Il Capitale Circolante Netto (CCN)

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Transcript della presentazione:

Il Capitale Circolante Netto (CCN) differenza tra le attività di natura corrente (liquidità immediate, differite e scorte) e le passività di natura corrente (passività collegate al ciclo operativo corrente “acquisti – trasformazione – vendite”) è l’investimento effettuato nella gestione corrente è l’insieme delle uscite monetarie conseguenti all’esercizio dell’attività caratteristica, che non hanno ancora trovato compensazione in entrate monetarie, sempre frutto della medesima gestione Net Working Capital (NWC) o anche Capitale Circolante Netto Operativo (CCNO)

Andamento del CCN Se di segno positivo (attività > passività) può essere considerato alla stregua di un investimento, ma non garantisce alcun rendimento esplicito (occorre quanto meno attendere l’incasso dei crediti) Se di segno negativo (attività < passività) è assimilabile ad un finanziamento ed in questo caso le sue forme di copertura non sono esplicitamente onerose (potrebbe essere necessaria una ricapitalizzazione)

CCN positivo Un valore positivo del CCN è il sintomo di una situazione finanziaria soddisfacente: il fabbisogno a breve, costituito dalle Passività Correnti, è sufficientemente coperto dalle Attività Correnti le Attività correnti (liquidità/disponibilità economiche-magazzino), sono in grado di far fronte ai debiti a breve (passività correnti) le Attività correnti, che si potranno trasformare in flussi finanziari entro l'esercizio successivo, sono maggiori degli impegni di debito che si dovrebbero soddisfare nello stesso periodo se il CCN assume un valore +, ciò esprime una situazione di equilibrio in quanto indica quanto in più delle risorse si verrà a trasformare in denaro nel breve periodo rispetto agli impegni in scadenza nello stesso periodo Giudizio positivo sulla struttura finanziaria dell'azienda. Va però valutato il "peso" che hanno nel calcolo del CCN le scorte e i crediti verso clienti, componenti non sempre facilmente e prontamente liquidabili. Con valori di CCN largamente positivi, l'analista dovrà approfondire la sua evoluzione storica

CCN: criticità da considerare Tra le attività correnti sono incluse anche le rimanenze, che non sempre possono essere vendute agevolmente La misura del CCN non dà un’idea immediata del rapporto tra attivo circolante e passività correnti (attivo incerto, passivo certo) Il CCN, indicatore di liquidità, è condizionato dal peso delle scorte di magazzino (l’investimento con minore liquidità) in quanto: includono una quota di scorte minime (investimento fisso) possono racchiudere una quota di materie prime che, prima di trasformarsi in liquidità, devono subire un processo di trasformazione e di commercializzazione non sempre sono suscettibili di essere vendute immediatamente e quindi generare liquidità pari al valore al quale sono contabilizzate nello stato patrimoniale

CCN positivo - esempio   CCN azienda X CCN azienda Y Rimanenze 2.600.000 900.000 Liquidità differite 3.800.000 4.300.000 Liquidità immediate 500.000 600.000 Attività correnti 6.900.000 5.800.000 Passività correnti (4.400.000) CCN 2.500.000 1.400.000 L'azienda X presenta un CCN superiore a quello dell'azienda Y, ma la situazione di Y è assai migliore di quella di X. Quest'ultima ha un CCN superiore a quello di Y in quanto ha un valore di rimanenze nettamente superiore a quello di Y. Le rimanenze di magazzino sono beni che, una volta venduti, generano liquidità, ma non sono sempre vendibili al prezzo di contabilizzazione: la solvibilità dell'impresa va sempre valutata con l'esame del CCN, congiuntamente però con il margine di tesoreria, ossia un margine al netto delle rimanenze

Il costo del CCN il CCN + rappresenta un impiego di capitale e quindi l'azienda deve reperire le fonti per finanziarlo: solitamente questo capitale proviene dai terzi e quindi determina un costo, che rappresenta il costo del CCN Nell'esempio precedente, l'azienda Y presenta Crediti vs clienti per € 4.300.000: l'azienda Y ha temporaneamente rinunciato a mezzi finanziari generati dalle vendite. Questi mezzi finanziari ai quali l'azienda ha rinunciato (pur se nel breve periodo) devono essere reperiti presso terzi (banche, fornitori o soci) il costo del CCN è pari al costo delle fonti necessarie a finanziare gli impieghi di capitale in CCN e reperite presso terzi: nella valutazione del CCN ideale bisogna conciliare esigenze di solvibilità con esigenze di economicità della gestione

Capitale circolante netto negativo

Effetti di un CCN negativo Se il CCN è negativo (attività correnti minori delle passività correnti), l’impresa è in situazione di illiquidità È bene che il CCN sia sempre essere + Diversamente, la situazione finanziaria-patrimoniale è in squilibrio: fonti di finanziamento a breve (Passività correnti) coprono investimenti fissi o Attività immobilizzate L'impresa è esposta ad un alto rischio finanziario: le passività correnti, caratterizzate da potenziale esigibilità a breve, potrebbero non essere soddisfatte in quanto le Attività fisse sono più lentamente liquidabili (inoltre il disinvestimento della struttura fissa produttiva pregiudica l'attività aziendale)

I debiti vs banche In caso di CCN negativo, se tra i debiti formalmente a breve non si tiene conto dei debiti verso banche, che possono essere considerati di natura permanente per il rinnovo continuo dei prestiti alla scadenza, si giunge a valori spesso assai diversi del CCN, anche di valore + Alcune poste del passivo a breve sono solo "formalmente" a breve scadenza e gli scoperti di c/c, pur se revocabili a semplice richiesta della banca, di fatto costituiscono una modalità di finanziamento usato in via continuativa da parte delle imprese

Altre definizioni del CCN “margine finanziario”: non solo voci di natura operativa (es. crediti vs clienti, scorte di magazzino e debiti commerciali) ma anche di natura finanziaria (banche a breve - attive e passive, liquidità in cassa, assegni, valori bollati) può essere visto come il "capitale di lavoro" dell'impresa (working capital), quel valore che ruotando continuamente (capitale “circolante”) esige, per la parte non coperta da passività correnti, forme di copertura durevoli “circolante” in quanto comprende le risorse aziendali che nel breve periodo si rinnovano o appunto circolano, in contrapposizione alle attività fisse e passività fisse

Altri significati del CCN ammontare complessivo delle risorse finanziarie dell'impresa non immobilizzate, al netto delle passività a breve Attività correnti che si determinano lungo il ciclo operativo dell'azienda (cassa-acquisti-scorte-produzione-scorte-vendite-crediti-incassi) meno le Passività Correnti (cioè l'indebitamento a breve, normalmente il "polmone" di finanziamento esterno per sostenere il ciclo operativo) esprime la situazione di liquidità dell'azienda: la capacità di far fronte alle obbligazioni a breve termine attraverso flussi finanziari generati dalla gestione tipica dell'impresa è una misura specifica dell'impresa in esame: rileva quando si tratta di problemi specifici dell'impresa, senza un'esigenza di comparazione con altre imprese

Il CCN per il creditore Il finanziatore è tanto più sicuro del rimborso del proprio credito quanto maggiore è il valore dei beni del soggetto finanziato e tende a mantenere un congruo scarto tra tale valore e l’ammontare del finanziamento Una banca finanzierà il proprietario di un immobile per un valore non superiore al 50-70% Gli impieghi compresi nelle attività circolanti sono quelli che con più certezza si tramuteranno in liquidità per il valore indicato nello SP, perché già allo stato liquido (liquidità immediate) o rappresentano crediti il cui incasso può essere perseguito con tutti i mezzi legali (liquidità differite) o sono beni di solito realizzabili con un certo agio sul mercato (rimanenze)

