Antica Grecia.

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Transcript della presentazione:

Antica Grecia

La civiltà greca, inizialmente localizzata nel Peloponneso, nell’Attica e nelle isole dell’Egeo, si estese poi sino all’Asia Minore, al Mar Nero, alla Sicilia e all’Italia meridionale dove furono fondate importanti colonie. A queto vasto ambito teritoriale si aggiunsero in seguito i territori conquistati da Alessandro Magno, come Siria, Eggito, Anatolia...

La periodizzazione Convenzionalmente l’arte greca si sviluppa lungo un periodo di circa mille anni, dall’XI al I secolo a.C. Medioevo ellenico, dall’XI all’VIII secolo a.C. (l’epoca della formazione, il momento in cui la figurazione greca inizia il suo percorso; motivi diversi derivanti dal repertorio cretese-miceneo e dalle culture orienali). É denominato anche periodo geometrico, prechè i pochi documenti figurativi pervenuti sono caratterizzati da una tendenza alla geometrizzazione e alla stilizzazione; Arcaismo, dall’VIII-VII alla metà del V secolo a.C; in questo periodo maturano le conquiste precedenti e si definiscono tutte le particolarità di un nuovo linguaggio artistico;

Classicismo, dalla metà del V alla fine del IV secolo a Classicismo, dalla metà del V alla fine del IV secolo a.C; considerara la fase di massimo splendore della produzione artistica greca, è sicuramente uno dei suoi momenti più alti per l’equilibrio e l’armonia delle forme; Ellenismo, dal 323 al 31 a.C: l’arte greca si diffonde in tutto il Mediterraneo grazie alle conquiste di Alessandro Magno; temi, motivi ornamentali, schemi compositivi si mescolano;

Chi sono Greci? Le origini della civiltà greca sono oscure e controverse; Allo splendore della cultura micenea seguì un periodo di decadenza che terminò con la disgtruzione dei palazzi; Il Peloponneso fu invaso da popolazioni indoeuropee, tra le quali gli Ioni e gli Eoli; a partire dal 1100 a.C, l’invasione dei Dori si sovrappose a quelle delle popolazioni insediatesi precedentemente nella penisola. Tutte queste genti, variamente distribuite sul territorio, sono comunemente indicate con il nome di Greci, ma un tempo erano nominati Elleni e il loro territorio era conosciuto come Ellade.

La pòlis

La pòlis – una nuova forma di aggregazione politica e sociale; Nata tra l’VIII e il VII secolo a.C. Era una unità inscindibile di città e campagna, ossia di un centro urbano e del suo territorio circostante, un’unione insieme economica, sociale, politica e culturale, governata da una comunità di cittadini di pieno diritto;

La frammentazione del territorio ellenico è quindi attribuibile non tanto a questioni geografiche (la Grecia è divisa dal mare e da rilievi montuosi), quanto alla necessità dettata dalla pòlis d mantenere ridotto il numero dei cittadini che dovevano partecipare in prima persona alla vita politica. Fra le città maggiori si distinsero Sparta, Corinto e soprattutto Atene.

Le pòlis avevano dimensioni modeste, in genere contavano tra i 1 Le pòlis avevano dimensioni modeste, in genere contavano tra i 1.000 e i 2.000 abitanti.In alcuni casi potevano arrivare a contare anche 10.000 abitanti.

La polis era formata da tre zone: l'acropoli; l'agorà; la chora.

L'acropoli era la parte alta della città situata su una altura L'acropoli era la parte alta della città situata su una altura. Qui si trovavano: il tempio dedicato alla divinità protettrice; gli edifici pubblici più importanti. L'acropoli era il centro della vita religiosa della pòlis. Inizialmente le pòlis erano formate solamente dalla parte alta della città dove gli abitanti delle campagne si potevano rifugiare in caso di attacco da parte dei nemici.

