IL RITO è ciò che mi fa vivere l'esperienza dell'incontro,

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Transcript della presentazione:

IL RITO è ciò che mi fa vivere l'esperienza dell'incontro, della condivisione del rinnovamento con un tu. È il bisogno di un tu (esempio una stretta di mano, un saluto).

Il corpo quindi è il primo linguaggio con cui comunico Il corpo quindi è il primo linguaggio con cui comunico. Il corpo indica non solo la materialità, ma anche la persona perché mette insieme il mio rivelarmi, la mia intimità. Ad esempio abbracciare una persona è un linguaggio simbolico..

Quando un rito è religioso? quando è aperto alla trascendenza, è fatto in un gruppo, parte dall'anamnesi (ricordo di un evento fondamentale).

Nella teologia cristiana Sacramento Nella teologia cristiana sono I riti liturgici attraverso i quali si comunica la grazia di Cristo.

IL SACRAMENTO Si serve di segni (ad esempio l’acqua per il battesimo) che insieme al linguaggio (verbale e gestuale dei riti liturgici) si trasformano in simboli che attualizzano,concretizzano, RENDONO REALE, VERO UN INCONTRO FRA DUE INDIVIDUI (DIO E L’UOMO).

RICAPITOLANDO: SEGNI LINGUAGGIO VERBALE LINGUAGGIO GESTUALE RITO FANNO SI CHE IL SACRAMENTO DIVENTI VERAMENTE IL MEZZO CONCRETO E REALIZZANTE DELL’INCONTRO DELL’UOMO CON DIO.

Cristo = modo propriamente umano di incontrare Dio. Sacramento = modo propriamente umano di incontrare Dio.

IL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO "Il patto matrimoniale con cui l'uomo e la donna stabiliscono tra loro la comunità di tutta la vita, per sua natura ordinata al bene dei coniugi e alla procreazione e educazione della prole, tra i battezzati è stato elevato da Cristo Signore alla dignità di sacramento"

Dio stesso è l'autore del matrimonio" La vocazione al matrimonio è iscritta nella natura stessa dell'uomo e della donna, quali sono usciti dalla mano del Creatore. Il matrimonio non è un'istituzione puramente umana, malgrado i numerosi mutamenti che ha potuto subire nel corso dei secoli, nelle varie culture, strutture sociali e attitudini spirituali.

E' ciò che l'Apostolo Paolo lascia intendere quando dice: "Voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa" ( Ef 5,25-26 ), e aggiunge subito: "Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!"

Il consenso consiste in un "atto umano col quale i coniugi mutuamente si danno e si ricevono": [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 48; cf Codice di Diritto Canonico, 1057, 2] "Io accolgo te come mia sposa" – "Io accolgo te come mio sposo” Questo consenso che lega gli sposi tra loro, trova il suo compimento nel fatto che i due diventano "una carne sola"

Gli effetti del sacramento del Matrimonio « Dalla valida celebrazione del Matrimonio sorge tra i coniugi un vincolo di sua natura perpetuo ed esclusivo; inoltre nel Matrimonio cristiano i coniugi, per i compiti e la dignità del loro stato, vengono corroborati e come consacrati da uno speciale sacramento »

Il consenso deve essere un atto della volontà di ciascuno dei contraenti, libero da violenza o da grave costrizione esterna [Cf Codice di Diritto Canonico, 1103]. Nessuna potestà umana può sostituirsi a questo consenso [Cf ibid., 1057, 1]. Se tale libertà manca, il matrimonio è invalido.

Il sacerdote (o il diacono) che assiste alla celebrazione del matrimonio, accoglie il consenso degli sposi a nome della Chiesa e dà la benedizione della Chiesa. La presenza del ministro della Chiesa (e anche dei testimoni) esprime visibilmente che il matrimonio è una realtà ecclesiale.

La Chiesa ribadisce la sua prassi, fondata sulla Sacra Scrittura, di non ammettere alla comunione eucaristica i divorziati risposati. Sono essi a non poter esservi ammessi, dal momento che il loro stato e la loro condizione di vita contraddicono oggettivamente a quell’unione di amore tra Cristo e la Chiesa significata e attuata dall’Eucaristia.

C’è inoltre un altro peculiare motivo pastorale: se si ammettessero i divorziati risposati all’Eucaristia, i fedeli rimarrebbero indotti in errore e confusione circa la dottrina della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio.

Non è quindi azzardato parlare di crisi del principio dell’indissolubilità del matrimonio che va certo attribuita ad una mentalità permissiva, indubbiamente non incline all’assunzione di impegni irrevocabili.

il Matrimonio sacramentale è un atto liturgico  il Matrimonio sacramentale è un atto liturgico. È quindi conveniente che venga celebrato nella liturgia pubblica della Chiesa; il Matrimonio crea diritti e doveri nella Chiesa, fra gli sposi e verso i figli;

Preparazione al Matrimonio Perché il « Sì » degli sposi sia un atto libero e responsabile, e l'alleanza matrimoniale abbia delle basi umane e cristiane solide e durature. L'esempio e l'insegnamento dati dai genitori e dalle famiglie restano il cammino privilegiato di questa preparazione. Tanto più che nel nostro tempo molti giovani conoscono l'esperienza di focolari distrutti che non assicurano più sufficientemente questa iniziazione.

La grazia del Sacramento Cristo è la sorgente di questa grazia.  Egli rimane con loro, dà loro la forza di seguirlo prendendo su di sé la propria croce, di rialzarsi dopo le loro cadute, di perdonarsi vicendevolmente, di portare gli uni i pesi degli altri, 301 e di amarsi di un amore soprannaturale, tenero e fecondo. Nelle gioie del loro amore e della loro vita familiare egli concede loro, fin da quaggiù, una pregustazione del banchetto delle nozze dell'Agnello: