SUPERMAN, BATMAN, E ALTRE TUTINE…
I precursori Tarzan: creato nel 1912 da Edgar Rice Burroughs nel romanzo Tarzan of the Apes, è un bambino (di famiglia inglese e aristocratica) allevato dalle scimmie che da adulto rifiuta la civiltà e difende la natura grazie a forza e agilità “animali” Zorro: creato nel 1919 dallo scrittore pulp Johnston McCulley. Temi dell’identità segreta, del vigilante mascherato, del “ricco” che interviene a favore dei poveri e indifesi, e della lotta per l’indipendenza nazionale. The Phantom: creato nel 1936 da Lee Falk (creatore anche di Mandrake, altro precursore dei supereroi), non ha superpoteri ma abilità atletiche da “fantasma”, e guida un esercito di guerrieri africani (la Jungle Patrol)
L’influenza dei Mystery Men Investigatori privati come il Sam Spade di Dashiell Hammett o il Philip Marlowe di Raymond Chandler influenzano le prime figure di supereroi per il loro porsi a metà tra legge e anarchia Nel 1940 appare The Spirit di Will Eisner, trait d’union tra l’hard-boiled detective e il supereroe mascherato, ha tra i suoi avversari i primi”supercattivi” (come Octopus) Altri Mystery Men: The Shadow, creato nel 1931 da Walter B. Gibson, dotato di superpoteri “mentali”; Green Hornet, creato nel 1936 da George W. Trendle e Fran Striker, è un ricco vigilante mascherato che ha per sidekick l’asiatico Kato
La Golden Age (1938-1956)
Il primo supereroe Superman inaugura la Golden Age dei fumetti sui supereroi nel 1938, con il primo numero di Action Comics, ma è creato nel 1933 dallo scrittore Jerry Siegel e dal disegnatore Joe Shuster, entrambi ebrei È un “esule” del pianeta Krypton, distrutto da una catastrofe naturale, che arriva bambino nel Kansas ed è allevato dalla famiglia Kent col nome di Clark; diventa poi reporter del Daily Planet ma ha un rifugio secreto al Polo Nord, la Fortezza della solitudine Il suo nome originale è Kal-El, e per tutta la sua carriera fumettistica sarà soggetto alla tensione tra l’affetto per il perduto pianeta d’origine e quello per il pianeta d’adozione (di cui difende “Truth, justice, and the American Way”)
Il lato oscuro del supereroe Batman appare per la prima volta nel 1939, nel n, 27 di Detective Comics, creato dallo scrittore Bill Finger e dal disegnatore Bob Kane Influenzato da The Shadow, è un miliardario (Bruce Wayne), che diventa vigilante mascherato per superare il trama dell’uccisione dei genitori in una rapina Non ha superpoteri, ma un’agilità e un’intelligenza quasi sovrumane Agisce a Gotham (copia “gotica” di New York, mentre la Metropolis di Superman ne è la copia “neoclassica”) e combatte supercriminali grotteschi e ferocissimi (Joker, Penguin, Poison Ivy, Mr. Freeze, Bane)
Il superamericano Captain America esordisce nel 1941 nel n. 1 di Captain America Comics, creato da Joe Simon (scrittore) e Jack Kirby (disegnatore) È un giovane gracile che vuole arruolarsi nell’esercito per combattere i nazisti e accetta d’essere sottoposto a un esperimento per creare il supersoldato Il suo supernemico è Red Skull, il supersoldato psicopatico nazista Rappresenta i valori democratici dell’America, a volte in contrasto con la politica dello stesso governo statunitense (v. il ciclo Secret Empire o il ciclo Civil War)
Le superdonne Il fumetto supereroistico è tipicamente “maschile”, ma fin dall’inizio appaiono figure femminili (e proto-femmiste?) dotate di superpoteri Wonder Woman appare per la prima volta nel 1940, nel n. 1 di Sensational Comics, creata da William Moulton Marston (lo psicanalista inventore del lie detector – Wonder Woman ha come arma principale il “lazo della verità”) È nativa di Themyshira, l’isola delle Amazzoni, ed è figlia della regina Ippolita; ha come alter ego quello di Diana Prince, originariamente un’infermiera e poi un membro delle forze armate femminili Miss America appare per la prima volta nel n. 49 di Marvel Mystery Comics, creata dallo scrittore Otto Binder e dal disegnatore Al Gabriele: è un eroina ovviamente “patriottica” ma anche consapevole dei problemi della società
La Silver Age (1956-1970)
Una nuova era Nel 1956 il personaggio del supervelocista Flash (nato nel 1940) viene reinventato dallo scrittore Robert Kanigher e dal disegnatore Carmine Infantino. Viene introdotto il concetto di Terre parallele, che produrrà il concetto di Multiverso