L'agorà era la parte bassa della città L'agorà era la parte bassa della città. Questa parte delle pòlis fu costruita in un secondo momento ai piedi dell'acropoli. L'agorà veniva costruita intono ad una piazza principale dove si teneva il mercato e i cittadini facevano affari. La piazza era circondata dalle case del popolo. L'agorà accoglieva anche l'assemblea popolare nella quale venivano discusse le questioni pubbliche e venivano prese le decisioni politiche.

La chora era la zona al di fuori delle mura cittadine La chora era la zona al di fuori delle mura cittadine. Qui si trovavano i villaggi, le campagne e il porto. I terreni coltivati appartenevano ai singoli cittadini. Da essi si otteneva grano, vino, olio e frutta. I terreni incolti erano di proprietà di tutti ed erano adibiti al pascolo e al taglio degli alberi.

La democrazia Inizialmente le pòlis erano governate da un re.Successivamente dalla monarchia (governo di uno solo) si passò all'oligarchia (governo concentrato nelle mani di pochi nobili). Infine il popolo, detto dèmos, cominciò ad occuparsi della polis e ad assumere le decisioni che riguardavano le questioni economiche, culturali e quelle relative all'esercito. Si passò così alla democrazia, ovvero a quella forma di governo nella quale il potere è esercitato dal popolo. Questa caratteristica rese le pòlis completamente diverse rispetto alle comunità esistite in precedenza. La città la democrazia si realizzò nel modo migliore fu Atene.

Nonostante ogni polis fosse autonoma rispetto alle altre e vi fossero spesso tra loro delle forti rivalità, i Greci ebbero una coscienza nazionale, cioè ebbero la convinzione che un legame li rendesse diversi dagli altri popoli che essi chiamavano barbari, cioè stranieri. Il termine barbari non veniva usato dai Greci in senso dispregiativo.Il senso di appartenenza ad un unico popolo era favorito: dall'uso di una sola lingua; dall'unità religiosa; da un grande senso della letteratura e dell'arte; da alcune istituzioni nazionali quali le feste religiose, le anfizionìe e gli oracoli, i giochi pubblici.

La religione greca

Per i Greci, il mondo soprannaturale, quello degli dèi, non era distinto dal mondo della vita terrena; Gli dèi erano superiori ai comuni mortali, ma vivevano con loro nello stesso universo; Come gli uomini, anche gli dèi erano soggetti al Fato, il destino inconscibile e inevitabile; Esseri immortali, gli dèi greci non erano però onnipotenti: ciascuna divinità aveva, infatti, uno o più settori particolari nei quali esercitava una forza quasi incontrastabile;

Nell’iconografia classica la figura di Zeus è caratterizzata da folta barba, capelli lunghi coronati d’alloro, torso nudo e mantello sulle gambe. I suoi elementi distintivi sono lo scettro e il fulmine.

Nell'iconografia greca Posidone è raffigurato barbuto, con lunghi capelli, a volte nudo e a volte con un mantello; come attributi ha di solito il tridente e un pesce, tonno o delfino.

Nelle figurazioni più arcaiche Dioniso è rappresentato con la barba, inghirlandato, con chitone e mantello, spesso con pelle di pantera. Dalla metà del sec. V a. C. predomina invece il tipo di Dioniso giovanile e imberbe.

Nell'arte greca Efesto è raffigurato barbato, con corta tunica, cappello a punta (pilos) e in mano gli arnesi del suo lavoro, la tenaglia o il martello. 

Nell'età più arcaica è spesso raffigurata con le ali, in atto di stringere per le zampe animali reali o fantastici. In seguito prevale l'iconografia della dea cacciatrice con lungo chitone, capelli sciolti, arco e faretra. Spesso la dea è raffigurata insieme al fratello Apollo. 

L'immagine di Afrodite compare in moltissimi esemplari fin dall'epoca arcaica. La si trova nella ceramica a figure nere e rosse, nella scultura in rilievo e a tutto tondo, in pittura, su gemme e monete. La dea comincia a essere raffigurata nuda.

Atena è rappresentata come una dea vergine, lontana da qualsiasi pulsione d’amore e molti sono stati i miti legati a questo suo aspetto.