Alcune indicazioni possibili per scrivere un saggio filosofico

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Transcript della presentazione:

Alcune indicazioni possibili per scrivere un saggio filosofico (Guida alle prove di selezione Campionato/Olimpiadi della Filosofia) a cura del prof. Giovanni Battista Rimentano Docente di filosofia e storia presso il Liceo Scientifico Statale «F. Severi» di Salerno

Le principali articolazioni di un saggio filosofico Introduzione Sviluppo Conclusione …per andare oltre…(facoltativo)

1.Introduzione (articolazioni possibili) La questione Dichiarare il proprio piano di lavoro Accennare alla problematizzazione della questione affrontata

Introduzione a. La questione Enunciare la/e questione/i centrale che si intende/ono affrontare traendola dalla traccia (aderenza alla traccia)

Modalità possibili per introdurre la questione Una semplice frase di apertura che enuncia la/e questione/i (citazione o testo filosofico?) Una domanda iniziale (eventualmente seguita a cascata da un’altra serie di domande secondarie) Un’immagine che apre la scena (un quadro, la scena di un film, uno scenario possibile immaginato, simulare un caso) Un fatto o una questione di attualità o una questione di lunga tradizione

Introduzione b. Dichiarare il proprio piano di lavoro Andrà enunciato in linea di massima; serve un po’ come promemoria o primo orientamento al percorso. Eventualmente andrà riscritto diversamente alla fine nella stesura in bella copia (servirà a controllare anche la tenuta coerente del percorso seguito dall’inizio alla fine)

Introduzione c. Accennare alla problematizzazione della questione Mostrare come ogni questione o problema può essere considerato secondo diversi (anche opposti) punti di vista e sono possibili sempre soluzioni alternative. In questa fase introduttiva bisogna mantenersi in superficie, a livello enunciativo, senza entrare approfonditamente in merito alle questioni esposte (lo farete durante la fase dello sviluppo).

2. Sviluppo ARGOMENTO Pro Tesi Valori/vantaggi/possibilità ed estensione delle applicazioni di un punto di vista … Contro Antitesi Problemi/svantaggi/limiti o conflitti con altri punti di vista 1° argomento 2° argomento 3° argomento

Curare la concatenazione degli argomenti nella fase di sviluppo del saggio Modalità possibili: Cronologica (elencazione sequenziale. Usarla poco, perché se usata troppo evidenzia assenza di struttura logica. Non si capisce dove volete andare a finire col discorso Logica (evidenzia la struttura logica del vostro discorso) Attenzione all’uso pertinente e coerente dei connettivi logici. Consequenzialità, contrapposizione, giustapposizione, eccezioni (quindi, perciò, se…allora, piuttosto, per di più, al contrario, eccetto che…) Forme di pensiero laterale (si tratta di quel salto creativo che solo apparentemente potrebbe sembrare un saltare di «palo in frasca». Va usato con parsimonia e solo se viene. Spiazza il lettore. Dopo lo stupore iniziale sarà compito nostro mostrare come quel “salto” è frutto di originalità e non di stravaganza, occorre cioè far vedere la pertinenza di questi insoliti collegamenti di pensieri, immagini ecc. Quindi va sempre usato accanto a forme di pensiero logico-argomentativo.

3. Conclusione Trarre un bilancio del percorso effettivamente seguito quale si evidenzierà coerentemente solo alla fine del nostro saggio Evidenziare, senza divagazioni, i passaggi seguiti dal punto di partenza fino alla conclusione (gli argomenti trattati e i punti di vista dai quali sono stati considerati) Attenzione! Rispondere alle questioni aperte nell’introduzione (pur nel carattere provvisorio e parziale della ricerca, non lasciar cadere le domande lasciandole senza risposta!) Evidenziare la presa di posizione dal proprio punto di vista (senza ripetere l’argomentazione svolta nello sviluppo). Tieni conto che anche mantenersi imparziali, in posizione neutra di osservatore, è un punto di vista!

4. …per andare oltre…(facoltativo) Questa fase non è necessaria, ma può essere utile per rilanciare eventualmente la questione, per mostrare, appunto, la capacità di poter sempre andare oltre… al di là dei limiti spaziotemporali imposti dalla prova scritta. Modalità possibili: Riformulare domande o questioni, intravedere sviluppi possibili. Serve solo ad evidenziare il carattere aperto delle conclusioni e la capacità della filosofia di porsi come ricerca continua, sempre in cammino. Si tratta di dare l’impressione che avendo più spazio e tempo a disposizione potreste riprendere la vostra ricerca dal punto in cui l’avete per il momento condotta. Le nostre conclusioni sono parziali, sono conclusioni “per il momento” (ogni discorso ha inevitabilmente un inizio e una fine), ma pur nella loro provvisorietà devono essere comunque conclusioni complete e coerenti rispetto alle premesse. Evitare però di “scherzare” troppo, chiudendo con domande aperte che, nel rimettere in discussione tutto, finiscono poi per entrare in contraddizione con le nostre stesse conclusioni. Non siamo Penelope che tesse e stesse la sua tela. Altrimenti rischiamo di dare l’impressione di non avere idee chiare lasciando perplesso il valutatore stesso.

Qualche sito di riferimento Il portale di filosofia Philolimpya specifico per le Olimpiadi della filosofia (vedi tracce ed elaborati vincitori delle edizioni precedenti) http://www.philolympia.org/

I nostri materiali didattici per prepararsi alla prova Il sito del nostro Dipartimento di Filosofia nella sezione relativa alle Olimpiadi della filosofia dove sarà possibile scaricate materiali didattici o intavolare discussioni http://dipfilosofiaseveri.weebly. com/

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