Supereroi con superproblemi Nel 1962 appare il primo “supereroe con superproblemi”, Spider-Man (nel n. 15 di Amazing Fantasy), creato dallo scrittore Stan Lee e dal disegnatore Steve Ditko La sua identità segreta è quello dell’adolescente Peter Parker, nerd bistrattato dai compagni di classe che durante un esperimento scientifico viene morso da un ragno radioattivo e acquisisce poteri “aracnoidi” Nella sua prima avventura si rifiuta di fermare un ladro che poco più tardi uccide l’amatissimo zio Ben – morendo, lo zio pronuncia quello che sarà il motto del supereroe “with great power there must also come–great responsibility!” (in realtà, in origine la frase appare in una didascalia, come commento a ciò che pensa Peter) Diverse versioni della frase (o comunque del concetto) sono state usate in precedenza da Voltaire, F.D. Roosevelt e Churchill Per tutta la sua carriera Spider-Man deve scontrarsi contro l’ostilità della pubblica opinione e una serie infinita di problemi personali, tipici dell’adolescenza e di chi si sente “diverso”
Il supermostro Hulk nasce nel 1962 con il primo numero di The Incredible Hulk, creato da Stan Lee e Jack Kirby Bruce Banner si trasforma nell’incredibile e indistruttibile mostro “The Hulk” per effetto dell’esplosione di una bomba a raggi gama da lui stesso progettata, cercando di salvare un ragazzo (Rick Jones) È la fusione del mito di Frankenstein con quello di Dottor Jekyll e Mr. Hyde, ma rappresenta anche l’ansia per la proliferazione delle armi nucleari
Supereroi con super-handicap Daredevil nasce nel 1964 nel n. 1 di Daredevil, creato da Stan Lee e dal disegnatore Bill Everett È un ragazzo che perde la vista quando viene investito da un camion che trasporta sostanze radioattive, mentre cerca di salvare un’altra persona – acquisisce però dei “super-sensi” Il suo alter ego è Matt Murdock, un avvocato che a volte si trova a dover difendere i criminali che combatte quando indossa la tuta da supereroe Iron Man esordisce nel 1963 nel n. 39 di Tales of Suspense, creato da Stan Lee e Don Heck (disegnatore) È l’inventore di armi Tony Stark che, catturato dai cinesi e in fin di vita a seguito di un’esplosione, costruisce un’armatura con una specie di motore magnetico interno che mantiene il suo cuore in funzione – senza quel motore, Stark rischia di morire in pochi minuti Inizialmente incarnazione dell’anticomunismo della Guerra fredda, successivamente diventa sempre più critico verso la corsa agli armamenti e i sensi di colpa per avervi contribuito lo spingono all’alcolismo
Supereroi e superconoscenza I Fantastic Four appaiono nel numero 1 di The Fantastic Four (1961), creati da Stan Lee e Jack Kirby Acquisiscono i loro superpoteri (elasticità, invisibilità, superforza, potere del fuoco) a seguito di un viaggio scientifico nello spazio, colpiti dai “raggio cosmici” Combattono non solo con i loro superpoteri, ma anche con la “fantastica” intelligenza di Reed Richards e (successivamente) della moglie Susan Storm Non hanno un’identità segreta
Supereroi e razzismo Gli X-Men appaiono nel n. 1 di The X-Men (1963), creati da Stan Lee e Jack Kirby Sono adolescenti che quando raggiungono la pubertà si trasformano in esseri dotati di superpoteri a seguito di una mutazione genetica Sono guidati da Charles Xavier (il Professor X) In quanto “diversi”, sono odiati dall’umanità “normale”, che li considera una minaccia Sono la metafora dell’era delle lotte per i diritti civili (degli afroamericani, delle donne, degli omosessuali, dei giovani), in conflitto contro una società conservatrice che non vuole mutamenti La X può rimandare alla X di Malcolm X, leader radicale del movimento afroamericano, le cui posizioni si riflettono però (esasperate all’estremo) nel terrorismo violento di Magneto, l’ebreo Erik Lehnsherr (inizialmente Max Eisenhardt), sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti
La Bronze Age: 1970-1985
Supereroi con superparanoie La Bronze Age è caratterizzata da una profonda revisione della mitologia supereroistica, che ne mette in luce gli aspetti più ambigui e contraddittori. Supereroi e supercriminali rivelano una speculare affinità – entrambi sono spinti da un impulso ossessivo, e più che nella ricerca della giustizia o della ricchezza sono impegnati in una perversa legittimazione reciproca: l’uno esiste perché esiste l’altro.
