Il medico di medicina generale e la patologia “dementigena”

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Transcript della presentazione:

Il medico di medicina generale e la patologia “dementigena” Gionata Pessa MMG, geriatra, segretario Sezione di Pordenone della Società Italiana di Medicina Generale e Cure Primarie

Il MMG e il contesto socio-demografico Criticità attuali: la composizione familiare media è passata da 3.5 persone per famiglia nel 2005 alle attuali 2.4 Il 30 % delle famiglie sono “unifamiliari” Il 20 % della spesa sanitaria totale è assorbita dall’1% della popolazione, ed è dovuta in gran parte ai ricoveri ospedalieri

Il medico di medicina generale lavora con il supporto della ricerca

La ricerca caratterizza il lavoro del medico di medicina generale ogni paziente viene a contatto con il proprio MMG mediamente 10 volte l'anno un contatto si conclude con un intervento diagnostico-strumentale 1 volta su 3 un contatto si conclude con la prescrizione di una visita specialista meno di 2 volte su 10 un contatto si conclude con una prescrizione farmaceutica 7 volte su 10 In definitiva 7 volte su 10 il cittadino trova risposta ai propri bisogni di salute dal MMG senza ricorrere ad altre strutture diagnostiche o specialistiche

GpG: strumento informatico per il miglioramento della professione del medico di medicina generale

HS: ogni MMG segue circa 40 persone con demenza

HS: ictus 60 paz. per MMG… …demenza…

Almeno una forma di demenza è in relazione con la malattie vascolari cerebrali Cosa può fare il cittadino nei confronti delle malattie vascolari cerebrali (es. ictus)? Aderire: ai corretti stili di vita (dieta, fumo, attività fisica…) alle cure consigliate dal MMG e dagli specialisti (antipertensivi, ipocolesterolemizzanti, antiaggreganti, anticoagulanti…)

Assumere correttamente i farmaci anticoagulanti… 400mila pazienti svedesi con fibrillazione atriale (FA) seguiti tra il 2006 e il 2014. l’incidenza di demenza in questa popolazione era ridotta del 29% tra i pazienti con FA che erano in trattamento con anticoagulanti orali  La riduzione del rischio raggiungeva il 48% tra coloro che continuavano il trattamento Eur Heart J. 2017 Oct 24.

Definizione di demenza Sindrome caratterizzata da deficit della memoria, sia a breve che lungo termine, del pensiero astratto, della capacità di giudizio, delle altre funzioni cognitive, da modificazioni della personalità, causati da una alterazione anatomica del cervello.

Classificazione Malattia con esclusiva demenza: M. di Alzheimer M. di Pick Malattia associata ad altre patologie: Demenza vascolare Demenza da intossicazione (etilica, farmaci ecc.) Demenza da insufficenza di altri organi (tiroide, surrene ecc.)

Sintomi Iniziali Progressivi piccole dimenticanze episodi di disorientamento spazio-temporale linguaggio non adeguato ridotta iniziativa Progressivi turbe della memoria costante disorientamento linguaggio incongruo gestualità compromessa (aprassia) mancato riconoscimento di persone e cose (agnosia) illusioni, allucinazioni, deliri mancato controllo degli sfinteri compromissione della motilità crisi epilettiche (tardive)

Storia naturale della Malattia di Alzheimer 5 10 17 25 2 4 6 8 Anni Perdita dell’autosufficienza Disturbi del comportamento Ricovero in strutture sanitarie Morte Pre-DA Lieve-Moderata Intermedia Grave MMSE Segni Neurologici Sintomi cognitivi Decadi Adattata da Gauthier S. ed. Clinical Diagnosis and Management of Alzheimer’s Disease. 1996.

Diagnosi Storia personale e familiare altri casi in famiglia uso di sostanze ecc. modalità di esordio dei sintomi Somministrazione di scale psicometriche MMSE ADL e IADL ADAS-cog ecc. Valutazione neuropsicologica

Diagnosi Diagnostica neurologica strumentale TAC: atrofia corticale RM: atrofia corticale e ingrandimento dei ventricoli PET: ridotto metabolismo Esami di laboratorio di solito normali, non diagnostici, di esclusione (TSH, B12, Folati) Valutazione specialistica: Neurologo Geriatra

NORMALE MALATTIA DI ALZHEIMER

Terapia Farmacologica Non farmacologica Inibitori dell'acetilcolinesterasi (donepezil, rivastigmina) Bloccanti i recettori glutaminergici (memantina) Esito: rallentamento del declino, contenimento dei disturbi comportamentali, per alcuni farmaci descritto un effetto di contrasto delle lesioni cerebrali Non farmacologica ROT terapy - riorientamento nella realtà terapia occupazionale ecc.

Terapia dei disturbi comportamentali Agitazione psicomotoria, aggressività, insonnia, ecc. Farmaci 1 Neurolettici Tipici Atipici Spesso senza indicazione in scheda tecnica (off label) 2 Antidepressivi Terapia comportamentale

Conclusioni Il MMG deve esser di supporto al malato e alla famiglia tramite: diagnosi precoce per poter proporre all’assistito la libera espressione della decisioni anticipate di trattamento (DAT) consigli comportamentali ai familiari nell’approccio al malato cura nel tempo del malato secondo il piano di assistenza individualizzato (PAI) attivazione delle Cure Palliative, precocemente

Conclusioni Il MMG deve esser di supporto al malato e alla famiglia: semplificando il carico burocratico (certificazione di invalidità civile…) proponendo la figura dell’amministratore di sostegno illustrando la presenza e il ruolo delle associazioni di volontariato chiarendo la funzione delle strutture residenziali (centri diurni, RSA, case di riposo ecc.)

…grazie per l’attenzione Prendersi cura… Nella speranza che i giovani medici, forti delle conoscenze attuali, saranno più efficaci dei vecchi… …grazie per l’attenzione