Gli effetti della crisi finanziaria “un anno dopo”: a che punto siamo Gli effetti della crisi finanziaria “un anno dopo”: a che punto siamo? Convention dei Presidenti delle Camere di Commercio su "Credito: la situazione, le prospettive, le iniziative di aiuto" Viareggio, 3 novembre 2009 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi
La metodologia di indagine Interviste telefoniche su un campione di circa 800 pmi la cui sede è localizzata in Toscana: i risultati sono significativi per sei settori a livello regionale (agricoltura, sistema moda, meccanica allargata, altre manifatturiere, commercio al dettaglio, alberghi e ristoranti) e per le dieci province toscane Il campione è costituito da un panel di imprese già contattate nelle indagini realizzate fra la fine del 2008 e l’inizio del 2009: per consentire un confronto omogeneo fra le diverse indagini sono stati rielaborati anche i risultati delle precedenti rilevazioni Obiettivi conoscitivi: misurare a distanza di alcuni mesi gli effetti della crisi sulle imprese toscane, e di verificare se e come si sia modificata nel frattempo la percezione degli imprenditori della nostra regione rispetto alle conseguenze che con essa si sono manifestate
Gli andamenti di mercato (1) NEL 2009 SI SONO ULTERIORMENTE ACCENTUATE LE CRITICITA’ LEGATE ALLA DEBOLEZZA DELLA DOMANDA …
Gli andamenti di mercato (2) Alcuni dettagli per macrosettore e tipologia d'impresa Quota di imprese con fatturato in aumento nel 2009 (al netto mancate risp.) Manifatturiero: imprese esportatrici 12% (non esportatrici 4%) Agricoltura: imprese esportatrici 21% (non esportatrici 4%) Turismo: imprese con clientela anche estera 11% (solo nazionale 5%) Manifatturiero: imprese non artigiane 9% (artigiane 5%) Manifatturiero: imprese non subfornitrici 9% (subfornitrici 4%) Agricoltura: imprese con attività agrituristica 10% (senza agriturismo 4%) Agricoltura: imprese con attività di trasformazione 11% (senza trasf. 2%)
Gli andamenti di mercato (3) … MA ALL’ORIZZONTE APPAIONO ANCHE ALCUNI SEGNALI DI RASSERENAMENTO DEL CLIMA CONGIUNTURALE …
Gli andamenti di mercato (4) … CON SPUNTI DI RIPRESA CHE INTERESSANO SOPRATTUTTO IL TURISMO E LE ATTIVITA' MANIFATTURIERE
Gli andamenti occupazionali IN UN CLIMA DI FORTE INCERTEZZA, SI ACCENTUANO TUTTAVIA LE NEGATIVE RICADUTE OCCUPAZIONALI DELLA CRISI
Flussi economico-finanziari e gestione della liquidità (1) SI INTENSIFICANO I PROBLEMI DI GESTIONE DELLA LIQUIDITA’ E, PIU’ IN GENERALE, DEI FABBISOGNI FINANZIARI DELLE IMPRESE (non soltanto in conseguenza dei negativi andamenti di mercato) …
Flussi economico-finanziari e gestione della liquidità (2) … E SI MOLTIPLICANO I CANALI ATTRAVERSO CUI REPERIRE NUOVE RISORSE PER IL FUNZIONAMENTO DELL’AZIENDA …
Accesso al credito (1) … MENTRE SI ACCENTUANO I PROBLEMI SUL FRONTE DEI RAPPORTI FRA SISTEMA DELLE IMPRESE E SISTEMA DEL CREDITO Difficoltà accesso al credito per il 28,1% delle imprese (in precedenza 22,9%)
Accesso al credito (2) … SEGNALATI SOPRATTUTTO DA CHI HA CERCATO DI IMMETTERE NUOVE RISORSE IN AZIENDA La quota di imprese che segnala difficoltà di accesso al credito sale tuttavia (dal 28,1% complessivo) soprattutto: per chi ha fatto ricorso all'indebitamento bancario (55,4%) per chi ha ricapitalizzato l'azienda con mezzi propri (36,9%) e nel manifatturiero: per chi ha ampliato la gamma dei prodotti/servizi offerti (51,2%) per chi è alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali (49,7%)
