driver strategico di produttività e crescita delle imprese

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driver strategico di produttività e crescita delle imprese Rapporto su «Il settore IT in Italia – 2017» ROMA, 4 dicembre 2017 Il settore IT: driver strategico di produttività e crescita delle imprese Roberto Monducci Direttore del Dipartimento per la produzione statistica

Outline Struttura e performance economica delle imprese IT: i diversi segmenti produttivi e dimensionali; i risultati economici; caratteristiche delle imprese e dei lavoratori. Le imprese IT dalla crisi alla ripresa: l’impatto della crisi sui diversi segmenti di imprese; i profili delle imprese vincenti. La transizione digitale delle imprese italiane: gli investimenti realizzati; le aree tecnologiche di maggiore impatto; i fattori abilitanti.

Nuove fonti statistiche integrate Istat a fini di misurazione e analisi Approccio Istat alle statistiche sulle imprese: uso integrato di dati amministrativi e indagini statistiche dirette. Vantaggi: maggiore accuratezza delle statistiche (dati annuali su 4,2 mln di imprese, 100mila gruppi, 15,7 mln di addetti, con 716 mld di valore aggiunto) e minore burden sulle imprese; capacità di misurare un sistema produttivo frammentato ed eterogeneo per struttura delle imprese e relazioni produttive e di mercato (es.: le microimprese rappresentano il 46,8% degli addetti e il 29,7% del valore aggiunto); costruzione di «pacchetti» di fonti informative e metodologie per analisi microeconomiche coerenti con il quadro generale. Accordo di ricerca Istat-Assinform: utilizzo di questo potenziale informativo per analisi in profondità del settore IT.

Struttura e performance economica delle imprese IT (1) Le imprese del settore IT: più di 87 mila unità, il 2% del totale delle imprese, che spiegano più del 2% degli addetti (427mila) e il 3,7% del valore aggiunto del sistema delle imprese. Hanno una dimensione media pari a 4,9 addetti (16,2 per le unità manifatturiere dell’hardware; 7,4 e 3,6 per quelle del Software e degli altri servizi IT). La produttività del lavoro (mediana) è pari a circa 26mila euro, valore superiore a quello manifatturiero, dei servizi e del complesso dei settori. Fonte: Elaborazioni su dati Frame-SBS In rosso: manifattura in verde: servizi

Struttura e performance economica delle imprese IT (2) Le imprese fino a 5 anni di età sono il 40% delle imprese IT, assorbono il 17% degli addetti e realizzano il 12% del valore aggiunto. Le imprese più giovani presenti soprattutto negli altri Servizi IT (consulenza informatica, elaborazioni dati, portali web etc.) ) Elevato contributo delle grandi imprese alla formazione del valore aggiunto (40%, 31% per il totale economia), mentre le micro imprese ne spiegano il 21% (31% in complesso). Contributo delle grandi imprese maggiore nelle imprese del Software e dell’Hardware; negli altri servizi IT è più rilevante il contributo delle imprese di minore dimensione. Fonte: Elaborazioni su dati Frame-SBS

Struttura e performance economica delle imprese IT (3) Elevata eterogeneità settoriale del grado di concentrazione. Quasi il 70% del valore aggiunto del settore è prodotto dalle imprese attive in tre settori: produzione di software (38,7 %), consulenza IT (15,6 %) elaborazione dati (15,2%). Circa tre quarti delle imprese del settore attive negli altri servizi IT, un terzo del totale solo nel comparto elaborazione dati. Fonte: Elaborazioni su dati Frame-SBS

Struttura e performance economica delle imprese IT (4) Concentrazione dei lavoratori nella fascia di età centrale. Presenza più elevata di giovani negli Altri servizi IT. Elevata quota di laureati/dottorati (26,3%), molto superiore alla media complessiva (8,5%) ed al settore dei Servizi (9,5%). Nelle imprese del software oltre un terzo dei lavoratori è in possesso di laurea o dottorato. Nel settore IT elevata incidenza di lavoratori a tempo indeterminato: 93,5%, contro il 78,6% medio.

Le imprese IT dalla crisi alla ripresa (1) Anche nel corso della crisi (2011-14) le imprese del settore IT sono aumentate di numero, mentre la flessione occupazionale è stata mediamente limitata. Nel settore dell’Hardware l’impatto stato ampiamente negativo in termini sia di imprese sia di addetti. Nella prima fase di ripresa aumento immediato sia di imprese (+2mila unità) sia di addetti (+11mila). Le imprese degli Altri servizi IT hanno aumentato i livelli occupazionali anche nel corso della recessione, con una netta accelerazione nella fase di ripresa. Resilienza e spinte alla crescita: oltre il 50% delle imprese sopravvissute ha aumentato il valore aggiunto, meno di un quarto l’occupazione, circa un quinto è cresciuto in entrambe le dimensioni. ll valore aggiunto è cresciuto maggiormente nelle imprese più giovani (meno di 6 anni).

