Dai Severi all’anarchia militare del III secolo

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Transcript della presentazione:

Dai Severi all’anarchia militare del III secolo 193 - 284

192 Elvio Pertinace 193 Didio Giuliano 193 – 211 Settimio Severo 211 – 217 Caracalla 218 – 222 Eliogabalo 222 – 235 Alessandro Severo

235 – 284 Anarchia Militare (28 imperatori), tra i quali - Decio (249 -251) Valeriano (253 – 260) Gallieno (253 – 268) Claudio II (268 – 270) Aureliano (270 – 275) Valerio Probo (276 – 282)

Crisi ed involuzione dell’Impero Dopo Commodo rischio di una nuova guerra civile Pace e ordine durante la stagione degli imperatori adottivi ma… impero troppo vasto e non facilmente difendibile attacchi massicci da popolazioni barbariche germaniche (dal bassopiano sarmatico) e dai Persiani subentrati ai Parti nel 226 su Mesopotamia e Iran devastazione delle province e dell’Italia stessa

L’importanza dell’esercito Tutti gli imperatori di questo periodo furono grandissimi generali Arruolarono nuove legioni (fino a 38) Valorizzarono la professione militare (salario, terre) Potenziarono le strutture di difesa L’esercito condizionò moltissimo il potere imperiale

Crisi economica Nuove imposte Svalutazione del denarius

Crisi politica Emarginazione progressiva del senato Reazione autocratica degli imperatori, sino alla divinizzazione della propria persona Accentuazione militare dell’autorità del princeps

Settimio Severo (193-211) Governatore della Pannonia, di origini africane, in 3 anni riuscì a sconfiggere 2 avversari eletti dalle legioni Uomo di esercito e grande generale,non aveva in simpatia il modello augusteo Priorità: fondare una dinastia; difesa dei territori imperiali da nemici interni ed esterni Autocrazia; esercito sostegno del trono (misure per mantenere fedeli le legioni)

Settimio Severo Inasprimento delle tasse: rese più pesante la tassa fondiaria; istituì una tassa sulle persone fisiche (capitatio) Svalutò il denarius (50% di argento) Garantì la difesa dei confini ma rese odiosa la macchina statale soprattutto ai provinciali Campagne militari: in oriente contro i Parti (199-202), con la conquista di Ctesifonte e della Mesopotamia in occidente in Britannia (208-211) contro Pitti e Caledoni. Qui l’imperatore morì.

Settimio Severo Accantonata la collaborazione col Senato, si servì di un consilium principis, con stretti collaboratori di sua fiducia, che gestivano gli affari più importanti (ministri) Attribuì al sovrano un alone carismatico, quasi divino Diede impulso a sincretismo religioso, diffusione di religioni misteriche e culti orientali, spesso legati a divinità solari

L’Arco di Settimio Severo a Roma Dedicato dal Senato a Settimio Severo e ai suoi due figli Caracalla e Geta per celebrare le loro vittorie sui Parti Eretto tra il 202 e il 203

Caracalla (211–217) Nominato imperatore dal padre col fratello Geta, nel 211 se ne liberò Constitutio Antoniniana, 212: editto che estese la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dei territori dell’Impero Esigenza storica, volontà di integrazione Necessità fiscali: applicò la iugatio (imposta fondiaria) e la capitatio a tutti i sudditi Fu assassinato dai suoi pretoriani

Le Terme di Caracalla Le terme di Caracalla a Roma sono ancora oggi un esempio di costruzione grandiosa, conservate per gran parte della loro struttura Costruite sull’Aventino, erano destinate ad un uso di massa per i vicini quartieri popolari

Eliogabalo (218-222) Stravagante, autocratico, dispotico, sprezzante del Senato Legato ai culti del dio Baal, di cui era sacerdote, li importò a Roma, con scandalo dei tradizionalisti Poi pretese di esserne rappresentante in terra Una congiura di senatori e pretoriani lo portò a morte

