TECNOLOGIA,TIPOLOGIA E TRACCEOLOGIA DELLE INDUSTRIE LITICHE Master in PREISTORIA E QUATERNARIO LM in QUATERNARIO, PREISTORIA E ARCHEOLOGIA TECNOLOGIA,TIPOLOGIA E TRACCEOLOGIA DELLE INDUSTRIE LITICHE LEZIONE 5 AA. 2017/2018 Marta Arzarello marta.arzarello@unife.it
Débitage discoide Si tratta, secondo Bordes (1961) di scheggiature esclusivamente centripete, realizzate con percussione diretta e con un percussore litico che sfrutta alternativamente su ciascuna delle due facce, un volume delimitato da due superfici opposte, caratterizzate da una convessità pronunciata. Una revisione di questa definizione è stata recentemente proposta da E. Boeda a partire dallo studio delle serie rinvenute nella grotta di Kulna nella Repubblica Ceca (1995). Le due superfici convesse, opposte ma egualmente utilizzate, di un nucleo discoidale, progressivamente ottenute in seguito a distacchi alternanti, acquistano alternativamente, a seconda delle esigenze di produzione, il ruolo di piano di percussione o di superficie di sfruttamento. L’intero volume dei nuclei è organizzato sin dall’inizio del suo sfruttamento. Le schegge che derivano da questa produzione continua e ricorrente (punte pseudo-Levallois, schegge triangolari o quadrangolari con “biseau” distale) non sono mai invadenti.
5 3 2 10 6 8 1 9 4 7 Da Boeda, 1993
Da Boeda, 1993
Da Boeda, 1993
Nuclei discoidi unifacciali
Nucleo discoide Schegge discoidi
Turq et al., 2013
Débitage Quina Questa concezione particolare del metodo di scheggiatura, riconosciuta da A. Turq e il cui meccanismo è stato esplorato da L. Bourguignon (1998), sembra rispondere a specifiche necessità in caso di schegge corticali corte, larghe, spesse e a sezione simmetrica. Essa riunisce metodi ricorrenti, nella cui esecuzione le due superfici trattate, intersecanti, acquistano alternativamente la funzione di piano di percussione o di superfici di sfruttamento, dal momento che ogni sequenza è caratterizzata da uno sfruttamento unidirezionale e volontariamente limitato della superficie di scheggiatura. Le aree riservate o utilizzate si invertono, secondo un ritmo binario, da una superficie di sfruttamento all’altra, fino all’abbandono del nucleo. I colpi del percussore litico sono ampiamente diretti al di qua della cornice del nucleo, mentre i talloni poco preparati delle schegge sono pertanto larghi ed ampi.
(Da Bourguignon, 1997 – Tesi di dottorato)
(Da Bourguignon, 1997 – Tesi di dottorato)
http://www.hominides.com/html/lieux/musee-prehistoire-grand-pressigny.php © D. Descouens
DEBITAGE LAMINARE Da circa due decenni, la moltiplicazione delle scoperte in Europa, nel Vicino Oriente o in Africa orientale e australe conferma che questo particolare metodo di scheggiatura non è limitato al Paleolitico superiore ma affonda le sue radici alle origini del Paleolitico medio, dal momento che alcune scheggiature laminari daterebbero ad oltre 250.000 anni fa. Il débitage laminare consiste nelle produzione di una serie (ricorrente) di supporti di forma allungata (la cui lunghezza è eguale ad almeno due volte la larghezza), con una morfologia molto spesso largamente predeterminata. Nel corso del Paleolitico medio, le produzioni laminari (Révillon 1995) possono derivare da una scheggiatura casuale con percussore duro di pietra, di morfologia già naturalmente favorevole (Coquelle o Crayford), o da una scheggiatura che denota modalità Levallois (Biache-Saint-Vaast, Rocourt, Kapthurin), o ancora da uno sfruttamento di tipo indiscutibilmente Paleolitico superiore (Seclin, Riencourt-lès-Bapaume, Boker Tachtit). La comparsa della scheggiatura laminare nel corso del Paleolitico medio in Europa e nei periodi equivalenti in altre parti del mondo resta comunque sporadica. Si assiste in tutto questo periodo ad una successione di cesure e di continuità tecnologiche (Révillon 1995), rese visibili da schemi operazionali senza alcun significato cronologico. La scheggiatura laminare non si generalizza in verità che a partire dal Paleolitico superiore, nello stesso momento in cui si diversificano le tecniche utilizzate e lo strumentario.
L ≥ 2l Cos’è una Lama? Concetto tipologico Concetto tecnologico N° degli strumenti su lama ILO = X 100 N° totale degli strumenti
“Dalla superficie al volume: analisi dei concetti di débitage levallois e laminare” (Boeda 1990)
Angolo percussore piano di percussione superficie di scheggiatura
Convessità trasversale percussore nucleo
Convessità longitudinale percussore Nucleo (profilo)
© R. Nespoulet
Qualunque sia il metodo adottato, la messa in forma di un nucleo di tipo Paleolitico superiore è concepita in modo tale che, se la scheggiatura è ben eseguita, la produzione ricorrente dei supporti laminari stereotipati che vengono così ottenuti esaurisca la totalità del volume sfruttabile del nucleo. Se la forma naturale di alcuni blocchi ne consente talvolta lo sfruttamento diretto, ad esclusione del distacco di una singola scheggia corticale opportunamente situata per preparare un piano di percussione, ogni metodo di scheggiatura laminare di tipo Paleolitico superiore passa preventivamente da una messa in forma (preparazione), talvolta lunga e complessa, del nucleo. Utilizzando procedimenti tecnici relativamente semplici, questa operazione consiste nel posizionare progressivamente, su un blocco di materia prima, tutti i criteri geometrici (convessità, nervatura/e guida, piani di distacco) indispensabili al suo sfruttamento fino ad esaurimento.
