Cosa hanno in comune queste parole nella lingua italiana? Alcuni di questi termini fanno subito pensare alla loro origine orientale, spesso segnalata dal prefisso al–, come alambicco (al-anbiq), algebra (al-jabr), alchimia (al-kimia). Alcuni nomi, come elisir(eliksir) o scirocco (suluq), richiamano immediatamente alla mente paesaggi orientali. Inoltre, è noto che l’introduzione dello zero (sifr, da cui deriva il termine “cifra”) sia dovuto a questo popolo, che ha diffuso altre innovazioni, anche in campo astronomico (infatti molti termini astronomici, come azimut, zenit e nadir, sono di origine araba). Senza parlare dei moltissimi alimenti che sono arrivati sulle nostre tavole trasportati dalle carovane (carwan) del deserto, come caffè (kahvè), limoni (limun), zucchero (sukkar), carciofi (harsuf), zafferano (za’faran), albicocche (al–burquq), arance (naranj, di origine persiana, ma anche l’arabo burtuqal, di cui rimane traccia in molti dei nostri dialetti)…
GEOGRAFIA CULTURALE Corso 2° superiore Cristianesimo e islam GEOGRAFIA CULTURALE Corso 2° superiore
Cristiani in Medio Oriente Chiesa greco-ortodossa Chiesa armena Chiesa maronita Chiesa apostolica assira Consistenti minoranze Chiesa greco-ortodossa La chiesa maronita conserva una liturgia particolare. Chiesa armena: una delle più antiche comunità cristiane e prima chiesa nazionale della storia Cristiani (filippini immigrati)
MUSULMANI IN EUROPA Indiani Pakistani Marocco, Algeria e Tunisia Turchi Iran, Iraq, Bosnia Bosnia e rep. centro asiatiche dell’ex URSS sono islamiche
LE RADICI COMUNI EBRAISMO ISLAM CRISTIANESIMO coronamento Continuità Perfezionamento superamento
Guerre hanno motivazioni: DALLE GUERRE DI RELIGIONE ALLO «SCONTRO TRA CIVILTÀ» FRA OCCIDENTE E ISLAM Medioevo Guerre di religione Novecento Globalizzazione 1979 Khomeini leader religioso è a capo di una rivoluzione che caccia lo scià (filoccidentale) e istaura una repubblica islamica Guerre hanno motivazioni: politiche economiche strategiche Si è ampliata la frattura che separa il mondo cristiano da quello islamico
I RAPPORTI TRA EUROPA CRISTIANA E ORIENTE MUSULMANO Accordi di ordine, politico, economico, tra l’Europa e il mondo arabo EUROPA ORIENTE MEDIOEVO Repubbliche marinare Scambi commerciali, culturali e scientifici Califato di Cordoba (VIII sec. – Medioevo) Raccoglie le opere di scienziati e filosofi greci Continuo scambio tra intellettuali musulmani-cristiani-ebrei INFLUENZE CONFLITTI Druṡo s. m. [dall’arabo Durūz, dial. Drūz, plur. di Darazī, che deriva dal nome di uno dei fondatori della setta, l’egiz. ad-Darazi]. – Denominazione dei seguaci di una setta religiosa di origine musulmana sorta in Egitto nell’11° sec., ma presto trasferitasi nel Libano e nella Siria merid. per sfuggire alle persecuzioni dei sunniti: professano una dottrina sincretistica che attinge elementi, oltre che dall’islamismo, anche dal giudaismo, dall’induismo e dal cristianesimo, in partic. sostenendo che la divinità si è manifestata a varie riprese in forma umana (l’ultima delle quali nel califfo fatimita al-Ḥākim, nel sec. 11°); attualmente costituiscono un’importante componente etnico-religiosa della popolazione libanese, storicamente opposta ai cristiano-maroniti, dotata di proprie forze armate e organizzata in un partito politico. Maronita agg. e s. m. [dal nome di s. Marone († c. 410), anacoreta sulla cui tomba, ad Apamea di Siria, era sorto un monastero, divenuto presto centro di vita religiosa] (pl. m. -i). – Appartenente a una comunità cattolica che ha sede nel Libano e dipende dal patriarcato di Antiochia. còpto (o còfto) agg. e s. m. [dall’arabo Qubṭ o Qifṭ, Qufṭ, adattamenti della voce copta che è un’alteraz. del gr. Αἰγύπτιος «egizio»]. – Dei Copti, in origine denominazione etnica degli egiziani non arabi, poi passata a indicare i cristiani d’Egitto, cioè coloro che, dopo la conquista araba dell’Egitto, si mantennero cristiani, in contrapposizione ai musulmani e ai cristiani ortodossi; ultimo stadio di evoluzione dell’egiziano, arricchitosi di elementi greci per la mediazione dei testi religiosi; documentata in testi cristiani del sec. 3° (sporadicamente anche del sec. 2°), fu sopraffatta dall’arabo a partire dal sec. 7° e, morta come lingua parlata, rimane soltanto nella liturgia della Chiesa copta. Scrittura c., nata fra il 1° e il 2° sec. come adattamento della scrittura greca, formatasi definitivamente nel 3° sec., fu di uso comune anche sotto la dominazione araba fino al basso medioevo. Impero turco-ottomano (XIV-XX sec) Pluralismo culturale, religioso e giuridico (multietnico) Islamici, cattolici, ortodossi, armeni, ebrei, drusi, maroniti, copti, assiri…
