Glorioso San Giuseppe
I dati sulle origini, l'infanzia e la giovinezza di Giuseppe, umile falegname di Nazaret, padre terreno e putativo di Gesù Cristo e sposo della Vergine di tutte le vergini, Maria, sono rari. Sappiamo solo che era un discendente della casa di Davide. Ma la parte della sua vita di cui abbiamo tutte le conoscenze è sufficiente perché la sua canonizzazione sia giustificata.
Giuseppe è praticamente l'ultimo legame tra il Vecchio ed il Nuovo Testamento, il patriarca ultimo che ha ricevuto la comunicazione del Dio vivente attraverso il semplice cammino dei sogni. Soprattutto ascoltò la parola del Dio vivente. Ascoltato nel silenzio.
di totale apertura alla volontà del Padre celeste. Nella Sacra Scrittura non c’è una sola parola pronunciata da Giuseppe, ma la sua missione nella storia della salvezza umana è la più importante: dare un nome a Gesù e farne un discendente di Davide, necessario per l’adempimento della profezia. Per questo, nella Chiesa, Giuseppe ha ricevuto il titolo di "uomo giusto". La parola "giusto" ricorda la sua rettitudine morale, la sua sincera adesione alla Legge e il suo atteggiamento di totale apertura alla volontà del Padre celeste.
Anche nei momenti difficili e a volte drammatici, l'umile falegname di Nazaret non ha mai arrogato su di sé il diritto di mettere in discussione il piano di Dio. Ha atteso la chiamata del Signore e rispettato silenziosamente il mistero, lasciandosi guidare dall'Altissimo. Quando ha ricevuto il compito, l'ha compiuto con docile responsabilità: ha ascoltato con sollecito l‘Angelo, quando si è trattato di prendere con sé la Vergine di Nazareth come sua sposa, in fuga verso l'Egitto e al suo ritorno in Israele.
Con pochi tratti significativi, gli evangelisti lo descrivono come premuroso tutore di Gesù, sposo attento e fedele, che esercita l'autorità familiare in un costante atteggiamento di servizio. La Sacra Scrittura non dice niente di più su di lui, ma in questo silenzio è racchiuso lo stile stesso della sua missione: un'esistenza vissuta ogni giorno nell'anonimato, ma con una fede certa nella divina Provvidenza.
Solamente una fede profonda poteva fare in modo che qualcuno dimostrasse tanta disponibilità alla volontà di Dio. Giuseppe ha amato, creduto, si è fidato di Dio e del Messia, con tutta la sua speranza. Nonostante la grande importanza di Giuseppe nella vita di Gesù Cristo non ci sono riferimenti alla data della sua morte.
Il culto di San Giuseppe è iniziato in Egitto, arrivando poi in Occidente, dove oggi ha raggiunto grandissima popolarità. Nel 1870 Papa Pio IX ha proclamato San Giuseppe, Patrono Universale della Chiesa, e successivamente ne ha stabilito la venerazione il 19 marzo. Nel 1955, Papa Pio XII ha fissato anche il primo giorno di maggio per celebrare San Giuseppe, il lavoratore. Nel frattempo, il Papa Giovanni XXIII ha inserito il nome di San Giuseppe nel Canone Romano.
San Giuseppe è un grande intercessore che abbiamo davanti a Gesù San Giuseppe è un grande intercessore che abbiamo davanti a Gesù. Non tarda mai nell’aiutarci a ottenere nessuna grazia che desideriamo, se la chiediamo con fede. Tutto quello che sappiamo di San Giuseppe è quello che ci racconta la Sacra Scrittura: che era un uomo giusto, timorato di Dio e che ha accettato di dare la sua vita per educare un figlio che non era suo (dopo tutto Gesù era il figlio di Dio).
La Sacra Scrittura dice che era un falegname (Mt 13, 55) e povero, al punto che quando è andato a presentare Gesù al tempio per essere circonciso e per la purificazione di Maria, ha offerto come sacrificio un paio di colombe, permesse solo a coloro che non potevano comprare un agnello (Lc 2, 24). Anche se povero, Giuseppe era di origine reale, discendente di Re Davide (Mt 1, 1-16 e Lc 3, 23-28). Era un uomo buono, compassionevole e affettuoso, caratteristiche di un uomo giusto.
Quando ha saputo della gravidanza di Maria, non essendo ciò che lui si aspettava, decide di lasciarla in silenzio in modo da non esporla alla vergogna e alla crudeltà, perché a quel tempo le donne accusate di adulterio venivano state lapidate fino alla morte (Mt 19, 20) . Giuseppe era anche un uomo di fede e obbediente. Quando l‘Angelo del Signore in un sogno gli ha rivelato il mistero del bambino che Maria aveva nel seno, immediatamente e senza interrogarsi o preoccuparsi dei pettegolezzi, la prende come sua sposa.
grande ansia finché non lo ha ritrovato dopo tre giorni (Lc 2, 48). Quando un Angelo gli è apparso per avvertirlo del pericolo che la sua famiglia correva, Giuseppe ha lasciato immediatamente tutto, compresi parenti e amici, ed è partito per un paese straniero. Rimanendo là ha atteso pazientemente che tornasse a lui l’Angelo del Signore, nel tempo dovuto, a dirgli che poteva tornare nella sua terra (Mt 2, 13-23). Quando Gesù è rimasto nel tempio, Giuseppe insieme a Maria, lo ha cercato con grande ansia finché non lo ha ritrovato dopo tre giorni (Lc 2, 48).
In una Litania in suo onore è invocato come terrore dei demoni. Ha trattato Gesù come un suo figlio, al punto che gli abitanti di Nazaret ripetevano costantemente a proposito di Gesù: “Non è egli il figlio di Giuseppe?” (Lc 4, 22). Giuseppe ha auto una bella morte, come molti vorrebbero, accanto a Gesù e Maria. San Giuseppe è invocato nelle malattie, dagli agonizzanti, nelle difficoltà economiche e familiari. In una Litania in suo onore è invocato come terrore dei demoni. Ma questi non sono gli unici casi in cui viene invocato.
La sua intercessione è per ogni necessità, come ha detto Santa Teresa d‘Avila (Vita, cap. 6n.6-8): «Ho preso per avvocato e signore il glorioso San Giuseppe e gli sono molto riconoscente. Dio mi ha dato tanto attraverso questo grande Santo, e dai pericoli ha liberato il mio corpo e l'anima. Anche ad altri Santi il Signore ha dato il compito di aiutarci nelle difficoltà.
Ma di questo glorioso Santo ho fatto esperienza che riesce in tutto Ma di questo glorioso Santo ho fatto esperienza che riesce in tutto... Prego solo, per amore di Dio, di dimostrarlo a chi non crede in me che sperimenterà il grande bene che è affidato a questo glorioso patriarca e per meritare tanta devozione».
Musica: São José de Nazaré (Pe. Zezinho) – Immagini: Google Formattazione: Altair Castro – Traduzione dal portoghese: Angela 19/03/2013