Erik Johansson Venti foto trasformate in illusioni ottiche.

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Transcript della presentazione:

Erik Johansson Venti foto trasformate in illusioni ottiche. Realizzato da Traduzione dal francese: Lulu Avanzamento manuale

Un mondo a testa in giù Lo svedese Erik Johansson fotografo autodidatta, gioca con i nostri sensi ritoccando le immagini c0n Photoshop e Lightroom. Ispirato da pittori surrealisti come Salvator Dalì o René Magritte, il suo lavoro fotografico è molto onirico.

Fra due porte Questo mago di Photoshop si è appassionato alla fotografia quando ha ricevuto la sua prima macchina fotografica a 15 anni. Egli propone delle foto sia scure che colorate, ma sempre con lo stesso livello di realismo surrealista.

Uomo di .. ferro Le sue foto sono concepite come un puzzle della realtà: differenti pezzi di foto realiste sono assemblate in modo tale da creare una realtà alternativa.

Segui la tua strada !!! Nell’assemblaggio di questa foto, per esempio, ha combinato la foto di un ragazzo che trascina una coperta sull’erba, con la foto di una strada. Tutte e due hanno la stessa prospettiva e la stessa illuminazione.

Prospettiva da incubo Le sue foto, così ritoccate, consistono nel catturare un’idea piuttosto che un momento.L’illusione è creata dalla prospettiva su una superficie bidimensionale.

Le braccia si rompono, il vaso no. L’assemblaggio tra le foto rappresenta un lavoro estremamente minuzioso: i colori, i contrasti e la luminosità devono essere identici in tutte le immagini utilizzate. Poi c’è la saturazione dei colori, il «rumore» e la profondità della sfocatura che sfuma i margini fra le differenti foto.

Evasione impossibile Secondo Erik Johansson solo l’immaginazione fissa i limiti del suo lavoro. Qui la prospettiva offusca letteralmente le piste.

Una curva in verticale Per realizzare queste realtà alternative il fotografo utilizza gli apparecchi Hasselblad, Canon 5D, obiettivi 35-90 mm., flash Elinchrom e speedlite, oltre un PC windows e, evidentemente, il programma Adobe Photoschop CC e Adobe Lightroom.

In alto e in basso Oltre ai pittori, il fotografo si ispira anche alla sua vita quotidiana e al lavoro di artisti meno conosciuti come il grafico olandese MC Escher, l’illustratore australiano Shaun Tan o ancora al cantante Thomas Oberg.

Un pugno sul volto Erik Johansson si mette spesso in scena nelle sue composizioni surrealiste.

così ha commentato questo suo lavoro. L'architetto "La disciplina della geometria paradossale o il modo di immaginare l’inimaginabile", così ha commentato questo suo lavoro.

Tagliato e piegato «Anche se una foto è costituita da centinaia di livelli, voglio sempre che abbia l’aria di essere stata scattata così come appare», confessa Erik.

Incrocio sotto sopra. Le sue illusioni ottiche fanno credere che l’interno diventi esterno, le prospettive si mescolano dove le direzioni si invertono.

Chitarra elettrica Erik Johanssonè anche un musicista nel suo tempo libero. Durante il suo lavoro ascolta musica elettronica, sua fonte di ispirazione. Su Spotify si può consultare la sua playlist.

Sviluppo personale La realizzazione di un lavoro può richiedere da un paio di giorni, a diversi mesi, a volte anni, spiega l’artista.

Città con la zip Dopo l’idea, il disegno, poi la pianificazione e gli scatti fotografici, il lavoro d’assemblaggio può essere colossale.

La copertura Erik Johansson è cresciuto in una fattoria nella campagna svedese, e questo ha molto influenzato il suo stile visivo.

L’isola del pesce Questa immagine farebbe pensare ad un paesaggio con la parte inferiore modificata. In realtà si tratta di un assemblaggio d’una dozzina di foto scattate in luoghi diversi: mentre il pesce è stato fotografato durante una battuta di pesca, le rive sono state prese in luoghi vari e la parte sotto l’acqua è stata presa in un pozzo in pietra. Infine anche il colore della casa è stato ritoccato per renderla più «svedese» !

Una pittura molto reale Alcune delle sue creazioni sono accompagnate dalla realizzazione di un video che risulta molto utile.

Inondazione artificiale Erik Johansson ha conseguito un master di disegno interattivo alla scuola Politecnica Chalmers a Goteborg in Svezia. Oggi è qualificato come «fotografo ed artista del fotoritocco».