Alessandro Severo (222-235) Imperatore a 14 anni, era convinto della necessità della collaborazione tra principato e senato Volle ridimensionare il peso dell’esercito Tollerante, sotto il suo impero il Cristianesimo si diffuse moltissimo Austero, voleva pace e stabilità, cercando di evitare guerre

Alessandro Severo 228-230 ultima e vittoriosa campagna contro i Parti, il cui regno si dissolse per lasciar posto ai Persiani 234-235 gli Alamanni invasero gli Agri Decumates Il principe avrebbe voluto adottare con loro trattativa diplomatica, ma fu assassinato dai soldati, che elevarono al trono il governatore degli Agri Decumates Massimino il Trace (235-238)

L’anarchia militare (235-284) 50 anni di instabilità politica 28 imperatori proclamati e soppressi Impero attaccato su tutti i fronti da popolazioni germaniche (Reno), dai Goti (Danubio), dai Persiani (Eufrate) Lo stato rischiò la dissoluzione Grande peso dell’esercito: ogni legione combatteva per far salire sul trono il proprio comandante

L’anarchia militare – Decio (249-251) I Goti sfondarono il limes danubiano e carpatico e dilagarono in Dacia e Mesia Per rafforzare il proprio potere Decio divinizzò la propria persona Pianificò violenta persecuzione contro i cristiani in ogni provincia: obbligo per tutti i cittadini di pubblico culto al sovrano, in cambio del libellus (certificato di buona condotta religiosa) Morì combattendo contro i Goti alle foci del Danubio

L’anarchia militare – Valeriano e Gallieno Padre e figlio, valenti generali, acclamati dalle truppe Si divisero l’impero per difenderlo meglio: V. Oriente, G. Occidente Alamanni, Goti, Persiani Sassanidi attaccarono contemporaneamente Valeriano fu fatto prigioniero e morì a Ctesifonte Aveva perseguitato violentemente i cristiani

L’anarchia militare – Gallieno (253-268) Si crearono 2 regni autonomi: Regno delle Gallie (Gallia, Britannia, Spagna) Regno di Palmira (Siria, Asia, Cappadocia, Egitto) Gallieno si accordò coi 2 governatori per organizzare comune difesa dei confini Così Alani furono ricacciati di là dal Reno e i Persiani costretti ad abbandonare le terre invase Sconfisse nel 265 Alamanni a Milano e Goti in Tracia Fu assassinato nel 268 da una congiura militare

I catafratti Gallieno riformò l’esercito, istituendo :reparti mobili di cavalleria, i catafratti (soldati a cavallo interamente coperti di piastre di ferro), disposti sui confini

L’anarchia militare – Claudio II 268-270 Annientò i Goti in Serbia nel 269 e sgomberò le province balcaniche La fase più acuta delle invasioni si stava esaurendo

L’anarchia militare – Aureliano (270-275) Rafforzò l’autorità del sovrano facendosi tributare onori divini (dominus et deus) Teocrazia Introdusse a Roma il culto del dio Sol Invictus Immane sforzo militare: sbaragliò Alamanni e Sarmati; riconquistò le Gallie e i territori orientali indipendenti dal tempo di Gallieno 274 unità dell’impero ripristinata Restitutor imperii

L’anarchia militare - Aureliano Feroce e spietato autocrate, ossessionato dal timore di usurpazioni e attentati alla sua vita Terribile persecuzione contro i cristiani Nel 272 circondò Roma di una robusta cinta di mura assai imponente Rinunciò agli Agri Decumates e alla Dacia, impossibili da difendere Accolse come foederati popolazioni barbariche nei confini di Roma, concorrenti alla difesa dell’impero

Le Mura Aureliane

L’anarchia militare – Probo (276-282) Sconfisse i Vandali in Gallia nel 280 Ricostituì le linee di fortificazione dal Reno all’Eufrate Applicò la riforma militare di Gallieno

Il tardo Impero Il tardo impero ha un nuovo volto: sconvolto da guerre e devastazioni, impoverito, esausto per la tassazione pesante Gigantesca macchina da guerra retta da un sovrano-dio dotato di autorità assoluta sui sudditi e sulle più alte cariche dello stato