Inquadramento generale ed esperienze sul campo (biogas)

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Transcript della presentazione:

Inquadramento generale ed esperienze sul campo (biogas) Comune di San Giacomo delle Segnate S. Giacomo delle Segnate 5 /11/2010 Inquadramento generale ed esperienze sul campo (biogas) Francesco Dugoni Ag. A.G.I.R.E. 16/09/2018

Le rinnovabili in provincia di Mantova POTENZIALITA’ (miniidro, fotovoltaico e biomasse) 733.000 MWh/anno = 200.000 utenze = il 20 % del fabbisogno provinciale = - 366.000 ton/anno 16/09/2018

Gli investimenti in provincia di Mantova Attribuendo ai 149 MW di potenza (tra impianti esistenti ed in corso di autorizzazione) un valore di realizzazione medio di 4.000 euro/kW il volume globale di investimenti raggiunge il valore di 596 milioni di euro. 16/09/2018

Il BIOGAS a MANTOVA Autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Mantova Ass. Ambiente tramite Conferenza di Servizi 16/09/2018

Numero impianti biogas autorizzati 13 4 21 Descrizione Impianti a biogas autorizzati tramite C.S. Impianti a biogas autorizzati in esercizio Impianti a biogas in fase autorizzativa Totali Numero impianti biogas autorizzati 13 4 21 Potenza Complessiva (MW) 12,82 4,5 5,5 22,8 Potenza media MW 0,98 1,10 1,40 1,1 16/09/2018

Noi e la Germania La tendenza evidenziata dalle dimensioni medie degli impianti in fase autorizzativa sembra ricalcare l’esperienza tedesca In Germania, ad oggi, si stimano circa 3.700 impianti di biogas presso aziende agricole singole o associate con potenze elettriche oscillanti tra i 100 ed i 1.000 kW La potenza elettrica totale installata è pari a circa 1.270 MW. denominatore comune di molti impianti è l'utilizzo di silomais in codigestione con altri substrati (reflui zootecnici, scarti domestici, dell'agroindustria, ecc..). In particolare l’insilato di mais è utilizzato nel 90 % degli impianti. Solo pochissimi gli impianti (meno del 10%) che vengono alimentati con i soli reflui zootecnici. (Fonte: P.Balsari et al. – Supplemento I.A. 27/2009) 16/09/2018

“IL MAIS E’ MIO NO E’ MIO !” Agricoltura tradizionale ? Agroenergia? Il mais per le agroenergie sottrae mais all’agricoltura tradizionale Eccessivi prezzi del mais rendono poco conveniente la trasformazione energetica 16/09/2018

ALCUNE LINEE GUIDA No competizione tra azienda zootecnica e azienda agro-energetica Privilegiare l’utilizzazione di materiale di scarto: Reflui zootecnici Scarti prodotti vegetaIi (es. paglie, stocchi, sfalci, ecc…) Scarti dell’agroindustria (buccette di pomodoro) Scarti di produzione orticole (meloni, patate, cipolle, ecc..) Organico proveniente da raccolta differenziata… Sfalci Promuovere adeguate tecnologie per la realizzazione di impianti di piccola taglia (50< kW< 400) 16/09/2018

J L Fattore considerato Valutazione Note Costo materia prima Trattandosi di materiale di scarto prodotto in misura prevalente dall’azienda stessa (reflui zootecnici, paglie, stocchi, ecc..), integrato eventualmente con residui colturali provenienti da altre aziende, i costi di approvvigionamento sono decisamente contenuti Semplicità di gestione Buona parte delle operazioni di manutenzione e gestione dell’impianto può essere condotta dal titolare dell’azienda Procedure autorizzative La normativa in tal senso si va evolvendo per semplificare le procedure a favore di piccoli impianti (DIA fino 250 kW) Allaccio alla rete elettrica Impianti fino a 100 kW di potenza possono connettersi alla linea elettrica in bassa tensione senza pertanto realizzare una cabina di trasformazione ad hoc Remuneratività e cogenerazione A seguito della definitiva approvazione del cosiddetto Ddl Sviluppo (il collegato alla finanziaria 2009 su energia e imprese) è riconosciuta una “tariffa onnicomprensiva” pari a 0,28 €/kWh elettrico prodotto per 15 anni a favore di impianti a biomassa al di sotto del MW di potenza. Sfruttamento calore Impatto sociale In modo crescente, unitamente alle già note insofferenze provenienti dal settore zootecnico, si registrano movimenti di cittadini maldisposti verso la realizzazione di impianti di grossa taglia Costo realizzazione per kW installato L L’incidenza dei costi per kW di potenza installata gioca a sfavore dei piccoli impianti, vale a dire quelli indicativamente di taglia inferiore ai 400 kW è stimata in 6.000 – 7.000 €/kW, rispetto a quelli di taglia maggiore (oltre i 500 kW) con costi inferiori ai 4-5.000 €/kW Tecnologia affidabile La tecnologia del biogas si è particolarmente evoluta soprattutto a favore di impianti di taglia media e grandi piuttosto che su quelli di potenza inferiore ai 400 kW 16/09/2018