LA CRISI NELLE RELAZIONI Accordi di ordine, politico, economico, tra l’Europa e il mondo arabo XIX sec – COLONIZZAZIONE Crescente ingerenza dei paesi europei 1948 Stato di Israele Africa Medio Oriente Movimento fondamentalista islamico
FONDAMENTALISMO CRISTIANO Reazione alla modernità Movimento religioso protestante (USA) Si oppone al protestantesimo liberale e a tutte le tendenze razionalistiche e critiche impone come «fondamenti» (fundamentals) del cristianesimo l’accettazione, oltre che dei dogmi, dei miracoli, e dell’infallibilità della Bibbia accoglie ed impone come «fondamenti» (fundamentals) del cristianesimo l’accettazione, oltre che dei dogmi, dei miracoli, e dell’infallibilità della Bibbia, anche dell’ispirazione verbale di questa, ammettendone la sola interpretazione letterale, fino a vietare, talvolta, l’insegnamento di teorie scientifiche che possano apparire in disaccordo con il racconto della creazione nel Genesi Vieta l’insegnamento delle teorie scientifiche (es. Darwin)
FONDAMENTALISMO ISLAMICO Reazione alla modernità Rigorismo religioso e intransigenza politica di alcuni gruppi di integralisti islamici che, opponendosi a qualsiasi interpretazione evolutiva della legge coranica, invocano un’applicazione rigorosa dei suoi principî originarî negli ordinamenti attuali.
LE CONDIZIONI PER LA CONVIVENZA È indispensabile costruire le condizioni per la convivenza, poiché questa è necessaria sia a cristiani che agli islamici. Per l’Occidente cristiano l’immigrazione contrasta il declino demografico ed economico Il Medio Oriente islamico senza laicità e pluralismo rischia di avvizzire
IL MONDO ISLAMICO CORRENTI E MOLTEPLICITÀ DI POSIZIONI
La seconda religione al mondo ISLAM La seconda religione al mondo Sunniti 85% Sciiti 15% kharigismo Kharigismo si diffuse nell’Africa settentrionale tra l’VIII e il X secolo, sopravvive nella variante moderna Ibadismo, corrente che si contraddistingue per il programmatico rifiuto della violenza. È maggioritario solo nel sultanato dell’Oman e ha sparsi seguaci in Algeria, Tunisia e Libia, oltre che nell’isola di Zanzibar ibadismo
ISLAM Diritto pubblico TEOCRAZIA Obbedienza a dio (Allah) e alle regole che ha fornito mediante il suo profeta Maometto Le norme regolano il rapporto con Dio, con gli altri, (POLITICA, DIRITTO, IGIENE…) I princìpi religiosi, attraverso la shariah – la legge sacra rivelata nel Corano - si estendono al TEOCRAZIA Diritto pubblico
I REGIMI PIÙ INTEGRALISTI IRAN – sciita (dal 1979) ARABIA SAUDITA – sunnita (e culla del wahhabismo) AFGHANISTAN– talebani (dal 1996-2001) sostenitori di una interpretazione ultraortodossa e oscurantista wahhabismo, uno dei movimenti islamici più tradizionalisti
Separazione tra religione e stato PAESI ISLAMICI LAICI Turchia Egitto Marocco Tunisia Separazione tra religione e stato
I Fratelli Musulmani Movimento fondato in Egitto nel 1928 da Hasan al-Banna. Si diffonde tra la piccola borghesia urbana Ricopre ruoli politici Vogliono l’istaurazione di uno Stato islamico (1981 assassinio del presidente Sadat) Sono di ispirazione al fondamentalismo più radicale e violento Vogliono imporre regimi teocratici nei paesi musulmani e contrastare l’influenza occidentale anche con le armi e il terrorismo
GIHAD (jihad) Termine che nel linguaggio religioso islamico designa la «guerra santa» contro gli infedeli per l’espansione e la difesa della comunità, guerra intesa come dovere collettivo ma anche obbligo individuale dei singoli credenti; in quanto tale, ogni guerra dei musulmani contro gli infedeli che, purché proclamata nelle sue forme legittime dal sovrano, può giustificare, in casi estremi, attentati, rapimenti e atti di pirateria. jihād ‹ǧihàd› (o, meno com., gihād) s. m., arabo [propr. «combattimento, lotta»; più precisamente, forma verbale che significa «lottare, combattere»], usato in ital. per lo più al femm. (per avvicinamento alla parola guerra). Denominazione di diversi gruppi di fondamentalisti islamici responsabili, a partire dai primi anni ’80 del Novecento, di azioni terroristiche condotte spec. nei paesi mediorientali.
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