutte e tre sono vedove e vivono con figli • 4 uomini hanno un’ età compresa tra 72 e 85 anni • degli uomini, 2 hanno diagnosi di Demenza Fronto Temporale, 2 Diagnosi di Alzheimer • Degli uomini tutti e 4 vivono con coniugi

LE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE DIFFERENZE DI GENERE ATTIVITA’ PSICOMOTORIE RIABILITAZIONE COGNITIVA ATTIVITA’LUDICHE E DI SOCIALIZZAZIONE MUSICOTERAPIA DOLL-THERAPY

ATTIVITA’ PSICOMOTORIE PREVENZIONE DEL DISAGIO E DEL DECADIMENTO PSICO-FISICO Centro Diurno Giardino dei Tigli A differenza delle donne, nei pazienti di sesso maschile è presente un maggiore coinvolgimento verso l’attività fisica con particolare attenzione all’estetica del corpo; Centro Diurno San Giuseppe La partecipazione all’attività coinvolge tutti i pazienti ma il coinvolgimento è di fatto passivo con una ripetizione della ginnastica imitativa e meccanica

MUSICOTERAPIA CENTRO DIURNO GIARDINO DEI TIGLI In entrambi i sessi c’è un miglioramento dello stato emotivo comportamentale ,una riduzione dei disturbi comportamentali, stati ansiosi e iperattivi, una riattivazione della memoria musicale ed emozionale e infine la costruzione di una relazione empatica tra educatori e operatori. CENTRO DIURNO SAN GIUSEPPE In entrambi i sessi la musica crea incremento della iperattività Nelle donne si evidenzia una maggiore riattivazione della memoria musicale ed emozionale

CENTRO DIURNO GIARDINO DEI TIGLI ARTITERAPIE Si riscontra una maggiore attenzione nei pazienti di entrambi i sessi quando essi vengono direzionati dagli operatori attraverso metodi di coinvolgimento precisi e propositivi; infine in entrambi i sessi concludere un lavoro e ottenere un risultato funziona come un riattivatore motivazionale

CENTRO DIURNO SAN GIUSEPPE ARTETERAPIA CENTRO DIURNO SAN GIUSEPPE Riduzione dei livelli di attenzione nelle donne rispetto agli uomini durante l’attività; Poco scambio e interazione tra gli ospiti e gli operatori

Risultati della Doll- Therapy in entrambi i Centri Aumento della produzione del linguaggio e della conversazione con la bambola nelle donne Diminuzione dei momenti di apatia nelle donne Incremento dell’espressività emozionale nelle donne Aumento del benessere psicologico e miglioramento dell’umore nelle donne Diminuzione dell’agitazione psico-motoria nelle donne In entrambi i centri gli uomini non sono coinvolti da questa attività e questo dimostra che non c’è una forma di pregiudizio nel vedere questo

Educatore come facilitatore

GRAZIE