Accordo per la moratoria del debito pregresso delle PMI ALCUNI RECENTI PROVVEDIMENTI SEMBRANO PER IL MOMENTO INCONTRARE ALCUNE DIFFICOLTA’ APPLICATIVE Accordo per la moratoria del debito pregresso delle PMI (accordo ABI-Associazioni datoriali del 3 agosto 2009) La quota di imprese che ha presentato domanda per la moratoria del debito pregresso è ancora molto limitata (2,8%) Il 21,1% delle imprese ha dichiarato di non conoscerla Nei pochi casi in cui è stata presentata domanda, il 37,2% delle imprese ha incontrato problemi al momento del rilascio della moratoria Cause dichiarate dalle imprese alla base di tali difficoltà: richiesta di maggiori garanzie (73,0%) richiesta di spese non previste/non dovute (57,3%) difficoltà nel proseguimento del rapporto con la banca (52,2%)
La risposta delle imprese alla crisi (1) LE STRATEGIE DI RISPOSTA SI FANNO PIU’ ARTICOLATE: INSIEME A MISURE “DIFENSIVE” … Si accentuano i processi di razionalizzazione dei costi di approvvigionamento, produzione e logistica (dal 60 al 71%), anche a causa di un ricorso alla compressione dei margini che resta su livelli elevati (stabile al 63%) Si riduce la quota di attività realizzata per il magazzino (per il 60% di coloro che non lavorano unicamente su ordine/commessa), per contenere le giacenze di invenduto e gli investimenti in circolante legati al ciclo delle scorte Gli effetti della negativa congiuntura vengono trasferiti “a monte”: diventano più frequenti i casi di riduzione degli ordini ai fornitori (dal 55 al 62%) e le richieste di dilazione dei tempi di pagamento ai fornitori (dal 24 al 28%) Restano invece nel complesso limitati i casi di riduzione della gamma dei prodotti/servizi offerti (8%) e non particolarmente frequenti quelli di abbandono dei mercati fin qui presidiati (17%)
La risposta delle imprese alla crisi (2) … SI ACCENTUANO SOPRATTUTTO QUELLE MAGGIORMENTE “AGGRESSIVE” E DI RIQUALIFICAZIONE DELL'OFFERTA Cresce la diversificazione produttiva e di mercato: aumentano le imprese che perseguono un ampliamento della gamma dei prodotti/servizi offerti (dall’11 al 16%) e la ricerca di nuovi sbocchi commerciali (nel manifatturiero, dal 28 al 50%), tanto in Italia che all’estero Si cerca di consolidare la reputazione dell’impresa sul mercato: si punta con maggiore frequenza ad un miglioramento della qualità dei prodotti offerti (dal 43 al 48%), e di ridurre i tempi di produzione e consegna dei prodotti realizzati (31%) Resta stabile la quota di imprese con programmi di investimento in corso (17%), un dato non trascurabile alla luce delle problematiche già evidenziate con riferimento alle dinamiche di mercato ed alle tensioni sul fronte finanziario che le imprese si trovano ad affrontare nell'attuale congiuntura
Sintesi conclusiva Nella prima parte del 2009 si sono ulteriormente acuite le difficoltà di mercato registrate alla fine del 2008: per una quota non trascurabile di imprese si fanno inoltre più intensi i negativi riflessi occupazionali di una situazione che appare complessa Il 2009 si chiude all'insegna di un miglioramento delle aspettative per il 2010, ma l'incertezza su tempi e modi della ripresa resta elevata: il miglioramento del quadro previsionale interessa soprattutto le imprese del turismo e del manifatturiero Con il passare dei mesi le imprese hanno cercato di reagire elaborando "strategie di uscita" più articolate, utilizzando una maggiore varietà di strumenti: si tratta di iniziative che, al tempo stesso, richiedono l'utilizzo di maggiori risorse Nel frattempo, si sono tuttavia accentuate le problematiche legate alla gestione della liquidità ed all'acceso al credito, con un deterioramento nel rapporto fra sistema delle imprese e sistema bancario che interessa in misura crescente soprattutto fattori non direttamente legati al costo del debito
Grazie per l’attenzione