Le imprese IT dalla crisi alla ripresa (2) Stima degli effetti differenziali di alcuni fattori sulla dinamica del valore aggiunto e degli addetti delle imprese IT (valori percentuali) Integrazione tra dati quantitativi e dati qualitativi: stima dell’impatto di diversi fattori sulla crescita economica (valore aggiunto) e occupazionale delle imprese. Una elevata produttività totale dei fattori (misura dell’impatto del progresso tecnologico, della capacità manageriale e dell’efficienza dell’impresa) è il fattore dominante per la crescita di valore aggiunto e (soprattutto) occupazione. Al secondo posto per impatto sulla crescita del valore aggiunto ci sono nuovi prodotti e servizi seguiti dall’accesso a nuovi mercati. La qualità dei prodotti/servizi offerti spinge l’occupazione più che il valore aggiunto.

La transizione digitale delle imprese: gli investimenti realizzati (1) Principali aree tecnologiche nelle quali l'impresa ha effettuato acquisti nel 2014-16 (% di imprese, unità con più di 10 addetti) Nel triennio 2014-16 emerge la sicurezza informatica come condizione essenziale per ogni investimento sul digitale (spese effettuate da quasi il 50% delle imprese). Le imprese hanno poi investito su applicazioni web (poco meno del 30%) e, in misura inferiore, social media e cloud computing (meno del 20%). Vendite online, IoT e Big data analytics hanno interessato un numero ancora limitato di imprese. Diffusione di Big data analytics tra le imprese del settore ICT.

La transizione digitale delle imprese: gli investimenti realizzati (2) Principali aree tecnologiche nelle quali l'impresa ha effettuato acquisti nel 2014-16, per dimensione di impresa (% di imprese, unità con 10 e più addetti) Aree di investimento nel 2014-16 differenziate tra piccole, medie e grandi imprese. Utilizzo di soluzioni digitali debole nelle piccole imprese, soprattutto nel cloud computing e nelle applicazioni web. Vendite online ancora poco diffuse tra le PMI. Elevati investimenti in cloud computing e internet delle cose (IOT) nelle grandi imprese. Acquisti in Big data analytics diffusi in oltre un quinto delle grandi imprese.

La transizione digitale delle imprese: le aree di maggiore impatto (1) Aree tecnologiche giudicate di maggiore impatto sul miglioramento della competitività e lo sviluppo dell’impresa nel biennio 2017-18 (% di imprese, unità con più di 10 addetti) Rispetto agli investimenti effettuati nel triennio precedente, per il 2017-18 le imprese enfatizzano ancora il ruolo delle funzioni di base: sicurezza informatica, applicazioni web, presenza sui social media. Rispetto al triennio precedente, le vendite online superano il Cloud computing Interesse ancora limitato per tecnologie più complesse: IoT, Big Data analytics, robotica, realtà virtuale. Le imprese ICT enfatizzano il ruolo del Cloud computing.

La transizione digitale delle imprese: le aree di maggiore impatto (2) Confronto tra investimenti realizzati nel 2014-16 e aree tecnologiche giudicate di maggiore impatto nel biennio 2017-18 (Totale economia, % di imprese, unità con più di 10 addetti) Rispetto agli investimenti del 2014-16, nel 2017-18 minore enfasi sulla sicurezza informatica, che comunque mantiene la prima posizione nelle valutazioni delle imprese. Segnali di accelerazione per vendite online, social media e Cloud computing.

La transizione digitale delle imprese: i fattori abilitanti Fattori di impulso alla digitalizzazione giudicati come di maggiore impatto sulla competitività e lo sviluppo dell’impresa nel biennio 2017-18 (% di imprese, unità con più di 10 addetti) Agevolazioni, finanziamenti e incentivi per la digitalizzazione fattori chiave per lo sviluppo delle imprese (oltre il 40% per le imprese manifatturiere e dei servizi, quasi il 60% per le aziende ICT). Determinante la presenza di infrastrutture e connessioni in banda ultralarga. Limitata importanza dello sviluppo di una strategia di digitalizzazione dell’impresa (15-20% delle imprese). Nuove competenze digitali rilevanti per un quarto delle imprese ICT.

Conclusioni Elevata resilienza del settore IT nel corso della crisi, con ampi segmenti di imprese in costante crescita, anche occupazionale. Modificazioni strutturali interne del settore IT a favore dei servizi, in rapida ripresa dopo la fase più critica della recessione. I profili delle imprese IT in crescita enfatizzano soprattutto il ruolo dell’efficienza tecnica, delle innovazioni di prodotto, della ricerca di nuovi mercati, delle innovazioni organizzative. Rapida evoluzione della domanda di beni e servizi IT da parte delle imprese italiane nel 2017-18: sicurezza informatica in minore evidenza, a favore di vendite online, cloud computing e social media. Esigenza di agevolazioni e incentivi da parte delle imprese, oltre che di infrastrutture, ma limitata consapevolezza dell’importanza di nuove competenze e di una adeguata strategia di digitalizzazione.

grazie per l’attenzione