Un (non super-)eroe o un criminale? Il Punitore (nome di battaglia di Frank Castiglione, americanizzato in Castle) appare per la prima volta, creato dallo scrittore Gerry Conway e dai disegnatori John Romita, Sr. e Ross Andru, nel numero 129 diThe Amazing Spider-Man Come per Bruce Wayne, vede la famiglia uccisa (dalla mafia), e come Batman non ha superpoteri, ma non indossa maschere (solo magliette o tute con un teschio) e non si limita a combattere i criminali – li uccide spietatamente. Benché segua un suo contorto codice d’onore, il Punitore appare sovente come uno psicopatico omicida perseguitato dal desiderio di vendetta (non certo dal senso della giustizia)
Il supergiustiziere Judge Dredd, creato dallo scrittore John Wagner e dal disegnatore Carlos Ezquerra , appare per la prima volta nel n. 2 della rivista britannica 2000 AD (1977). Agisce in un futuro postapocalittico, in cui i “Giudici” esercitano le funzioni di investigazione, giudizio ed esecuzione della pena (spesso capitale). A differenza del Punitore, non incarna la rivolta individuale di un vigilante anarcoide, ma un sistema legale feroce mente adeguato al panorama desolato di una distopica megalopoli, descritta con spietato humor nero.
La Modern Age: dal 1986 a oggi
Uno specchio deformante Il 1986 è l’anno in cui – con la pubblicazione di The Dark Knight Returns di Frank Miller, Watchmen di Alan Moore (scrittore) e Dave Gibbons (disegnatore), ed Elektra Assassin di Miller e Bill Sinkiewicz (disegnatore) – i supereroi diventano definitivamente “adulti”, perdendo ogni innocenza e configurandosi come specchio che riflette in modo esageratamente deformato le tendenze più oscure della società contemporanea.
Quis custodiet custodiem? Watchmen offre una versione estremamente “politica” dei supereroi, proponendo la questione della legittimità del loro operato come “supergendarmi” (“chi controlla il controllore?”). Il graphic novel ha anche una dimensione metalinguistica, costruito com’è secondo un gioco di rimandi tra fumetti e altri media che implicitamente si commentano a vicenda.
The Dark Kight Returns: Batman Vs Superman Batman: The Dark Knight Returns re-immagina Batman come una figura psicologicamente tormentata, eroica proprio perché non riesce a rielaborare la morte dei genitori e la rivive ossessivamente come impulso al suo vigilantismo. L’America reganiana appare spaccata in due tra le derive securitarie che eleggono Batman a proprio eroe (i Mutanti che da criminali psicopatici diventano il violentissimo esercito di Batman ne rappresentano il potenziale eversivo) e l’ingenuità dei liberals che ancora credono agli ideali dell’American Dream (come fa Superman, ridotto a “scudo spaziale” antimissile da un governo inetto e fascistoide).