Il governo della res publica si creano nuove magistrature, perché la struttura sociale è sempre più complessa e la parte più ricca della plebe esige la partecipazione al governo dello stato il cursus honorum è costituito da questori, edili (magistrature popolari), pretori e censori la popolazione partecipa attivamente alla vita pubblica attraverso le assemblee le più importanti sono i COMIZI CENTURIATI, forse istituiti da Servio Tullio, basati sulla divisione della popolazione in cinque classi di censo (forma timocratica), in base al possesso terriero
I comizi centuriati nei comizi centuriati ogni classe deve fornire all’esercito un certo numero di soldati o cavalieri (centurie, «gruppi di cento») tanto più alto quanto maggiore è il patrimonio degli appartenenti alla classe su un totale di 193 centurie, 98 sono fornite dalla prima classe (quella dei più ricchi) e 95 dalle altre quattro classi poiché si vota per centuria, la prima classe ha sempre la maggioranza assoluta si crea un blocco compatto fra patrizi e plebei ricchi a scapito dei capite censi, i poveri
Le magistrature popolari assemblee popolari tribuni della plebe (solo plebei) eleggono comizi tributi formati dai rappresentanti delle 31 tribù, patrizi e plebei eleggono edìli questori sovrintendono ai mercati, gestiscono spettacoli, manutenzione strade, ordine pubblico amministrano il denaro pubblico, pagano i soldati e i dipendenti statali
Il governo della res publica due consoli comizi centuriati eleggono censoripretori Senato solo funzione consultiva censimento della popolazione giustizia civile sulla politica estera sulle proposte di leggi
La legione romana lo strumento militare che permette a Roma di vincere dovunque è la legione composta da cittadini con pieni diritti, dai 17 ai 60 anni, capaci di armarsi a proprie spese il legionario è armato pesantemente, anche se è l’agilità resta una caratteristica fondamentale
dopo le guerre sannitiche (combattute su terreni impervi) la legione viene schierata su quattro file: velites, armati alla leggera per disturbare ed esplorare hastati, con lancia pesante e col pilum, giavellotto principes, i più esperti triarii, i veterani vera novità è l’ordinamento “manipolare”: ogni legione ha 30 piccole unità composte da 120 soldati combattevano separatamente, disposti a scacchiera, veloci negli spostamenti La legione romana
spesso incontriamo nelle versioni i termini delle armi adoperate dai soldati romani: Le armi del soldato romano il gladium o il più piccolo pugio la lancia o il pilum
QUESTORE Il termine quaestor linguisticamente richiama l’attività svolta dall’istituzione della quaestura, e cioè il “quaerere”, la “provocazione obbligatoria”, nell’ambito dei processi penali, gli iudicia populi innanzi alle giurie, le quaestiones. I quaestores hanno una posizione di aiutanti rispetto ai consoli e questa magistratura minore sembra sia stata da sempre accessibile anche ai plebei. I candidati dovevano avere almeno 30 anni; solo i patrizi potevano anticipare la loro candidatura di due anni, sia per questa, sia per le altre cariche. Dal 421 a.C. a ciascun console furono assegnati due questori, uno per l’amministrazione cittadina ed uno per quella militare. Dal 267 a.C. il numero totale salì a otto. Inizialmente i questori erano nominati liberamente dai consoli, mentre successivamente fu introdotto l’obbligo di ottenere l’assenso del popolo sui nominativi proposti mediante interrogazione dei comizi tributi
EDILE Il termine significa letteralmente “portiere” o “sovrintendente alla casa”. Gli Edili avevano responsabilità amministrative principalmente di carattere infrastrutturale; erano dunque una magistratura con una partecipazione minore all’imperium, che dava loro facoltà di multare e pignorare, con compiti di polizia delle strade e dei mercati, si occupavano della manutenzione dei templi e degli edifici pubblici della città, sovrintendevano alle forniture di acqua e cibo vigilanza delle feste popolari ed all’assegnazione dei danari pubblici ad esse destinati. A 36 anni, gli ex questori si potevano candidare per l'elezione ad una delle quattro cariche di Aedilis.
PRETORE Per le elezioni dei pretori e la durata della loro carica valgono le stesse regole stabilite per il consolato. La competenza del pretore non è in alcun modo autonoma, ma anzi è e resta subordinata alla consolare. Nonostante il suo proprio imperium, egli funziona come aiutante del console in sua presenza, mentre nel resto la carica pretoria è legalmente uguale nell’essenza alla consolare. A differenza dei consoli non ha facoltà di tenere comizi consolari e pretori Ad esempio, se i consoli non sono presenti in Roma, il praetor urbanus tiene la presidenza del senato e disimpegna le altre funzioni consolari
CONSOLE consules, “coloro che camminano insieme”, o “coloro che siedono (e quindi deliberano) insieme” (collegialità). La carica, riservata in origine ai soli patrizi, dal 367 a.C. è divisa tra patrizi e plebei e dal 342 a.C. anche il secondo posto è aperto ai plebei, (sebbene non si abbiano di fatto due consoli entrambi plebei fino al 172 a.C.) L’elezione è compiuta dai comizi centuriati e successivamente da quelli tributi e la durata della carica è annuale Ai consoli spettano nel governo civile la direzione dell’amministrazione, i compiti di polizia, il tenere i comizi consolari e pretori il trattare con il senato e con il popolo tutta la direzione della guerra Il Console aveva diritto di veto sulle decisioni dei Questori, degli Edili e dei Pretori, mentre non aveva alcuna autorità sui Tribuni della Plebe e sui Censori.
CENSORE il Censor, l'unico ufficio di durata di 18 mesi anziché i 12 usuali L'ufficio di maggior prestigio, anche se non dotato di imperium militare I censori venivano eletti tra gli ex consoli ogni cinque anni Erano i responsabili dello stato morale della città, avviavano grandi lavori pubblici selezionavano i membri del Senato e potevano decretarne l'espulsione. Anche l’istituto politico del censore ha risvolti di carattere religioso, che lo connotano ascrittivamente: terminata infatti la rilevazione dei dati occorrenti, uno dei censori, dinanzi al popolo adunato, chiude il census con il lustrum o purificazione, mediante il triplice sacrificio del suovetaurilia, e cioè di un maiale, una pecora ed un toro. Il principio del dovere rituale e sacrificale da parte del censore è serbato dai Romani con tale fermezza che le operazioni di diritto comprese nel censo dipendono da questo atto, e, se questo è omesso, non sono valide.