Gli obiettivi del progetto “Biogas di piccola taglia” Contenimento costi di: Progettazione Forniture Realizzazione Gestione e manutenzione Promuovere multifunzionalità dell’azienda Promuovere la microgenarazione (con particolare attenzione allo sfruttamento dell’energia termica) Promuovere la sostenibilità < =5.000 €/kW 16/09/2018

PROGETTO “BIOGAS DI PICCOLA TAGLIA” A fronte delle criticità ora considerate nasce il progetto “Biogas di piccola taglia” come risposta al nostro territorio che si articola in due fasi: Individuazione di imprese, tramite specifico bando pubblicato dall’Ag. AGIRE, in grado di dimostrare una maturata tecnologia nella realizzazione di impianti a biogas di piccola taglia Aggregare sotto forma di Gruppo d’acquisto, il maggior numero di aziende agricole, prevalentemente ad indirizzo zootecnico, interessate alla realizzazione di impianti a biogas di piccola taglia. In questo modo non sarà più l’impresa che singolarmente si affaccia al mercato per individuare l’impresa realizzatrice dell’opera, bensì più aziende che, coordinate da AGIRE, obbligheranno le imprese selezionate a formulare la migliore offerta per potersi aggiudicare gli ordinativi Economia di scala. Si ritiene che tale procedura giochi a favore dell’azienda agricola in quanto è ragionevole ritenere che la ditta fornitrice degli “n” impianti avrà, a monte, minori costi di fornitura delle attrezzature e delle impiantistiche necessarie alla realizzazione dei vari impianti, oltre che sostenere costi più contenuti in fase di assistenza post-vendita in quanto viene ottimizzata la presenza sul medesimo territorio di un proprio operatore per più impianti. 16/09/2018

In fase di realizzazione Fasi del progetto Pubblicazione del bando sul BURL (scadenza 1° feb 2010) Selezione di imprese tra quelle partecipanti al Bando (miglior punteggio) Raccolta di pre-adesioni da parte di aziende agricole per la costituzione del Gruppo d’acquisto per il Biogas (GAB) Invito a formulare i preventivi per il GAB alle aziende selezionate (sopralluogo entro 30 gg, preventivo entro 60 gg) Selezione dell’impresa che avrà presentato la migliore offerte Chiusura contratti tra GAB e ditta selezionata Inizio progettazioni, procedure autorizzative, ecc… R R R www.agirenet.it In fase di realizzazione 16/09/2018

Esempio di potenzialità per il territorio mantovano (1/2) In provincia di Mantova si stima la presenza di almeno 46 allevamenti di suini con un carico di pv superiori ai 5.000 q.li P.V. totale: 320.000 q.li P.V. medio per allevamento: 7.000 q.li Potenza elettrica totale installabile: 3.000 kW Potenza media installabile: 70 kW Produzione elettrica attesa: 21.000 MWh Corrispondente alla fornitura di: 7.000 utenze domestiche (con consumo medio annuo pari a 3.500 kWh) Volume d’affari per le imprese: 15.000.000 € Volume d’affari (ricavi lordi da tariffa onnicomprensiva) per le aziende: 6.000.000 €/anno x 15 anni Mancata emissione di CO2: 14.700 t/anno 16/09/2018

Finanziamenti (es. PSR) LA CHIAVE DEL SUCCESSO Imprese con esperienza consolidata nel settore progettazione biogas Finanziamenti (es. PSR) Tariffa onnicomprensiva Sinergia tra: Istituto/i di credito Gruppo Acquisto Biogas 16/09/2018

GRAZIE PER L’ATTENZIONE 16/09/2018

Esempio di potenzialità per il territorio mantovano (2/2) I DATI DI PARTENZA (*) N. aziende: 232 su 4 territori comunali (Castiglione delle Stiviere, Guidizzolo, Solferino, Medole) Aziende non zootecniche: 59 Focus su: aziende zootecniche con una potenzialità energetica pari ad almeno 30 kW (*)= Studio effettuato in collaborazione con Co.Di.Ma. e Coldiretti di MN 16/09/2018

LE AZIENDE SELEZIONATE CASTIGLIONE GUIDIZZOLO MEDOLE SOLFERINO N. aziende 19 11 9 Potenza min (kW) 32 30 Potenza max (kW) 661 343 176 138 Potenza media (kW) 131 78 65 69 Potenza tot. per Comune (kW) 2.485 855 584 624 16/09/2018

