STATI GENERALI DELLA MOBILITA’ URBANA SALUTE E MOBILITA’ ATTIVA Armando Mancini direttore generale ASL Pescara
SALUTE E MOBILITA’ ATTIVA L’inattività fisica è un problema di salute pubblica riconosciuto ormai da istituzioni scientifiche e organizzazioni a livello mondiale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’inattività fisica è uno dei principali fattori di rischio primario per la salute umana in Europa
ma quale attività fisica è un fattore protettivo ? quella quotidiana, costante e meno intensa ? quella del fine settimana, più intensa ? quella aerobica ? quella anaerobica ? quella in palestra ? o quella all’aria aperta ?
Association of “WeekendWarrior” and Other Leisure Time Physical Activity Patterns With Risks for All-Cause, Cardiovascular Disease, and Cancer Mortality Gary O’Donovan, PhD; I-Min Lee, ScD; Mark Hamer, PhD; Emmanuel Stamatakis, PhD JAMA, Intern Med January 2017 IMPORTANCE : More research is required to clarify the association between physical activity and health in “weekend warriors” who perform all their exercise in 1 or 2 sessions per week. OBJECTIVE: To investigate associations between the weekend warrior and other physical activity patterns and the risks for all-cause, cardiovascular disease (CVD), and cancer mortality. MAIN OUTCOMES AND MEASURES: All-cause, CVD, and cancer mortality ascertained from death certificates. CONCLUSIONS AND RELEVANCE: Weekend warrior and other leisure time physical activity patterns characterized by 1 or 2 sessions per week may be sufficient to reduce all-cause, CVD,and cancer mortality risks regardless of adherence to prevailing physical activity guidelines.
costi / benefici in termini di salute Numerosi studi, per quanto di difficile esecuzione con rigore scientifico, sono concordi nel concludere che i benefici dell’attività fisica conseguenti all’utilizzo della bicicletta, in termini di numero di morti all’anno evitati, siano nettamente superiori al numero di morti all’anno che si avrebbero a causa della maggiore esposizione del ciclista al rischio di incidente stradale o alle emissioni atmosferiche di inquinanti.
conclusioni Ci sono forti evidenze che le politiche di pianificazione urbanistica e dei trasporti a favore della mobilità attiva, rivolte a ridurre il numero di mezzi a motore circolanti, contribuiscano ad aumentare il livello di attività fisica della popolazione e a ridurre il numero di incidenti stradali Ci sono forti evidenze che il traffico veicolare a motore sia uno dei principali responsabili dell'inquinamento atmosferico delle città C'è evidenza che utilizzare modalità di trasporto attivo per recarsi al lavoro riduca la mortalità per tutte le cause C'è evidenza che l'incremento delle forme di mobilità attiva abbiano un impatto economico favorevole sulle comunità locali.
ripensare la mobilità significa intervenire in modo duraturo sulla vita della maggior parte della popolazione