Regolatori PID.

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Transcript della presentazione:

Regolatori PID

Introduzione I regolatori PID vengono introdotti nella catena di retroazione per limitare l’errore a regime tra grandezza reale e grandezza di riferimento PID è un acronimo, sta per: Proporzionale, Integrativo, Derivativo Il regolatore PID è la somma dei tre regolatori che possono agire anche singolarmente

Introduzione Il PID serve ogni qualvolta un dispositivo deve mantenere costante delle grandezze come velocità, temperatura, rotta….in maniera automatica Supponiamo che un’auto debba seguire automaticamente una linea o una barca deve seguire una rotta con il pilota automatico o, un forno deve mantenere una determinata temperatura I PID intervengono ogni volta che si devono controllare i valori di certe grandezze fisiche

PID P(s) + I(s) E(s) O(s) + + D(s)

Retroazione e regolatori Disturbo E(s) Regolatore PID + Impianto R(s) - I tre regolatori possono agire insieme o proporzionalmente a seconda delle necessità Rumore di misura

Azione proporzionale Disturbo E(s) Kp + Up Impianto R(s) - Rumore di Up(s)=KpE(s) Il regolatore agisce proporzionalmente all’errore per ridurlo. Maggiore è l’errore, maggiore è la costante di proporzionalità Un valore molto grande della costante di proporzionalità porta ad una evoluzione veloce del sistema con il rischio di instabilità Disturbo E(s) Kp + Up Impianto R(s) - Rumore di misura

Azione proporzionale y x Q1 Livello di riferimento Q2

Azione proporzionale Caratteristiche: Campo di proporzionalità: intervallo dei valori in ingresso per i quali si ha un valore corrispondente della grandezza di controllo X2-X1 Banda di azione: campo dei valori della grandezza controllante Y2-Y1 Guadagno: rapporto tra il valore assoluto della banda di azione e il valore assoluto del campo di proporzionalità P= |Y2-Y1|/|X2-X1| La banda di proporzionalità è il reciproco del guadagno espresso n forma percentuale B=1/P

Azione proporzionale Es: un regolatore ad azione proporzionale accetta in ingresso valori che variano tra 2 mA e 6 mA, in uscita 10 mA e 20 mA. Determinare i parametri del regolatore y 20 mA 10 mA 2mA 6mA x

Es. E(s) + Kp G(s) R(s) - E(s)=R(S)*[1/(1+G(s)*Kp)] Sia dato il sistema con G(S)=K/(1+s*t1)(1+s*t2) Per una determinata sollecitazione l’errore a regime valutato secondo il seguente sistema sarà: E(s) Kp + G(s) R(s) - E(s)=R(S)*[1/(1+G(s)*Kp)] Si noti che l’errore viene ridotto ma non eliminato. Se si da a Kp valori elevati, si genera un errore di offset

Azione proporzionale Con la sola azione proporzionale si può ridurre l’errore aumentando il guadagno del regolatore L’aumento del guadagno proporzionale possono aumentare le oscillazioni dei transitori e creare instabilità Per questo motivo, il regolatore proporzionale viene utilizzato nei sistemi asintoticamente stabili Se un segnale ha anche un riferimento costante, il regolatore proporzionale non elimina l’errore ma lo può ridurre. Per eliminare l’errore, bisogna sommare al segnale un altro segnale costante: Up(s)=KpE(s)+U

Regolatore PI Questo tipo di regolatore è la somma di due blocchi: uno ad azione proporzionale e l’altro ad azione integrale Nel campo delle frequenze, le due azioni si scrivono nel seguente modo: Kp+Ki/s

Regolatore PI E(s) + Regolatore PI G(s) R(s) - Il ramo diretto ha come funzione di trasferimento (Kp+Ki/s)*G(s) Il regolatore aggiunge un polo nell’origine ed uno zero in –Ki/Kp Lo zero compensa la presenza del polo Il regolatore PI consente una maggiore precisione senza peggiorare la stabilità con una opportuna scelta di Ki e Kp; inoltre, si aumenta la risposta del sistema

Regolatore PI Le due azioni, Proporzionale ed Integrale, sono sovrapposte Il tempo impiegato dal regolatore proporzionale per riportare la grandezza al valore di set point è detto tempo di riporto Il reciproco del tempo di riporto è detto frequenza di ripetizione

Es. PI Un regolatore di temperatura PI con set point a 90°C, campo proporzionale 50°C, ha Kp=P=2, frequenza di ripetizione r=0.5 rip/min Se la temperatura diminuisce a 85°C, determina il valore dell’azione correttrice dopo 1, 2, 3 minuti Soluzione: l’errore di temperatura è 90-85=5 L’errore percentuale Δe=5/50*100=10% Δy=p*Δe=2*10%=20% L’azione proporzionale è costante nel tempo L’azione integrale comporta un contributo per ciascun minuto ed è pari a Ki=r*P=0.5*2=1 Δy=Ki*Δe*Δt=10%/minuto dopo due minuti, l’azione integrale varia del 20% e dopo 3 minuti del 30% Il tempo di integrazione è 1/r=2 minuti

Regolatore PD Questo tipo di regolatore è la somma di due blocchi: uno ad azione proporzionale e l’altro ad azione derivativo Nel campo delle frequenze, le due azioni si scrivono nel seguente modo: Kp+s*Kd

Regolatore Pd E(s) + Regolatore Pd G(s) R(s) - Il ramo diretto ha come funzione di trasferimento (Kp+Kd*s)*G(s) Il regolatore PD non annulla l’errore a regime per un determinato segnale ma lo riduce; può aumentare il fattore di smorzamento Viene utilizzato nei sistemi in cui si hanno improvvise variazioni di carico; nei sistemi che non hanno problemi di stabilità e che richiedono una buona velocità di risposta. Non viene utilizzata spesso perché a volte risulta dannosa

Azione di P, D,I

Confronto Regolatore P Regolatore I Regolatore D: Vantaggi:elimina l’errore se c’è un riferimento costante; accelera il sistema Destabilizza il sistema Regolatore I Vantaggi: elimina l’errore se c’è un riferimento costante, agisce anche se l’errore è nullo Svantaggi: destabilizza il sistema Regolatore D: Vantaggi: anticipa l’errore, evitando che esso si verifichi; stabilizza il sistema Svantaggi: rallenta il sistema

Qualche esempio Spesso c’è confusione tra azione proporzionale ed azione integrale; un esempio ci aiuta meglio a capire Se apriamo il rubinetto dell’acqua in un lavabo, l’acqua fluisce ma va via; se chiudiamo il rubinetto, l’acqua non fluisce più e non è presente nel lavabo. Se chiudiamo il foro di deflusso e apriamo il rubinetto, l’acqua fluisce; se chiudiamo il rubinetto, l’acqua non fluisce più ma è presente nel lavabo Possiamo dire che all’azione dell’apertura del rubinetto, si associa un’zione proporzionale che agisce solo se c’è l’errore; all’azione della chiusura del foro di deflusso associamo l’azine correttrice integrale che è presente anche se non c’è l’errore