Totale allevamenti considerati: 48 allevamenti Potenza elettrica totale installabile: 4.548 kW Potenza media installabile: 95 kW Produzione elettrica attesa: 30.000 MWh Corrispondente alla fornitura di: 8.500 utenze domestiche (con consumo medio annuo pari a 3.500 kWh) Volume d’affari per le imprese: 20.000.000 € Volume d’affari (ricavi lordi da tariffa onnicomprensiva) per le aziende: 8.000.000 €/anno x 15 anni Mancata emissione di CO2: 21.000 t/anno 16/09/2018

La tariffa incentivante omnicomprensiva FONTE TARIFFA ( € cent / kWh) Eolica per impianti di taglia inferiore a 200 kW  30 Solare       - Geotermica  20 Moto ondoso e maremotrice 34 Idraulica diversa da quella del punto precedente  22 Biogas e biomasse, esclusi i biocombustibili liquidi ad eccezione degli oli vegetali puri tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di controllo previsto dal regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio, del 19 gennaio 2009 28 Gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biocombustibili liquidi ad eccezione degli oli vegetali puri tracciabili attraverso il sistema integrato di gestione e di controllo previsto dal regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio, del 19 gennaio 2009 18 La Finanziaria 2008, ed il conseguente "Decreto Rinnovabili“ ha introdotto la possibilità di optare per una Tariffa fissa onnicomprensiva, diversificata per fonte, in alternativa ai Certificati Verdi. Il massimo di potenza incentivabile attraverso la Tariffa è: eolico 200 kW, tutte le altre fonti 1 MW. Questa opzione è possibile solo per gli impianti entrati in funzione dopo il 31 dicembre 2007 Questa opzione è evidentemente rivolta a semplificare la vita agli impianti più piccoli, per i quali il sistema dei Certificati Verdi risulta troppo complesso e burocraticamente oneroso. Le tariffe possono essere aggiornate ogni 3 anni, con decreto del ministro dello Sviluppo economico 16/09/2018

I nuovi CV e la tariffa onnicomprensiva a confronto Nuovi CV + vendita alla rete Prendiamo un impianto di biogas da 500 kW, che produce elettricità da filiera corta. Ipotizziamo realisticamente una produzione annua di 3750 MWh, pari a 3750 Certificati Verdi. Si avrà dunque: 3750 MWh x coefficiente1,80 = 6.750 Certificati Verdi. Per calcolare il valore economico dei Certificati ottenuti, è sufficiente moltiplicare il numero dei Certificati per il loro prezzo annuale di riferimento che per il 2009 è di 88,66 €: 6.750 Certificati Verdi x 88,66 € = 598.455 €. A questa cifra, bisogna sommare i ricavi provenienti dalla vendita alla rete dell'elettricità prodotta. Ipotizzando un autoconsumo di 250 MWh, la quantità di energia venduta alla rete sarà pari a: 3500 MWh (= 3.750 prodotti – 250 consumati). I prezzi minimi per il ritiro garantito dell'elettricità (101,1 € /MWh) assicurano in questo caso un corrispettivo di:  3.500 MWh x 101,1 € / MWh = 353.850 €.  Sommando i due benefici economici otteniamo un ricavo complessivo pari a 598.455 € Certificati + 353.850 € vendita = 952.305 €. Tariffa Onnicomprensiva In alternativa, il medesimo impianto ha la possibilità (potenza < 1 MW) di accedere alla seconda tipologia di incentivo In questo caso il ricavo è dato dal totale dei kWh prodotti per la tariffa riconosciuta dalla L. 99/2009, vale a dire: 3750 MWh x 280 €/MWh= 1.050.000 € 16/09/2018

16/09/2018

Sistema di abbattimento azoto se l’eccesso di azoto < 30 % del totale prodotto può essere sufficiente un impianto di separazione solido/liquido e trasporto del palabile in altra area se l’eccesso di azoto > 30 % del totale prodotto esistono oggi varie soluzioni: Trattamenti di conservazione dell’azoto e sua trasformazione in un concime minerale Riduzione dell’azoto che viene portato alla forma molecolare in atmosfera 16/09/2018

IMPIANTI DI PICCOLA TAGLIA Impianti per la produzione di biogas fino a 250 – 300 kW Grazie alla tariffa onnicomprensiva (28 cent€/kWh x 15 anni) hanno una discreta remuneratività Si basano sul concetto di valorizzare il materiale di scarto (liquame, letame, paglia, residui lavorazione agroindustriale…) in energia elettrica e termica Il dimensionamento è ottimizzato in funzione della quantità disponibile di refluo dell’azienda e di altro materiale di scarto disponibile (es., paglie e stocchi) in reperibile nelle vicinanze dell’azienda azienda e/o facilmente (filiera corta) 16/09/2018