COME CI VEDREBBE OGGI BERTRAND RUSSELL

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COME CI VEDREBBE OGGI BERTRAND RUSSELL COME CI VEDREBBE OGGI BERTRAND RUSSELL? DIDATTICHE NARRATIVE ED ORIENTATIVE NELLA DIDATTICA UNIVERSITARIA Federico Batini, Università di Perugia Alessio Surian, Università di Padova

il “paradosso del mentitore” Qualcuno ci dice: vi sto mentendo. Le scienze dell'educazione hanno spesso messo in opera un paradosso simile formulando proposte e teorie senza poi utilizzarle nella stessa didattica universitaria se non occasionalmente. Esempio dai pretest: la relazione educativa. Area di riflessione: la duplice distanza tra teoria e pratica (distanza di elaborazione, distanza tra ciò che si dice e ciò che si fa).

Cambiamenti: 4 aspetti chiave Fullan (1991) in dieci anni di ricerche sui processi di cambiamento in ambito educativo rileva che quattro dimensioni strategiche sono: 1. partecipazione e coinvolgimento attivo 2. pressione e sostegno 3. cambiamenti nei comportamenti e nelle opinioni o comprensioni 4. senso di controllo (ownership)

Cambiamento e rappresentazione Bruner (1997) ha efficacemente spiegato come un cambiamento e/o processo di riforma possano diventare “cultura” soltanto quando si attiva una rete significativa e consistente di “rappresentazioni comuni”. Cosa ha ostacolato lo svilupparsi di questa rete?

motivazioni ed equivoci storici… Il paradosso del mentitore nella didattica universitaria italiana è reso possibile dalla presenza di alcuni ostacoli storici al formarsi di “rappresentazioni comuni”... “un'equivalenza senza contaminazione” tra insegnamento e apprendimento l'università senza motivazione (per l’adulto privilegiato) relazione tra ricerca e didattica “più so, più sono in grado di insegnare ciò che so”

Per una nuova funzione docente Olson (2003) e Bruner (1997) ci aiutano ad evidenziare la necessità di un atteggiamento "attivo" ed a promuovere la responsabilità di "reciprocità culturale“: ovvero l' incoraggiare negli studenti riflessione e presa di coscienza su ciò che fanno, come lo fanno e perché lo fanno. Questo per rispondere alle tre tensioni (sfide) principali (Bruner, 1997) in merito alla cultura dell'educazione: fra realizzazione individuale e conservazione della cultura (richieste della vita e sapere “valido”); fra centralità del talento e centralità degli strumenti; fra particolarismo e universalismo.

Monitoraggio di proposte coerenti a modelli di didattica orientativa- narrativa Essi favoriscono (in coerenza con le didattiche orientative): la partecipazione diretta e continua degli allievi in una logica di co-costruzione delle conoscenze e competenze; la realizzazione di artefatti (prodotti) di ogni tipo; la strutturazione di una partecipazione che preveda anche una serie di livelli di lavoro durante lo svolgimento del corso stesso, individuali e collettivi, permettendo sia risultati in termini di apprendimento, sia in termini di modificazione delle modalità valutative, permettendo una maggiore attenzione per le modalità formative rispetto a quelle sommative

L'integrazione di modalità narrative alla didattica orientativa Consente secondo i risultati del monitoraggio e secondo ns. precedenti ricerche (Batini, Surian, 2008): ampliamento degli stimoli e gradi più alti di risposta; ha facilitato la riflessione individuali su conoscenze e competenze apprese attivando processi di tipo metacognitivo; ha facilitato l'implementazione di riflessività e di percezione di autonomia nella costruzione del proprio “sapere” (nel senso più ampio del termine).

5 guadagni / linee di azione 1 la previsione, sin dall'inizio del corso, di dispositivi che facilitino la partecipazione diretta degli allievi riesce, molto pragmaticamente, a favorire un'attivazione cognitiva ed una partecipazione più attiva anche a momenti di didattica frontale residuali;

5 guadagni / linee di azione 2 il proporre una serie di conoscenze e di temi attraverso modalità di problematizzazione e non di certezze assolute, contribuisce all'interesse ed all'attivazione cognitiva dei partecipanti;

5 guadagni / linee di azione 3 la finalizzazione della didattica ad una qualche tipologia di produzione in itinere ed ex post favorisce enormemente la partecipazione attiva, anticipando e rendendo più orizzontale la fase dedicata allo studio individuale;

5 guadagni / linee di azione 4 persino banale la constatazione che favorire impegno e livelli di lavoro attivi durante il percorso produce il duplice effetto positivo di dare alla valutazione un carattere meno sommativo e più formativo (specie laddove la valutazione stessa sia intesa in progress e non come una media aritmetica delle valutazioni ricevute) e di tesaurizzare un impegno individuale (in aula e fuori) non soltanto orientato all'esame e collocato in prossimità dello stesso, quanto una serie di “picchi” di impegno durante il percorso stesso;

5 guadagni / linee di azione 5 l'utilizzo di narrazioni stimolo pone domande, consente la costruzione di buoni livelli di curiosità, facilita attraverso l'utilizzo di metafore l'acquisizione di conoscenze e concetti fondamentali con un grado di permanenza maggiore proprio per il loro collegamento a segmenti narrativi. I segmenti narrativi si interiorizzano, comprendono e ricordano meglio per la loro connotazione cognitivo/emotiva e non solo cognitiva (le recenti indicazioni che provengono dalle neuroscienze ci richiamano alla necessità di ricomposizione dei due elementi; Iacoboni 2007; Lakoff, 2009)