Più alea per le immobilizzazioni Meno certo è il valore di realizzo delle immobilizzazioni, (xlo+ impianti, macchinari e attrezzature, che nelle imprese industriali sono la parte + consistente delle immobilizzazioni), che hanno effettivo valore se inserite in un'impresa in grado di produrre utili, ma di valore modesto se devono essere vendute separatamente Un ammontare ampiamente eccedente delle attività circolanti rispetto alle passività correnti rappresenta per i creditori a breve una garanzia della congruità del loro credito in rapporto alla misura dei valori più certamente realizzabili dell'impresa finanziata segnala ai creditori a M/L termine che anche il loro credito è in parte coperto da valori prontamente liquidabili

Quotations M.F. Polidoro: "si deve ritenere come obiettivo ideale il raggiungimento di una situazione nella quale le passività a breve siano coperte, oltre che dalle liquidità immediate e differite, da quella parte delle rimanenze che possono essere vendute senza intaccare la cosiddetta scorta di sicurezza” I. Facchinetti: "Il CCN è la grandezza finanziaria più impiegata nei vari tipi di analisi" G. Balestri: " Il CCN ha la stessa entità del margine di struttura allargato: ne rappresenta, infatti, l'esatto opposto, in quanto se il passivo consolidato è maggiore dell'attivo fisso, anche l'attivo corrente deve essere necessariamente maggiore del passivo corrente"

Margine di struttura primario MdiS Primario: differenza tra il capitale proveniente dai soci e le attività immobilizzate Se POSITIVO, il rapporto fonti/impieghi è equilibrato: mostra l’attitudine dell’impresa a coprire gli investimenti nella struttura fissa con mezzi propri, senza ricorrere a finanziamenti esterni, poiché è bastevole il realizzo delle attività correnti (scorte e crediti) è di solito la parte del capitale circolante che rappresenta il plafond vincolato di scorte di magazzino per assicurare la rotazione normale e la regolarità dei processi di produzione

Margine di struttura primario negativo MdiS Primario negativo: si tratta di una situazione fisiologica, purché la differenza tra immobilizzazioni e patrimonio netto non sia eccessiva In tali casi la differenza risulta coperta da debiti

Margine di struttura secondario Permette di confrontare le fonti a medio/lungo termine con gli impieghi di pari durata (e cioè le attività immobilizzate) Se la somma del Capitale proprio (quello proveniente dalla compagine sociale) con il capitale di debito o finanziamento a M/L termine (le passività consolidate) è superiore all’attivo immobilizzato, la correlazione tra fonti ML e impieghi ML mostra una adeguata correlazione Se la differenza è negativa, gli impieghi nella struttura fissa risultano finanziati anche con passività correnti a breve termine Capitale proveniente dai soci Capitale di debito a M/L termine Attivo immobilizzato

Rapporto tra CCN e tutti gli impieghi L'entità del CCN non dà un'idea immediata della proporzione tra attivo circolante e passività correnti Es.: attivo circolante - passività correnti = 500.000€ Dato di diverso significato in un'impresa in cui il totale degli impieghi (capitale fisso + circolante) sia 2.500.000€ e in un'altra in cui sia 25.000.000€ Nel primo caso un ridotto capitale genera una alta redditività

CCN Commerciale CCN Commerciale: differenza tra la somma dei Crediti vs clienti a breve e le scorte di magazzino e i debiti vs fornitori a breve I collegamenti tra questi elementi sono il fatturato e le politiche dell'azienda: di vendita di approvvigionamento di credito vs la clientela

Fabbisogno finanziario lordo/netto Il fabbisogno finanziario lordo: entità dei capitali occorrenti per attuare gli investimenti programmati nel periodo considerato Quantificato prima dello svolgimento dell'attività, in sede di pianificazione e programmazione Attraverso il budget finanziario (o di tesoreria) è possibile determinare gli eventuali fabbisogni finanziari dell'impresa e le eventuali eccedenze finanziarie da investire Sottraendo l'autofinanziamento dal fabbisogno finanziario lordo si ottiene il fabbisogno finanziario netto (l'entità delle risorse finanziarie-capitale proprio e capitale di debito- occorrenti effettivamente per realizzare gli investimenti programmati