La creazione di una cresta mediante scheggiatura bifacciale permette non solo di preparare o di rettificare le convessità laterali o i margini del nucleo a partire dalla stessa, la cui regolarità costituisce la garanzia della produttività del nucleo stesso, ma anche di creare artificialmente una o più nervature guida. Il ruolo di alcune creste è dunque quello di servire da guida per il distacco di una lama corticale di sezione triangolare molto caratteristica, il cui negativo serve molto spesso come piano di percussione per la messa in forma del piano di percussione definitivo del nucleo a lame. Si conserva spesso, come riserva, una seconda cresta per il ringiovanimento del nucleo in corso di sfruttamento, ma essa può essere resa “attiva” in ogni momento se chi taglia vuole procurare un secondo piano di percussione per i distacchi laminari. La preparazione del piano di percussione secondo un’angolazione adatta alla tecnica di sfruttamento rappresenta una tappa primordiale della messa in forma del nucleo o del suo sfruttamento.
DEBITAGE LAMINARE: gestione Mantenimento del piano di percussione: SCHEGGIA DI RAVVIVAMENTO Faccia dorsale Faccia ventrale profilo Mantenimento delle convessità: NEO-CRESTA
DEBITAGE LAMINARE: messa in forma del nucleo
© R. Nespoulet
© R. Nespoulet
Preparazione della cresta: altre possibilità
Messa in forma del nucleo e produzione si accompagnano spesso ad una modificazione della tecnica utilizzata : percussione diretta con percussore litico o con percussore tenero e percussione indiretta possono entrare in gioco individualmente o in combinazione fra loro per la messa in forma del nucleo. La percussione diretta con percussore duro o tenero, la percussione diretta con percussore tenero, la percussione indiretta o la pressione vengono utilizzate per la scheggiatura del nucleo in funzione del metodo adottato, mentre una sola di queste tecniche viene generalmente privilegiata durante la fase di produzione laminare vera e propria.
DEBITAGE LAMINARE: preparazione del distacco isolamento laterale del punto di contatto eliminazione del “surplomb” arretramento del fronte” talloni lisci o lineari talloni puntiformi
DEBITAGE LAMINARE: preparazione del distacco 1. Abrasione della cornice; 3. Lama a una o due nervature
I metodi di messa in forma e di sfruttamento adottati nel corso del Paleolitico superiore e successivamente durante il Mesolitico, il Neolitico ed il Calcolitico, giocano spesso il ruolo di marcatori cronologici e culturali. Si può così parlare di tecnica di scheggiatura aurignaziana, perigordiana o maddaleniana. E’ così possibile seguire la lenta diffusione della tecnica di scheggiatura per pressione sin dal suo iniziale sviluppo asiatico (Inizan et al. 1995).
DEBITAGE LAMINARE: produzione (una possibilità ….fra le varie) piano di percussione principale per la produzione delle lame piano di percussione secondario per il mantenimento della superficie di scheggiatura Disegno C. Buonsanto
Tipi diversi di nuclei a lame ottenuti per percussione
Etiolles: schema di un débitage laminare (Maddaleniano) PROGETTO DEL DEBITAGE: A) TIPO DI PRODOTTI: lame e lamelle B) STANDARDIZZAZIONE DEI PRODOTTI C) PRODUTTIVITA’ DEL NUCLEO 2. OTTIMIZZAZIONE DEL VOLUME DISPONIBILE Sfruttamento laminare tramite automantenimento del volume (percussore diretto tenero) 1. MESSA IN FORMA DEL BLOCCO: convessità e angolo (percussore diretto duro) “ricarenaggio” “ricentraggio” (Ploux et al., 1991) 3. GESTIONE: eventuale rimessa in forma del volume
Rimontaggio di alcuni elementi provenienti da un nucleo a lame (Karlin, 1992) Rimontaggio di alcuni elementi provenienti da un nucleo a lame
modificato da Karlin, 1992 arnione arnione lamella lama nucleo a lame Schemi operativi per la produzione di lame e lamelle nel sito maddaleniano di Etiolles lamella lamella nucleo in fase finale di sfruttamento per la produzione di lamelle lamelle a dorso
Etiolles: esempio di scheggiatura (Karlin, 1992) Etiolles: esempio di scheggiatura
Etiolles: esempio di scheggiatura (Karlin, 1992) Etiolles: esempio di scheggiatura
Mezhyrich - Ukraina (Epigravettiano 22-24.000 BP) Lozovski & Lozovska, 2014
Hummal, Siria (190-210 Ka) “While the Hummalian is synonymous for the primary production of large-sized blades, another interesting feature that needs to be highlighted is the variation of reuse during on-site production. The practice is documented throughout Hummalian occupations and is observed through the recycling of blanks and by-products of the main reduction strategy for production of secondary blanks, patinated items for shaping new tools, using the Yabrudian scrapers as a cores and shaping exhausted cores for tool use.” (Wojtcaz, 2015) (Wojtcaz, 2015)
(Wojtcaz, 2015)